Treviso, sequestrato un asilo «fantasma»: a casa i diciotto bambini #finsubito prestito immediato

Era aperto da qualche tempo ma la sua esistenza era nota solo ai genitori che vi portavano i figlioletti e alla responsabile di un’associazione culturale di Altivole che aveva creato quello che era un asilo nido a tutti gli effetti, anche se completamente abusivo.

Multa da 5mila euro

Si tratta di una villetta in via Giotto, a Castagnole di Paese (Treviso), che ospitava fino a venerdì un gruppetto di ben 18 bambini, tutti tra i 2 e i 6 anni. I carabinieri del nucleo Nas dei carabinieri, giunti per un’ispezione nella mattinata di giovedì, non hanno potuto far altro che mettere i sigilli alla struttura (del valore di circa 300 mila euro), ora sotto sequestro amministrativo, contattare i genitori dei bimbi affinché venissero a riprenderli e allertare sulla loro scoperta la Procura di Treviso. Per la responsabile del nido abusivo scatteranno sanzioni per almeno 5mila euro ma i guai potrebbero essere solo all’inizio. 

Non era accreditata

L’istituto privato era del tutto sconosciuto al Comune, alla Regione, a cui devono essere per legge accreditate e autorizzate questo tipo di attività, e all’Usl 2. Di fatto questo asilo sulla carta non esisteva (sembra venisse pubblicizzato solamente con inserzioni sui social, soprattutto Facebook) ma si serviva di un regolare servizio mensa ed è proprio nell’ambito di una serie di controlli relativi alla distribuzione dei pasti che i carabinieri del nucleo Nas hanno scoperto la struttura di Castagnole. Tra le varie irregolarità burocratiche c’è anche quelle riguardanti la mancanza di un attestato per lo scodellamento del cibo, l’assenza del previsto manuale di autocontrollo ma anche requisiti strutturali dell’edificio stesso. I militari hanno ravvisato anche che, a dispetto di quanto sarebbe previsto dalla normativa, non c’era nessuna suddivisione per classi di età dei giovanissimi che erano in una situazione di completa promiscuità. Del caso è stata interessata anche la sindaca di Paese, Katia Uberti, competente come autorità locale: la struttura è stata messa a sua disposizione, in base a quanto previsto dalla legge. 

«Nessuno sapeva di questa struttura»

«Si tratta di un fatto spiacevole su cui purtroppo non abbiamo nessun potere di controllo che ha invece la Regione. Di fatto nessuno sapeva di questa struttura – ha spiegato- nel territorio di Paese ci sono quattro scuole per l’infanzia paritarie e una scuola statale per l’infanzia nell’ambito del circolo didattico Casteller». Ora andrà trovata una soluzione per questi 18 bimbi che non hanno più un posto che li ospita. Un episodio simile si era registrato a fine maggio quando un altro asilo fantasma era stato chiuso e sequestrato, sempre dai carabinieri del Nas di Treviso, al termine di un’ispezione igienico-sanitaria condotta dai militari dell’Arma con il personale dell’Usl 2. La struttura era stata messa sotto sequestro amministrativo per mancato possesso di autorizzazione all’esercizio e di attestato di registrazione sanitaria. Accertata anche l’assenza di requisiti strutturali: i piccoli iscritti all’asilo nido, una decina in totale, si trovavano in spazi stretti e anche in questo caso del tutto promiscui. Fortunatamente non sono stati riscontrati abusi né situazioni di degrado ma anche in questo caso i bimbi sono stati ritirati dai rispettivi genitori.

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