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SUOLO: SI ALLE RINNOVABILI MA NON NELLE AREE AGRICOLE, NOSTRO CONTRIBUTO PER DEFINIZIONE AREE IDONEE (E NON IDONEE) IN TOSCANA

Azzeramento del consumo di suolo, stop al fotovoltaico a terra che sottrae terreno fertile per la produzione di cibo, definizione delle aree idonee per gli impianti di energie rinnovabili, snellimento burocratico per recuperare gli invasi aziendali per raccogliere le acque piovane, sostegno alle bioenergie da economia circolare e alla ricerca per studiare le varietà più resilienti e migliorare le produzioni e tempi certi per gli aiuti alle imprese agricole alluvionate: gli agricoltori toscani chiedono un cambio di passo culturale per adattare il territorio e normative al nuovo scenario in un territorio dove il 25% della popolazione è minacciato dal rischio alluvione e quasi una famiglia su tre vive in un’area a rischio frana. Sono le priorità presentate da Coldiretti Toscana in occasione dell’incontro del progetto Agoragridue sul consumo di suolo che si è tenuto a Casa Coldiretti a Firenze a cui ha partecipato l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni. All’incontro hanno partecipato Bernardo Gozzini (Amministratore Consorzio Lamma), Riccardo Fargione (Coordinatore Centro Studi Divulga), Marco Niccolai (Presidente Aree Interne Regione Toscana). I lavori sono aperti da Cesare Buonamici (Presidente Coldiretti Firenze Prato). L’incontro è stato da Angelo Corsetti (Direttore Coldiretti Toscana).

“I cambiamenti climatici mettono a nudo la fragilità di interi territori dove abbiamo costruito senza freni creando le condizioni per impedire all’acqua di non defluire, inondare, distruggere ed uccidere. Lo abbiamo visto troppe volte negli ultimi anni, negli ultimi mesi e giorni. – ha detto la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani – Queste calamità mettono in crisi la redditività delle imprese agricola e la loro sopravvivenza insieme alla capacità di produrre cibo che crediamo sia la proprietà anche rispetto al tema delle rinnovabili”. Era proprio questo il focus dell’incontro: “Coldiretti non si è mai opposta alle agroenergie. Lo dimostra il nostro grande impegno sull’agrisolare sui tetti di cui siamo stati i principali sponsor. Ma deve essere chiaro che i terreni agricoli non si toccano. Siamo stati noi i primi a denunciare le speculazioni nelle nostre campagna da parte dei grandi player energetici che hanno approfittato delle loro difficoltà. Nel documento che presenteremo alla Regione Toscana nell’ambito del tavolo tecnico che dovrà definire le aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di fonti rinnovabili, ribadiremo la nostra assoluta contrarietà al consumo di suolo fertile per l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra nei suoli agricoli. Crediamo che ci siano tante superfici, già antropizzate, come le coperture di case, stalle, magazzini, cantine, parcheggi che possono essere sfruttati senza consumare un centimetro in più di terreno”.

Si alle rinnovabili, no al consumo di terreni agricoli. Coldiretti Toscana ha ribadito un altro punto, quello legato all’agrivoltaico avanzato che non preclude l’uso agricolo dei terreni: “questo genere di installazioni sopraelevate devono però essere realizzate dagli imprenditori agricoli per le esigenze delle attività agricole e non a fini speculativi”. Posizione perfettamente in linea con quella della Regione Toscana. “Vogliamo fare presto e bene nonostante ci siano voluti 2 anni e mezzo per avere il decreto del governo per l’individuazione delle aree idonee. Adesso abbiamo la possibilità di intervenire, purtroppo non sulle autorizzazioni in corso o su quelle rilasciate”. Su questo punto Monni ricorda e spiega: “la situazione è complessa. Abbiamo però aperto un percorso, ci sono solo 180 giorni per fare la nostra norma che indichi dove si può realizzare agri voltaico e fotovoltaico; il percorso partecipativo che abbiamo aperto è grande, abbiamo invitato tutti i comuni, le associazioni di categoria, i sindacati, le associazioni ambientaliste, l’idea è inserire anche questo tema all’interno della pianificazione. Devono essere i comuni che definiscono le aree a terra da dedicare a questa funzione, non si può pensare di fare un percorso di trasformazione così urgente, importate e anche impattante senza pianificarlo”.

ll progetto Agoragridue è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” – Annualità 2022



 

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