Il turismo c’è, ma le Valli di Lanzo restano isolate: quale futuro? #finsubito prestito immediato

C’è ancora molto lavoro da fare affinché le Valli di Lanzo diventino destinazione facilmente fruibile dai viaggiatori. Non basta più guardare con entusiasmo la linea ferroviaria Torino – Ceres, ancora oggi ferma a Germagnano.

Non basta più investire sulla comunicazione se poi il turista si trova bloccato sulla galleria Monte Basso, interrotta dal 2023.

Il turismo estivo chiude il 2024 tra preoccupazioni e dubbi circa il futuro delle Valli per tutta una serie di problematiche che oggi si scontrano con una nuova realtà, quella dei cambiamenti climatici. Potenziamento e sviluppo sembrano dunque le parole da cui ripartire per la stagione invernale che fa capolino tra incertezze e apprensioni. Ci sarà neve a sufficienza?

Ecco il punto con il presidente del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo, Livio Barello.

Presidente, parliamo di turismo. Come è andata la stagione estiva?

“Stiamo aspettando i dati ufficiali pubblicati dall’Osservatorio regionale per le presenze turistiche. Ma in linea generale, per l’andamento fino a metà luglio non siamo soddisfatti. Le condizioni climatiche sono state infatti penalizzanti per tutto il comparto della montagna a causa soprattutto degli eventi alluvionali di luglio e dei primi di settembre. Nel mese di agosto, invece, abbiamo registrato un numero di presenze addirittura superiori rispetto a quelle degli ultimi due anni. Un flusso record sì, ma limitato a quaranta giorni”.

Come è cambiato il turismo nelle Valli?

“Negli ultimi anni è cresciuto il flusso dei turisti stranieri, qualche anno fa nella stagione estiva si fermava al 5% ora un turista su quattro è straniero. Siamo convinti che questa crescita sia dovuta al lavoro sinergico intrapreso con la Valle Maira e grazie anche alle fiere internazionali che ci hanno donato grande visibilità. Tuttavia siamo una zona ancora poco sfruttata. Dobbiamo valorizzare la risorsa più importante che abbiamo: la nostra rete sentieristica riferita all’ampiezza delle Valli che è una delle più grandi”.

Che tipo di turismo immagina per il futuro?

“Purtroppo oggi il turista viene la domenica e non lascia niente sul territorio, se non rifiuti. Il turismo è un’altra cosa perché chi visita i nostri luoghi lo fa in maniera lenta, pernotta, utilizza i servizi turistici, usufruisce dell’enogastronomia delle Valli che ha un valore notevole. Il turista ideale lascia sul territorio numerose risorse che possono essere reinvestite sul territorio. Parlo dunque di un turismo sostenibile”.

Qual è la situazione sul fronte della viabilità? Ci sono state ripercussioni sul turismo?

“La chiusura della galleria Monte Basso sta limitando la viabilità e dunque gli spostamenti. La domenica per esempio quando molti cittadini si spostano nelle Valli si registrano ingorghi notevoli e si impiegano più di quattro ore per tornare. Adesso ho visto allestire i cantieri, spero che nel giro di un anno la situazione migliori perché abbiamo bisogno di ripristinare una viabilità al momento sofferente”.

E la ferrovia?

“Puntiamo tantissimo sulla linea ferroviaria. Vedere le Valli alpine chiuse come le nostre attraversate da una ferrovia è una ricchezza che va sfruttata a scopi turistici.  Adesso si sta cominciando ad entrare in questa ottica ma manca ancora un pezzo visto che la linea Torino-Ceres arriva fino a Germagnano. Voglio essere ottimista e sperare che venga riattivata al più presto”.

Quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

“Le aspettative per la stagione invernale sono legate alla neve, purtroppo negli ultimi anni non si sono registrati grandi fenomeni di questo tipo e ci ha particolarmente penalizzati da un punto di vista turistico. Abbiamo pensato quindi di proporre un progetto “Beyond the snow” con una serie di iniziative che coprono la mancanza di neve, attività alternative come il nuovo escursionismo invernale. Stiamo insomma studiando il modo per correre ai ripari”.

Al momento su cosa siete impegnati come Consorzio?

“Abbiamo dei piani di sviluppo anche in relazione alla società consortile costruita con la Val Maira e stiamo lavorando in sinergia con loro per far crescere quel turismo sostenibile che arriva dall’estero. Puntiamo su un mercato che va al là della città metropolitana di Torino, da sempre il bacino esclusivo delle Valli di Lanzo. Stiamo oltrepassando i confini. Da anni, poi, organizziamo fiere turistiche per la promozione di quella che è la nostra vocazione: il turismo outdoor, escursionismo, mountain bike, l’arrampicata sportiva e tutte le attività minori come parapendio e rafting. Ci attendono a novembre le fiere a Lugano, Iserbrook e Lione”.

E qualche novità?

“E’ in costruzione un portale unico delle Valli di Lanzo realizzato in collaborazione con le Unioni Montane il Consorzio, il Cai e il Gal. Nel giro di poco tempo sarà pronto e permetterà di unificare tutte le Valli all’interno di un sito dove saranno reperibili le strutture, le valli e le possibili attività da svolgere. Stiamo ancora mettendo appunto i dettagli. Inoltre insieme ad 8 consorzi con cui compriamo tutto l’arco alpino abbiamo vinto il bando Montagna del Ministero del Turismo”.

Ci può svelare qualcosa?

“Grazie ai finanziamenti avvieremo una serie di attività e di interventi piuttosto importanti. Una infrastruttura di tutte le Valli a livello informativo con iniziative che entro il 2025 saranno completate. Guardo con ottimismo il futuro delle Valli di Lanzo”.