ROVIGO – I soldi in cassa ci sono (LEGGI ARTICOLO), siamo a fine settembre ed il polo natatorio non è stato ancora riaperto. La chiusura dell’impianto è avvenuta il 31 gennaio, ben 8 mesi fa, al fine di provvedere alle manutenzioni ordinarie trascurate da anni (pompe per il ricircolo dell’acqua, canali d’aria, muri spogliatoi, ecc….) e ad alcune straordinarie. Inoltre, con riferimento allo stato delle vasche, per quanto riguarda la Baldetti si trattava di ripristinare rivestimenti staccati, sanificare e ripristinare le canalette di sfioro dell’acqua. All’esterno era necessario ripristinare i rivestimenti nelle vasche ludiche e risolvere il problema dell’infiltrazione di acqua nella vasca olimpica da 50 mt.
L’ex candidato sindaco Federico Frigato, dai banchi del consiglio comunale come capogruppo di Rovigo si Ama, ricorda che “il cronoprogramma, validato dagli uffici prevedeva tempistiche certe per i lavori di sistemazione e per la contrattualizzazione della nuova gestione del polo natatorio. Il tutto secondo le previsioni doveva durare 14 settimane (LEGGI ARTICOLO).
Gli ultimi atti dell’amministrazione uscente furono quelli di approvare le linee di indirizzo per la redazione del bando e per l’assegnazione di contributi a titolo di ristoro per il disservizio causato agli utenti, e la conseguente variazione di bilancio (662.700,00 € per la manutenzione ordinaria – 18.300,00 € per quella straordinaria. Totale 681.000,00 €).
Le linee guida sopra citate prevedevano: “potrebbe invece essere possibile programmare la disposizione di un bando al fine di poter erogare contributi a titolo di ristoro, rivolto all’utenza, per il disservizio legato alla chiusura del polo natatorio di Rovigo. Allo stato attuale non vi è possibilità tecnica né disponibilità finanziaria al fine di poter stanziare tale plafond, ma sulla base del pre-accertamento presunto dell’avanzo di amministrazione dell’anno 2023 per quota libera, risultano esserci le disponibilità finanziarie utili e possibili a tale scopo, ovvero un contributo, a titolo di ristoro, da parte di tutta l’utenza residente nel comune di Rovigo, nella misura massima del 20% del costo dell’attività debitamente giustificata“.
Per quanto riguarda l’utenza, si tratta di circa 300 agonisti e di oltre 2.000 persone suddivise fra corsi di nuoto, acqua fitness, bambini, over 60 e, soprattutto, associazioni che si occupano di disabilità”.
“Nel Consiglio comunale dello scorso 17 settembre è stato approvato un atto transattivo che porterà nelle casse comunali una cifra pari a 2.184.000,00 euro (LEGGI ARTICOLO) – aggiunge Frigato – Una cifra libera che, secondo quanto dichiarato dall’assessore e dagli uffici, si può decidere di assegnare a spese correnti oppure ad investimenti”.
Per questi motivi, l’indirizzo ereditato dalla precedente amministrazione e la disponibilità finanziaria certa, Frigato ha presentato formale mozione chiedendo al consiglio comunale che si pronunci con un voto, al fine di impegnare il sindaco Valeria Cittadin e la sua giunta, affinché:
- da tale importo libero (2.184.000,00 €) vengano stanziate le risorse necessarie per la progettazione e per la sistemazione della vasca esterna olimpica da 50 mt (si parlava di un importo tra i 300-500 mila €) per evitare il rischio che anche la prossima estate non sia agibile;
- si proceda a rimborsare/rifondere gli utenti del polo natatorio per le spese sostenute a causa della chiusura delle piscine e collegate a questo evento;
- venga istituita una Commissione d’inchiesta per valutare quanto successo dalla chiusura del concordato fallimentare, avvenuta nel gennaio 2021, fino ad oggi e individuare le eventuali responsabilità.
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