IGI INVESTIMENTI GROUP Guidato da Giuseppe Incarnato apre l’ufficio di rappresentanza a Hong Kong e stanzia un plafond triennale di 55 milioni di euro nel comparto dell’informatica avanzata per sostenere le startup del deep web. #finsubito prestito immediato

Giuseppe Incarnato, Presidente ed Amministratore Delegato di IGI INVESTIMENTI GROUP a margine della sottoscrizione del contratto di costituzione dello IGI 24 GROUP HONG KONG Ltd ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Hong Kong rappresenta un mercato di sicuro interesse per IGI GROUP per la capacità di rappresentare una piazza di incontro delle innovazioni tecnologiche sviluppate dai reparti di R&D delle aziende private cinesi che intendono accedere ad investitori e clienti internazionali. L’apertura dell’ufficio di rappresentanza in Hong Kong, combinato con la costituzione di un Holding operativa di partecipazioni cui verranno conferiti tutti gli asset sinora detenuti dalla holding centrale, sarà un eccellente opportunità per valorizzare la particolare vivacità imprenditoriale che caratterizza la filiera produttiva nel comparto della robotica umanoide. Hong Kong ha intrapreso una profonda ed efficace azione di attrazione di investimenti esteri e continua mantenere un ruolo di primo piano come piazza ibrida che interpreta il meglio del capitalismo cinese con il pragmatismo anglosassone. Ben consapevole di poter giocare un ruolo di attrattore sistemico in grado di legare le piazze di investimento di Singapore, Taipei, Kuala Lumpur interessi che tradizionalmente non possono trovare in Shangai un corrispondente culturalmente equivalente. La tecnologia portata dall’Intelligenza artificiale e la fusione delle innovazioni nel settore TLC e robotica industriale porterà presto il dilemma nel settore sanitario se “riparare corpi invecchiati” o “impiantare cervelli in cyborg”. Come investitore industriale  specializzato intendiamo essere una acceleratore del processo di aggregazione di quelle imprese che sono all’avanguardia dello sviluppo tecnologico anche grazie all’assenza di freni etici ideologici che in Europa rallentano enormemente il progresso e la diffusione di robot umanoidi a supporto dell’agire produttivo.”.