Con l’arrivo della nuova Legge di Bilancio, il Superbonus 2025 subirà modifiche sostanziali, tra cui una significativa restrizione dell’accesso all’agevolazione e una nuova possibilità di rateizzare le spese sostenute nel 2023.
Questi aggiornamenti mirano sia a contenere la spesa pubblica, sia a permettere a chi ha già effettuato investimenti di diluire nel tempo la detrazione fiscale.
Vediamo nel dettaglio le novità e le implicazioni per i contribuenti.
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Stop al Superbonus 2025: chi potrà ancora usufruirne?
Nel 2025 il Superbonus sarà disponibile solo per alcuni soggetti specifici. Potranno accedervi condomini, enti del terzo settore e proprietari di edifici con un massimo di quattro unità, incluse quelle a singola proprietà.
L’aliquota agevolabile sarà ridotta al 65%, a differenza delle percentuali precedenti, più alte. Tuttavia, per beneficiare della detrazione, i lavori devono essere considerati “avviati” entro il 15 ottobre 2024. La data in questione corrisponde all’approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri, ma pone limiti temporali stringenti.
Per gli interventi individuali, infatti, sarà necessario presentare la CILAS (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro il termine previsto. Per i condomini, oltre alla CILAS, sarà obbligatoria la delibera assembleare, mentre per i lavori di demolizione e ricostruzione sarà indispensabile richiedere il titolo abilitativo.
Qualsiasi iniziativa presa dopo il 15 ottobre 2024 risulterà esclusa dal Superbonus, ponendo un argine alle nuove richieste e sollevando dubbi tra i potenziali beneficiari.
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Rateizzare il Superbonus 2023: una soluzione per la capienza fiscale
La Legge di Bilancio introduce anche una nuova opzione per chi ha sostenuto spese per il Superbonus nel 2023. Questi contribuenti potranno optare per una rateizzazione decennale delle detrazioni, anziché suddividerle in soli quattro anni.
L’accesso a questa soluzione sarà subordinato alla presentazione di una dichiarazione dei redditi integrativa, da effettuare entro i termini previsti per il periodo d’imposta 2024.
Nel caso in cui la dichiarazione integrativa evidenzi un debito d’imposta maggiore, il pagamento potrà avvenire senza sanzioni o interessi entro la scadenza prevista per il saldo delle imposte. Questa flessibilità è pensata per coloro che, per vari motivi, non hanno capienza fiscale sufficiente per sfruttare appieno il bonus in soli quattro anni.
Con una rata annuale più ridotta, la misura mira a facilitare la fruizione completa del credito d’imposta per un numero maggiore di beneficiari.
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Obbligo di rateizzazione per il Superbonus 2024
Un ulteriore cambiamento riguarda le spese che verranno sostenute nel 2024. A partire da quest’anno, infatti, la rateizzazione decennale diventa obbligatoria. La decisione sembra volta a gestire meglio il bilancio pubblico e i crediti d’imposta accumulati dai contribuenti.
Leggi anche: Come aderire alla rateizzazione decennale dei Crediti per Superbonus, Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche
Questa misura non lascia ai contribuenti margini di scelta, puntando piuttosto a un rimborso graduale che aiuti ad evitare situazioni di credito bloccato e riduca il carico fiscale annuale.
Con l’obbligo di ripartire il beneficio su dieci anni, il governo intende offrire una soluzione stabile a chi ha investito in ristrutturazioni, ma senza gravare troppo sulla spesa statale.
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Considerazioni finali
Il Superbonus 2025 e le nuove regole di rateizzazione rappresentano un’evoluzione rilevante per il settore edilizio e fiscale. Se da un lato le limitazioni sull’accesso all’agevolazione sembrano voler frenare il numero di richieste, dall’altro la possibilità di rateizzare le spese 2023 su dieci anni appare come un vantaggio per chi ha già avviato lavori, ma teme di non riuscire a sfruttare a pieno il bonus.
Con le nuove disposizioni, l’obiettivo del governo è quello di bilanciare il sostegno alla riqualificazione energetica e la sostenibilità del sistema fiscale.
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