È Elena Maccari, storica e critica d’arte che, dopo una lunga esperienza in casa d’aste, presenta il suo primo progetto personale che unisce il mondo dell’impresa e quello dell’arte. Tripstillery Art Collection, a Milano, invita artisti emergenti a realizzare opere site-specific per Tripstillery, il primo cocktail bar (di Milano ma anche d’Italia) con distilleria gestito da Francesco Bonazzi.
Tripstillery Art Collection. Gli artisti selezionati
Gli artisti coinvolti sono Pablo Bermudez, Thomas Berra, Nicole Colombo e Agnese Guido che si alterneranno in una serie di mostre personali (a cui si aggiungerà la collettiva conclusiva) concepite insieme al team del locale e alla curatrice. E la particolarità del progetto è che ogni esposizione sarà accompagnata da un TripGin ispirato alle opere presentate, una limited edition di 90 bottiglie, di cui 9 pezzi unici.
Tripstillery Art Collection. Un luogo di dialogo a confronto
“Creare una collezione d’arte contemporanea significa, in primis, sostenere e conoscere il lavoro di artisti emergenti. Per questo si è scelto di lavorare direttamente a contatto con essi, avendo come ulteriore fine quello di creare un luogo di dialogo e confronto in cui fosse possibile coltivare un progetto comune. Un ruolo di rilievo è spettato a Francesco Zini, mastro distillatore, che dopo aver incontrato ogni artista ha creato un TripGin unico, dando un gusto alla sua storia e alla sua arte attraverso l’uso di botaniche innovative e distillazioni artigianali”, racconta Elena Maccari.
Tripstillery Art Collection. Si inizia con Paolo Bermudez
Così dal 16 ottobre al 10 novembre 2024 è il momento di Pablo Bermudez (Pereira, Colombia, 1988) che presenta K_Kestine & Gintonic, indagando il ruolo delle immagini utilizzate dai mass media come mezzo per diffondere e divulgare canoni e messaggi. Infatti, l’artista, incide (con un cutter) i volti dei personaggi delle copertine di riviste di moda e fumetti, trasformando e modificando l’immagine stessa e il suo significato. “Il pubblico è sedotto e ammaliato dalle linee avvolgenti e sinuose della figura, così come il primo incontro con il Gin appare morbido e profumato: Camomilla e Rosa sono le prime botaniche scelte, che si percepiscono all’olfatto. Come l’opera invita lo sguardo del pubblico ad addentrarsi nei dettagli lacerati della carta così il Gin si svela con sfumature più secche e balsamiche, Lavanda, Malva e Viola, esaltate dall’ impercettibile percentuale di sale”, spiega il mastro distillatore Francesco Zini.
Caterina Angelucci
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