«Impegni personali e di lavoro» La Nuova Sardegna #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Oristano La notizia era nell’aria. Da stamattina, martedì 15 ottobre, con una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale, al sindaco e ai suoi colleghi consiglieri comunali, Efisio Sanna ha rassegnato le dimissioni. È stato ininterrottamente dal 2007 protagonista in prima fila della vita politica cittadina dapprima come consigliere comunale, quindi coi cinque anni in cui ha ricoperto il ruolo di assessore ai Lavori pubblici e all’Ambiente nella giunta Tendas dal 2012 al 2017, poi di nuovo consigliere comunale all’opposizione durante l’amministrazione Lutzu, infine candidato a sindaco nel 2022 non riuscendo a essere eletto alla carica di primo cittadino, ma entrando comunque a far parte del consiglio comunale come capogruppo di “Oristano più”, la formazione civica di centro sinistra che aveva sostenuto la sua candidatura a sindaco.

Il suo seggio non rimarrà vacante: come vuole la legge, lascia il posto al primo dei non eletti che, in questo caso, è una prima dei non eletti ovvero Maria Speranza Perra più votata nell’altra formazione civica di centro sinistra “Per Efisio Sanna Sindaco” che faceva parte della stessa coalizione. Nella lettera di dimissioni l’ex consigliere ha così motivato la scelta: «Sopraggiunti impegni personali e recenti scelte professionali non mi consentono di dedicare l’attenzione, il tempo, l’impegno e la costanza che la carica di consigliere richiede». Non si tratta quindi di dimissioni di carattere politico, legate cioè al fatto che da qualche settimana sia diventato il responsabile del cantiere della ditta Formula Ambiente che gestisce, per conto dell’amministrazione, l’appalto della raccolta dei rifiuti. Del suo ruolo e dell’opportunità di lasciare il Consiglio avevano parlato i consiglieri di centro destra nei giorni scorsi, anche se non ufficialmente, esattamente quando il centro sinistra aveva sollevato pesanti critiche per il fatto che l’assessore Ivano Cuccu sia rimasto al suo posto, nonostante una società amministrata dal nipote dello stesso assessore avesse acquistato all’asta alcuni terreni comunali in vendita a Torregrande.