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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri il decreto del Ministero per gli Affari europei e del MEF del 30 agosto 2024 che regola le modalità di accesso al credito d’imposta per le zone logistiche speciali (ZLS).

Si ricorda che l’art. 13 del DL 60/2024 (c.d. DL “Coesione”) ha esteso alle ZLS il credito d’imposta per la ZES unica di cui all’art. 16 del DL 124/2023 (si veda “Tax credit ZES unica esteso anche alle ZLS” del 17 maggio 2024).
Le disposizioni applicative del decreto pubblicato ieri riguardano proprio l’attribuzione dell’agevolazione per gli investimenti nelle ZLS ex art. 13 del DL 60/2024 per le zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale a norma dell’art. 107 § 3 lettera c) del TFUE. Il contributo sotto forma di credito d’imposta è riconosciuto nel limite di spesa complessivo indicato dall’art. 13 comma 2 del DL 60/2024.

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nelle ZLS individuate ai sensi dell’art. 1 commi da 61 a 65-bis della L. 205/2017, in relazione agli investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle medesime ZLS. L’agevolazione, però, non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti, e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Gli investimenti ammissibili sono elencati dall’art. 3 del DM 30 agosto 2024. Sono esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita, come pure quelli trasformati o assemblati per l’ottenimento di prodotti destinati alla vendita nonché i materiali di consumo.

Per accedere al contributo sotto forma di credito d’imposta, i soggetti interessati comunicano all’Agenzia delle Entrate, dal 12 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dall’8 maggio 2024 al 15 novembre 2024.

Nello stesso periodo è possibile:
– inviare una nuova comunicazione, che sostituisce integralmente quella precedentemente trasmessa. L’ultima comunicazione validamente trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate;
– presentare la rinuncia integrale al credito d’imposta precedentemente comunicato.

Il modello di comunicazione, con le relative istruzioni, saranno approvati con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che definirà il contenuto e le modalità di trasmissione. Con tali comunicazioni, le imprese devono dichiarare, ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000, l’eventuale fruizione di altri aiuti di Stato e di aiuti de minimis in relazione ai medesimi costi ammissibili oggetto della comunicazione e che il relativo cumulo non determina il superamento dell’intensità di aiuto più elevata, o dell’importo di aiuto più elevato, consentita dalla disciplina europea di riferimento.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento. Relativamente alle comunicazioni per le quali l’ammontare del credito d’imposta fruibile sia superiore a 150.000 euro il credito è utilizzabile in esito alle verifiche previste dal DLgs. 6 settembre 2011 n. 159. L’Agenzia delle Entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta qualora non sussistano motivi ostativi.

Credito d’imposta da indicare in dichiarazione

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale lo stesso è riconosciuto e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nella ZLS per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento. L’inosservanza di tale obbligo determina la decadenza dai benefici goduti.

 

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