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ravvedimento solo per i soggetti ISA #finsubito prestito immediato


Il condono fiscale per chi aderirà al concordato preventivo biennale lascia fuori le partite IVA in regime forfettario. Solo i soggetti ISA potranno applicare il ravvedimento ultra agevolato

Forfettari fuori dal condono fiscale.

Il ravvedimento speciale ultra agevolato introdotto per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale si applicherà ai soggetti ISA.

Questo quanto si evince dalla lettura dell’emendamento della Maggioranza di Governo approvato nel corso dell’esame del decreto Omnibus, ormai pronto per il via libera da parte del Senato.

La verifica delle partite IVA che potranno beneficiare del nuovo condono fiscale andrà però effettuata sulla situazione presente nelle singole annualità. Un’analisi delle novità.

Forfettari senza condono: ravvedimento con concordato solo per soggetti ISA

È l’articolo 2-quater del testo della legge di conversione del decreto Omnibus, così come modificato in Senato, a dare il via al regime del ravvedimento ultra agevolato per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale.

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Un condono fiscale che consentirà di far emergere redditi non dichiarati relativi agli anni d’imposta dal 2018 al 2022, versando un’imposta sostitutiva dal 10 al 15 per cento, ridotta del 30 per cento per le annualità 2020 e 2021 (caratterizzate dalla pandemia Covid-19).

La nuova pace fiscale si applicherà ai “soggetti che hanno applicato gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA)” che, entro il 31 ottobre, sceglieranno di firmare la proposta di concordato preventivo biennale elaborata dall’Agenzia delle Entrate.

Una specifica dalla quale si evince che la possibilità di sanare le irregolarità dichiarative non riguarderà le partite IVA in regime forfettario, escluse dall’ambito applicativo degli Indici sintetici di affidabilità fiscale.

Condono fiscale per le partite IVA che applicano gli ISA: verifica sulla singola annualità

Sul fronte dell’applicazione del nuovo condono fiscale, la verifica dei requisiti non dovrà essere effettuata guardando alla situazione attuale, bensì al quadro specifico delle singole annualità sanabili.

La norma, nell’individuare i beneficiari della misura, parla infatti di soggetti che hanno applicato gli ISA.

Si tratta di un aspetto sul quale è bene prestare attenzione, in quanto si fa riferimento ai soggetti che hanno effettivamente applicato gli ISA – e che quindi hanno compilato e trasmesso i modelli unitamente alla dichiarazione dei redditi – e non anche delle partite IVA per le quali opera una causa di esclusione, quali ad esempio i contribuenti che determinano il reddito in maniera forfettaria.

Considerando però che la norma guarda al passato, resta ammissibile l’applicazione della sanatoria per un titolare di partita IVA attualmente in regime forfettario ma che, negli anni dal 2018 al 2022, era in regime ordinario ed era pertanto tenuto all’applicazione degli ISA.

Condono fiscale, dal punteggio ISA il calcolo dei vantaggi

Gli ISA costituiranno non solo una condizione centrale per l’accesso al nuovo ravvedimento agevolato, ma anche il parametro da considerare per il calcolo delle imposte dovute.

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La norma infatti prevede l’applicazione di un’imposta sostituita così graduata:

  • 10 per cento, in caso di punteggio ISA nel periodo d’imposta pari o superiore a 8;
  • 12 per cento, in caso di punteggio ISA da 6 e fino a 7,99;
  • 15 per cento, in caso di punteggio ISA inferiore a 6.

Dal valore degli ISA deriverà inoltre il calcolo della base imponibile sulla quale applicare la flat tax sui redditi regolarizzati e, nello specifico, si dovrà considerare la differenza tra il reddito dichiarato e l’incremento dello stesso nelle seguenti misure:

  • 5 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari a 10;
  • 10 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore ad 8 e inferiore a 10;
  • 20 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 6 e inferiore a 8;
  • 30 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 4 e inferiore a 6;
  • 40 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 3 e inferiore a 4;
  • 50 per cento per i soggetti con punteggio ISA inferiore a 3.

Riprendere in mano la situazione pregressa risulterà quindi il primo passo da compire per definire chi effettivamente potrà beneficiare della nuova pace fiscale e chi, di conseguenza, potrebbe trarre maggiore vantaggio dall’adesione al concordato preventivo biennale, almeno sul fronte delle “irregolarità” pregresse.



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