Cambia lo schema di tassazione per le auto ad uso promiscuo. Le vetture elettriche godono di un’aliquota del 10%, le altre alimentazioni del 50%. La nuova normativa, dopo l’ok parlamentare, nei contratti da gennaio 2025
A sorpresa il governo ha inserito nel testo della Manovra di Bilancio una significativa modifica dell’imposizione fiscale sulla retribuzione aggiuntiva derivante dall’assegnazione di una macchina di proprietà dell’azienda, da usare sia per lavoro sia per esigenze personali. Attualmente la tassazione si basa esclusivamente sulle emissioni di Co2 e prevedeva quattro fasce di emissioni, con altrettante percentuali da applicare al costo in €/km indicato nelle tabelle ACI per il modello/versione di macchina assegnata, e da moltiplicare per una percorrenza standard di 15mila km all’anno (la stessa per tutti i contribuenti).
Conta solo la tipologia di alimentazione
Lo schema prospettato nel testo della manovra si baserebbe invece solo sulla tipologia di alimentazione, con vantaggi evidenti per elettriche e plug-in, ma anche per i modelli con emissioni di Co2 superiori a 190 g/km. Altrettanto evidenti sono gli svantaggi per tutte le altre, ossia quelle che costituiscono il grosso delle flotte attuali. Lo schema di tassazione cambierebbe come segue:
- Auto elettriche: 10%
- Auto Plug-in: 20%
- Altre alimentazioni: 50%
Il taglio ai sussidi ambientalmente dannosi
Il taglio di 3,5 miliardi di sussidi ambientali dannosi (Sad), da realizzare entro il 2030 come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e ribadito dal governo nel Piano strutturale di bilancio (Psb), trova dunque una prima attuazione pratica con le auto aziendali. Se dovesse passare questa impostazione, dopo il necessario passaggio parlamentare, la nuova tassazione si applicherà, recita il testo del governo, ai «contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025». Ossia, come ha chiarito l’Agenzia delle entrate all’indomani dell’entrata in vigore della norma attuale (1 luglio 2020), ai «veicoli immatricolati e concessi in uso a partire dall’1 gennaio 2025».
Alcune simulazioni
Facciamo qualche esempio per chiarire. Riporta il Sole 24 Ore che «tutte le vetture alimentate a diesel o benzina, compresi anche i bolidi con un’emissione superiore ai 190 Co2 la percentuale per determinare la partecipazione al reddito imponibile del dipendente vendita al 50 per cento. Ad esempio per una vettura che oggi ha un frigid benefit di 2.416,5 euro si salirebbe a oltre 4.000 con un aumento del 66% pari a oltre 1.600 euro». Al contrario, per spingere le vetture green «il Governo riduce la percentuale per calcolare il valore del mezzo tanto che una vettura con un costo Aci simile, ma Full Electric con un’aliquota del 10%, passerebbe da un costo annuo di 1954,5 a 781 ,8 euro, beneficiando così di un doppio vantaggio: un abbattimento di 1.172 euro e con la possibilità di rientrare nella soglia di esenzione dei 1.000 di range benefit» (qui alcune simulazioni realizzate dal sito Quattroruote).
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