L’eolico si conferma il settore principale per la produzione di energia rinnovabile in Calabria, con ben 624 pale eoliche già installate. Tuttavia, la regione è attualmente sotto assedio da parte di multinazionali che propongono nuovi progetti di parchi eolici, nonostante la produzione energetica regionale superi del 138,5% il fabbisogno locale. Questo fenomeno è stato incentivato dal decreto energia approvato dal governo Meloni e dal “piano integrato energia e clima” della Giunta Occhiuto.
Tra i territori minacciati c’è la Sila, dove il progetto della Hergo Renewables Spa prevede l’installazione di 23 aerogeneratori alti 206 metri, visibili su una vasta area e con un forte impatto ambientale. La proposta ha sollevato preoccupazioni tra gli abitanti e le associazioni locali.
L’ANPI Presila si oppone fermamente a questa iniziativa, invitando la comunità silana e le istituzioni locali a mobilitarsi contro un progetto che sembra avere un sapore “neocoloniale”. Secondo l’associazione, la tutela del paesaggio e dell’ambiente non deve essere compromessa in nome dello sviluppo energetico.
“L’energia pulita può e deve essere prodotta in Calabria con tecnologie alternative, senza deturpare ecosistemi già preziosi”, afferma l’ANPI. La Sila, invece, potrebbe rappresentare una leva per la crescita economica e sociale della regione, favorendo l’occupazione e la valorizzazione delle risorse locali.
Sul piano energetico, l’associazione sottolinea l’importanza di promuovere comunità energetiche, restituendo valore alle popolazioni locali. In questo contesto, l’ANPI è pronta a sostenere il ricorso contro il progetto e a supportare ogni azione di opposizione democratica, in linea con l’articolo 9 della Costituzione italiana, che promuove la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e culturale.
La mobilitazione della comunità sarà fondamentale per contrastare questo attacco speculativo e garantire uno sviluppo sostenibile per la Calabria.
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