Ben 1500 partecipanti con auto custom estreme. Al primo posto una cattivissima Lancia Beta del 1976
Dalla realtà alla fantasia, passando dall’Abruzzo. Si è appena conclusa l’edizione italiana del concorso Hot Wheel Legends Tour 2024. La finale si è svolta tra le montagne dell’Appennino centrale, a due passi dall’Aquila, all’interno dell’aeroporto dei Parchi. A darsi battaglia quattro vetture, rigorosamente estreme e customizzate per l’occasione. In palio, la possibilità di vedere il proprio progetto trasformarsi da auto vera e propria, in un giocattolo prodotto in serie. Destinato ad essere desiderato da bambini e appassionati di tutto il mondo. Una piccola automobile realizzata dall’azienda leader per quella che è la vendita di modelli in scala: Hot Wheels. A far da sfondo, uno dei raduni di auto modificate più affollati d’Italia. Basti pensare che ai cancelli dell’aeroporto dei Parchi si sono presentate oltre 1.500 vetture.
LOOK E MECCANICA
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Come per le trascorse edizioni sono stati tre i criteri richiesti alle candidate in gara. Dal “garage spirit” alla creatività, passando dall’autenticità. Il tutto senza porre veti sulla scelta di marca e modello da modificare. Lavori artigianali e certosini, svolti sul filo della maniacalità e che hanno coinvolto prevalentemente la carrozzeria, alla ricerca della livrea più originale. Senza però dimenticare la meccanica. Con motori perfettamente funzionanti, “pompati” a dovere per non sfigurare e resi ancor più rotondi dall’aggiunta di qualche centinaio di cavalli.
VINCE L’ITALIA
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A giudicare il progetto vincente, assieme alla stessa Mattel tramite il “reparto” “Hot Wheels, ci ha pensato Davide Cironi, fondatore di Drive Experience, youtuber di auto sportive ed influencer abruzzese. Primo posto portato a casa da una vettura rigorosamente italiana, una Lancia Beta Hpe Hf Turbo del 1976. Acquistata 5 anni fa da Francesco Besana con appena 160 euro. Cironi ha quindi scelto la meno scintillante tra le quattro proposte arrivate in finale. Una Beta che ha vinto proprio grazie ai segni del tempo. La ruggine su tutto. Segni di un fermo durato circa 15 anni, tra la polvere e la paglia di una fattoria. Graffi, ammaccature e danni che Besana ha preferito enfatizzare piuttosto che lenire. Dando vita ad una modello senz’altro personale e distintivo. Da L’Aquila, la nostrana Lancia Beta si è quindi garantita il passaggio alle semifinali nelle quali dovrà vedersela contro le vincenti degli altri contest europei. Per poi chissà, superare anche l’attesissima finale, divenendo a tutti gli effetti una Hot Wheels of Legends.
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