I giudizi delle imprese italiane con almeno 50 addetti sulla situazione economica generale sono caute ma peggiorano le attese sul quarto trimestre, rispetto alla scorsa primavera, in tutti i comparti produttivi. Lo indica la Banca d’Italia nell’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta tra la fine di agosto e la metà di settembre. Le imprese continuano a riportare valutazioni negative sulle condizioni per investire mentre restano stabili quelle sull’accesso al credito; la posizione complessiva di liquidità è considerata ancora soddisfacente. Secondo le attese, la spesa per investimenti complessivamente rallenterà nell’anno in corso.
Nel terzo trimestre del 2024 continua a essere largamente prevalente la quota di imprese con almeno 50 addetti che ha espresso giudizi di stabilità sulla situazione economica generale del Paese (72%). I giudizi sulla domanda totale sono divenuti nel complesso lievemente negativi, risentendo del peggioramento delle valutazioni sia sulla componente interna sia su quella estera.
Il deterioramento è stato marcato per le imprese dell’industria in senso stretto, dove il saldo tra la quota di chi ha registrato un’espansione delle vendite e chi una contrazione si è ridotto di quasi 10 punti percentuali (a -17). La domanda ha continuato a crescere, invece, nei servizi e nelle costruzioni, seppur meno che nello scorso trimestre (il saldo è sceso a 8 e 19 punti percentuali rispettivamente, da 10 e 31). Per l’ultimo trimestre dell’anno, circa la metà delle aziende dell’industria in senso stretto e dei servizi e circa il 40% di quelle delle costruzioni si attendono un andamento delle vendite sostanzialmente stabile. Tra le rimanenti, la quota di chi ne prevede un’espansione è più contenuta nell’industria e più elevata nei servizi e, soprattutto, nelle costruzioni, dove oltre la metà delle imprese prevede di beneficiare dei provvedimenti connessi al Pnrr.
Le attese delle imprese sulle proprie condizioni operative nei prossimi tre mesi rimangono complessivamente deboli, con dinamiche settoriali eterogenee: rispetto alla precedente rilevazione il saldo tra i giudizi di miglioramento e di peggioramento è ulteriormente diminuito nell’industria in senso stretto (a -14 punti percentuali da -7), è divenuto appena negativo nei servizi (a -2 da 2), mentre ha continuato a crescere nel settore delle costruzioni (a 6 da 3). Sulle prospettive continuano a gravare principalmente l’incertezza economico-politica e, in misura più contenuta, i timori sull’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche; resta positivo ma si attenua il sostegno della domanda per i servizi.
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