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Come le istituzioni stanno accettando progressivamente le criptovalute #finsubito prestito immediato


Il mondo della finanza, un tempo considerato inaccessibile ai più, ha subito uno stravolgimento nell’ultima decade. Con l’emergere delle criptovalute, sempre più persone si sono appassionate a questo mondo diventato alla portata di tutti grazie alle soluzioni decentralizzate. Allo stesso tempo, però, la sfiducia da parte delle istituzioni è cresciuta in maniera significativa, proprio perché un mercato non regolato e non controllato dall’alto è visto come poco sicuro e altamente pericoloso.

Anche in questo senso, però, sono stati fatti passi da gigante negli ultimi anni. Lo scetticismo che permeava le criptovalute è andato scemando anche tra le istituzioni poiché è stato loro riconosciuto il potenziale di trasformare l’economia globale.

Tutto inizia con Bitcoin

Nel 2009, con la nascita di Bitcoin, creato da Satoshi Nakamoto, individuo sotto pseudonimo di cui non si conosce la vera identità, inizia una nuova era della finanza. All’alba della crisi globale del 2008, che aveva mostrato il ventre molle dei sistemi bancari tradizionali, Bitcoin ha inizialmente attirato solo un piccolo gruppo di appassionati di tecnologia. Era visto ancora come un esperimento e nulla più. Tuttavia, con il tempo l’asset è maturato sempre più, raggiungendo un valore di oltre 73.000 dollari nel suo all-time-high del 2024. Impossibile da ignorare, anche le istituzioni, nel tempo, hanno dovuto fare i conti con Bitcoin.

L’accettazione istituzionale delle criptovalute, però, non è un percorso in linea retta. Ci sono stati momenti in cui queste hanno goduto di maggiore interesse e momenti in cui sono avvenuti dei rallentamenti. Tuttavia, l’evento catalizzante è stato senza dubbio la creazione di impalcature e regolamentazioni che permettessero di comprendere meglio l’ambito legale. In sostanza, è più facile capire i potenziali rischi.

Un chiaro esempio è il cambio di percezione con l’approvazione di ETF spot per Bitcoin ed Ethereum da parte dell’organo di regolamentazione SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti. Fattore che ha portato a introdurre strumenti come i future di cripto e opzioni, permettendo alle istituzioni di gestire il rischio e al tempo stesso ottenere esposizione agli asset.

L’ascesa di servizi regolamentati

Con il crescente interesse da parte di una fetta di pubblico generalista, sono aumentate anche le piattaforme che offrono servizi di custodia come Coinbase e Bitco. Il tutto in ambiente sicuro ed equipaggiato al meglio con strumenti all’avanguardia. Così, l’afflusso di capitali istituzionali nelle criptovalute ha permesso all’ambito di maturare ulteriormente, con una maggiore liquidità nel mercato e minore fluttuazione dei prezzi, attirando di fatto sempre più investitori.

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Il passo successivo è stata l’integrazione di sistemi di finanza tradizionali nell’ecosistema cripto, tramite collaborazioni tra Paxos e PayPal, per esempio, incentivando l’utilizzo di asset digitali per i pagamenti. Sistemi che aprono nuovi scenari di investimento.

I primi investitori istituzionali in Bitcoin, principalmente società di venture capital e aziende incentrate sull’ambito tecnologico, hanno riconosciuto il potenziale degli asset digitali. Esempi degni di nota includono Founders Fund, che ha acquistato Bitcoin in modo aggressivo nel 2014, e Grayscale, che ha lanciato il Bitcoin Investment Trust per offrire agli investitori accreditati un’esposizione regolamentata a Bitcoin.

Il ruolo di Coinbase è stato fondamentale nel facilitare gli investimenti istituzionali, in particolare con il lancio di Coinbase Custody nel 2018, progettato specificamente per gli investitori istituzionali. Allo stesso modo, l’annuncio di Fidelity in merito ai servizi di criptovalute, ha segnato un cambiamento significativo nel modo in cui le istituzioni finanziarie tradizionali percepiscono gli asset digitali.

Non solo speculazione

Ciò che possiamo apprendere da questi cambiamenti è che le criptovalute non sono più solo asset speculativi, ma vere e proprie opportunità di investimento. L’introduzione degli ETF (Exchange Traded Funds) ha permesso di ottenere esposizione a questi asset digitali ma tramite canali ufficiali e regolamentati, semplificando in maniera significativa il processo di investimento. Continuando in questa direzione, le istituzioni permetteranno nuove regolamentazioni nello spazio delle criptovalute, riducendo significativamente l’incertezza e la volatilità. Il percorso è ancora lungo, ma il processo è ormai stato messo in moto, quindi sarà interessante vedere come le criptovalute trasformeranno ulteriormente l’ambito finanziario.

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