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«Non lasceremo mai piazza Risorgimento» – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Gli ambulanti non vogliono lasciare piazza Risorgimento. In subordine, l’unica alternativa che può essere presa in considerazione è quella di via La Salle, che però presenta qualche criticità. 

Continua a essere un nodo da sciogliere il trasferimento del mercato non alimentare. La riunione dei commercianti itineranti svoltasi ieri mattina tra i banchi di vendita ha restituito un quadro per certi versi sorprendente.

Gli operatori continuano a difendere strenuamente la tradizionale location di fine viale Mellusi. «Noi da qui non ce ne andiamo» hanno scandito praticamente all’unanimità e a gran voce i titolari delle bancarelle, tetragoni nel respingere qualsiasi ipotesi di delocalizzazione conseguente all’ormai imminente avvio dei lavori per il restyling di piazza Risorgimento. Cantiere che avrà inizio tra quindici giorni al massimo, secondo l’ultimo cronoprogramma stilato dal settore lavori pubblici proprio per consentire l’assorbimento delle criticità. Il destino dell’area di viale Mellusi è dunque segnato, ma tra i mercatali prevale il timore di lasciare una location collaudata e centralissima, per soluzioni ancora tutte da sperimentare.

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«Pressoché tutti i colleghi – spiega Pompeo Marinazzo, leader provinciale della Anva Confesercenti – non vogliono spostarsi perché non vedono alcuna certezza su possibili alternative valide e pronte. Molti temono di fare un salto nel vuoto, e di questi tempi non ci si può permettere di stare fermi nemmeno un giorno. Il clima è abbastanza teso». Bocciate sul nascere anche le possibili opzioni alternative prospettate dallo stesso Marinazzo: «Ho provato a ipotizzare soluzioni nuove come via Grimoaldo Re al rione Ferrovia e via Delcogliano nella zona alta, l’una il mercoledì e l’altra il venerdì, ma ogni proposta è stata respinta categoricamente».

Lo spiraglio

«L’unica ipotesi sulla quale si è riscontrata una minima apertura – spiega – è il trasferimento in via La Salle che permetterebbe di non allontanarsi eccessivamente dal sito attuale, ma è un’opzione che verrebbe valutata soltanto quando il cantiere di piazza Risorgimento sarà effettivamente pronto a partire. Ho già informato i vertici dell’assessorato Attività produttive delle risultanze del sondaggio interno». Sarà necessario con ogni probabilità un confronto con gli stessi operatori, già annunciato ieri dal delegato municipale Luigi Ambrosone.

I controlli

E intanto i riflettori si accendono anche sul mercato cittadino per antonomasia, quello regionale di Santa Colomba. Questa mattina gli agenti del nucleo Tutela del consumatore della polizia municipale e il direttore dei mercati della Andreani Tributi, concessionaria del Comune, presidieranno l’ingresso dell’area mercatale per verificare che abbiano accesso soltanto i commercianti in regola con le autorizzazioni, e in particolare con il recente screening condotto dal settore Attività produttive che ha finalmente riportato chiarezza nella pluridecennale giungla dei permessi.

Sono 117 gli ambulanti che potranno varcare i cancelli del parcheggio dello stadio Vigorito in quanto in regola con il rinnovo delle autorizzazioni fino al 31 dicembre 2032 concesso ai sensi della legge 214/2023 attuativa della famigerata direttiva europea Bolkestein. Chi non ha ottemperato entro il 30 giugno 2024, ma è un esercente storico, potrà avvalersi del comma 6 della stessa legge che garantisce la continuità fino al 31 dicembre 2025, nelle more dell’espletamento della gara. Ci saranno inoltre amplissimi spazi a disposizione anche per chi non ha autorizzazione annuale ma è titolare di regolare licenza per il commercio ambulante, i cosiddetti «spuntisti», che a Santa Colomba possono contare su ben 162 stalli liberi.

Il terminal

E continua a far discutere anche la delocalizzazione del terminal bus da via Pertini. «Ribadiamo con forza la nostra idea di mantenere il terminal lì dov’è – dichiarano i giovani del Partito democratico -. Il progetto di spostamento è talmente fallimentare e scellerato che, per giustificarlo, l’assessore Ambrosone ci ha recentemente attribuito pubblicamente dichiarazioni che non abbiamo mai fatto. Dimostrano per l’ennesima volta che non c’è spazio per le istanze di studenti e giovani lavoratori. Noi siamo sempre disponibili al confronto e a cercare di migliorare i progetti lacunosi e dannosi dell’amministrazione, purché non vengano dette falsità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA





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