Gli affitti a Torino salgono ma la città nonostante tutto resta una delle più economiche d’Europa per chi è alla ricerca di un appartamento. A patto di trovarlo ovviamente.
Secondo l’osservatorio trimestrale realizzato da Immobiliare.it Insights, il mercato immobiliare piemontese viaggia a due ritmi differenti nel terzo trimestre del 2024, con i prezzi di vendita che mantengono una pressoché totale stabilità, crescendo appena dello 0,3%, mentre i canoni di affitto proseguono la corsa, aumentando del 4,2%. In entrambi i casi, tuttavia, il dato annuale di crescita è ben più consistente: +6% per le compravendite e +10,8% per le locazioni.
Comprare casa in regione costa, oggi, 1.572 euro/mq di media. La zona più cara del Piemonte è il comune di Verbania, che rimane pressoché stabile nel trimestre (-0,1%) e si ferma a 2.501 euro/mq medi. Torino è l’altra città a restare sopra i 2.000 euro/mq, incrementando dello 0,8% e raggiungendo i 2.043 euro/mq. Diversi territori sono invece ancora sotto i 1.000 euro/mq: tra questi, la provincia di Biella che, con i suoi 575 euro/mq medi, è di gran lunga l’area più economica in cui acquistare casa. La gran parte dei territori non mostra rilevanti variazioni nei prezzi nell’ultimo trimestre: solo la provincia di Vercelli presenta una perdita significativa, del 2,2%.
Più articolato il discorso sul mercato delle locazioni. Per affittare una casa in Piemonte oggi bisogna mettere a budget, di media, 9,4 euro/mq. In questo caso, la palma di città più cara va a Torino, con i suoi 11,6 euro/mq, in crescita del 3,3% nel trimestre. Verbania si attesta invece a 10,7 euro/mq di media, nonostante un rialzo pari quasi al 5% nel periodo. La provincia di Verbano-Cusio-Ossola è l’unica altra area ad arrivare in doppia cifra, con 10 euro/mq di media, mentre per il resto si rimane al di sotto di tale cifra, con il territorio più conveniente rappresentato, come per le compravendite, dalla provincia di Biella (5,4 euro/mq medi). Crollano però, in quasi tutte le province, gli appartamenti sul mercato: numeri impressionanti in particolare da Asti (-29,5%) e Biella (-23,7%). A Torino il dato varia: in città c’è un aumento del 4,3% ma fuori si registra un calo del 2,3%.
Un mercato vivace forse anche perché, nonostante gli aumenti, Torino resta ancora economica se paragonata con le altre grandi città italiane ed europee. È un confronto che ha fatto HousingAnywhere, la più grande piattaforma europea di affitti a medio termine, che ha pubblicato il suo International Rent Index, sempre per il terzo trimestre del 2024, analizzando gli andamenti dei prezzi di affitto nelle 28 maggiori città europee. Per questa ultima edizione, in Europa è stato fotografato un aumento annuo medio degli affitti del 4,3%. Una salita dovuta anche alla «mobilità degli studenti all’inizio del nuovo anno accademico che spinge i prezzi delle stanze private al +3,8%». E, a proposito di studenti, entrando nel dettaglio, a Torino affittare una stanza costa mediamente 520 euro al mese, con un aumento del 4% rispetto al 2023. Un dato che tutto sommato può fare contenti gli studenti in “trasferta” sotto la Mole, visto che di meno in Europa potrebbero spendere solo a Atene, Valencia, Stoccarda, Porto e Budapest. In Italia, per fare un confronto, Milano e Bologna si attestano rispettivamente a 715 e 720 euro al mese. Va ancora meglio a chi invece vuole un monolocale: a Torino infatti si spendono mediamente 652 euro al mese (+5,1% rispetto al 2023), un prezzo al quale in Europa si avvicina solo Budapest con i suoi 695 euro, facendo della città della Mole la più conveniente per questo tipo di appartamenti. Infine, il mercato degli appartamenti più grandi, dai bilocali in su, per i quali la richiesta media sale a 1040 euro al mese (+9,5% rispetto al 2023). Tanti, ma consoliamoci: in Europa solo Atene e Budapest stanno meglio.
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