Il Superbonus continua a essere uno dei temi centrali in ambito fiscale in Italia, in particolare un’importante novità, prevista nella prossima legge di Bilancio, permetterà a chi ne ha beneficiato nel 2023 di richiedere la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi, diluendo il credito in dieci anni anziché in quattro.
Questa misura è pensata per agevolare quei contribuenti che, a causa della loro condizione di incapienza parziale, rischiano di perdere una parte significativa delle detrazioni. Grazie a questa nuova opzione, si offre una maggiore flessibilità fiscale, specialmente per coloro che hanno difficoltà a sfruttare pienamente il credito nei tempi previsti dal precedente quadro normativo.
La differenza tra rimborso in 4 e 10 anni
Per comprendere meglio l’impatto di questa opzione, è utile analizzare un esempio pratico. Un contribuente con un reddito imponibile di 30.000 euro, che ha sostenuto spese per lavori del Superbonus per un totale di 50.000 euro, si trova con un’imposta annuale di 7.400 euro. Optando per la detrazione in quattro anni, avrebbe diritto a un rimborso complessivo di 13.750 euro, ma potrebbe perdere fino a 6.350 euro a causa della sua parziale incapienza fiscale. Scegliendo invece di spalmare il rimborso in dieci anni, l’importo annuo si ridurrebbe a 5.500 euro, consentendo al contribuente di usufruirne pienamente, senza perdere alcuna quota.
Per un contribuente con un reddito imponibile più elevato, ad esempio di 50.000 euro, la situazione cambia. Con un’imposta di 14.400 euro, la compensazione nei quattro anni risulterebbe più vantaggiosa, poiché l’importo dell’imposta sarebbe sufficiente a coprire il credito del Superbonus senza incorrere in perdite significative.
Una misura regressiva
Questo esempio mette in luce una caratteristica critica del Superbonus: l’assenza del meccanismo della cessione del credito rende la misura regressiva, avvantaggiando i redditi più alti. I contribuenti con maggiori disponibilità economiche riescono a sfruttare pienamente la detrazione in tempi più brevi, mentre chi ha un reddito più basso rischia di non poter usufruire appieno del beneficio. Le simulazioni finora condotte si basano sui dati relativi all’Irpef per i redditi del 2023 e, a quanto pare, si applicheranno anche per il 2024. Tuttavia, le normative potrebbero subire cambiamenti significativi con le disposizioni previste per il 2025.
La nuova normativa
La possibilità di rimborso decennale non è del tutto nuova. Era stata introdotta già nel 2022 con il decreto “Blocca cessioni”, che aveva previsto un avvio differito di un anno per l’applicazione. Di conseguenza, i rimborsi relativi alle spese sostenute nel 2022 sono stati richiesti nella dichiarazione dei redditi presentata nel 2023. A partire dal 2024, il rimborso sarà unicamente decennale, come previsto dal decreto legge 39/24, con un’aliquota del Superbonus che è stata ridotta al 70%.
La data del pagamento
Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione è la data di disposizione del pagamento per le spese del Superbonus 2023. L’Agenzia delle Entrate, nella risposta n. 137 del 20 giugno 2024, ha chiarito che, per beneficiare del Superbonus con l’aliquota massima del 110%, ciò che conta non è la data di addebito sul conto corrente, ma la data in cui viene dato l’ordine di bonifico. Per garantire la detrazione del 110%, il pagamento deve essere disposto entro il 31 dicembre 2023, anche se l’addebito effettivo avviene successivamente. Questa precisazione si basa sul principio di cassa, confermato dalla circolare n. 24/E del 2020, secondo cui la spesa è considerata sostenuta nel momento in cui viene ordinato il bonifico, indipendentemente dall’inizio dei lavori.
Inoltre, la circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 ha ribadito che, per gli interventi sulle parti comuni degli edifici, rileva la data in cui il condominio dispone il bonifico, non quella del pagamento della rata da parte dei singoli condòmini. Questo principio si applica anche ai professionisti, come ricordato durante il “Telefisco” del 1° febbraio 2024: il momento rilevante ai fini fiscali è l’ordine di pagamento alla banca, non l’addebito.
Evoluzione delle aliquote
Il decreto Aiuti-quater (Dl n. 176/2022) ha stabilito che il Superbonus al 110% si applica per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, mentre per quelle sostenute nel 2023 l’aliquota scende al 90%, salvo alcuni casi specifici previsti dall’articolo 1, comma 894, della legge n. 197/2022, che consente di mantenere l’aliquota del 110% anche per alcune spese del 2023.
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