l’impresa e la svolta delle Zebre rossoblù di coach Brunello & C. #finsubitoagevolazioni

ROVIGO –  Il colore delle Zebre nel rugby da sabato non è più bianconero, ma rossoblù.

Sarà bene tenerne conto anche in caso di trasloco della squadra da Parma a Padova, ritornato possibile dopo la vittoria alle elezioni federali di Andrea Duodo (ricorso di Marzio Innocenti permettendo).

Rossoblù è il colore della svolta tecnica, mentale e già di risultati impressa in soli tre mesi dal nuovo staff a trazione rodigina, composto da Massimo Brunello (coach), Mattia Dolcetto (assistente) e Alessandro Lodi (accademia), alla franchigia più perdente e discutibile dello United Rugby Championship. Ovvero l’alto livello italiano di questo sport. Bastano i numeri delle Zebre alla vigilia della sfida vinta 42-33 contro il Munster per spiegare tale svolta. In 13 stagioni 242 partite, 204 sconfitte (diverse imbarazzanti), 3 pareggi e 35 vittorie (14,46%, la percentuale più bassa su 16 squadre) La vittoria numero 36, sabato contro la corazzata irlandese 4 volte campione del torneo, non è solo un’impresa, ma un cambio di prospettiva per la squadra, il pubblico e il progetto federale di franchigia di formazione affidato a questa realtà.

IMPRESA E PROSPETTIVA

L’impresa la testimoniano sempre i numeri della vigilia. «Il Munster ha vinto i 20 match finora giocatori con le Zebre – scrivevano gli statistici dell’Urc – Non perde in campionato da un’italiana dal 2013 (11 anni), a Treviso. L’unica sconfitta nelle ultime 12 gare è la semifinale 2023/24 con Glasgow». Per contro «le Zebre non vincono contro un’irlandese dal 2018 (6 anni), a Galway col Connacht. Hanno perso le ultime 14 partite di Urc, dal 22-22 contro il Cardiff a Parma nel 2023». Tutti numeri negativi spazzati via dalla vittoria sabato a passo di carica dei Bersaglieri, più che al piccolo trotto a cui avevano abituato le Zebre. E a proposito di rossoblù, protagonisti in campo c’erano anche Giovanni Montemauri apertura (autore di 9 punti), Giacomo Da Re che l’ha sostituito (3 punti), Davide Ruggeri in terza linea e Matteo Canali in seconda, che a Rovigo hanno vissuto importanti tappe di crescita. Mentre il rodigino di formazione Andrea Lucchin, infortunato, è una colonna da anni delle Zebre.

Il cambio di prospettiva è quello portato ovunque dalla filosofia rugbistica di coach Brunello: fare tanto con poco; ricavare il meglio dal materiale disponibili, permit player compresi; costruire squadre equilibrate, solide in difesa e audaci in attacco, abbinando competenze tecniche di base, capacità di gestire i match e un forte mentale: combattività, spirito di gruppo, identità, impeto di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Così ha centrato risultati importanti a ogni livello in cui ha allenato: a Badia promozione e salvezza; a Rovigo ritorno ai play-off dopo 10 anni; a Calvisano 2 scudetti a 4 finali; nell’Italia Under 18 e Under 20 i migliori risultati di sempre.

Le premesse per riuscirci anche a Parma ci sono. In amichevole pari con Oyonnax e vittoria su Glasgow; a Cardiff buona gara e bonus strappato all’80’; contro Munster vittoria eclatante e bonus tolto ai rivali all’80’; siamo solo alla seconda giornata, ma in classifica i 4 punti in più sulla corazzata Benetton fanno colpo.

GLI OCCHI DI TIGRE

«Ho sempre creduto che la squadra avesse nelle proprie corde questo tipo di prestazioni – spiega il successo sul Munster Brunello – Dentro di noi sapevamo di avere la capacità di fare questo tipo di gara, di aggredire l’avversario come abbiamo fatto. Da oggi questa deve essere la nostra identità. Non abbiamo fatto nessun miracolo, le cose da migliorare restano moltissime. Contro un fortissimo avversario abbiamo sbagliato molto, perso palloni e peccato di cinismo, ma abbiamo vinto con una grande prova e dimostrato di poterci divertire. All’intervallo (sotto 15-28, ndr) eravamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, ho visto qualcosa negli occhi dei ragazzi e ho capito…». Gli “occhi di tigre” di Julio Velasco. Ora sono anche quelli delle Zebre rossoblù di Brunello.