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Altro che regione che non esiste: il Molise è più vivo e attivo che mai. Non solo è presente, ma si prepara a sbarcare in Giappone, all’Expo 2025 di Osaka, in grande stile e con tutti i crismi. E, ovviamente, con un bel gruzzoletto di fondi. Sì, perchè la Regione Molise sarà uno dei protagonisti dell’Esposizione Universale, presentata come un’“imperdibile occasione” per spingere le piccole e medie imprese locali (PMI) oltre i confini nazionali, aumentando la loro competitività sui mercati globali. Fin qui tutto fantastico, se non fosse per un piccolo dettaglio: le stesse imprese che ora si preparano a decollare per il Giappone, qualche tempo fa, non sono riuscite nemmeno ad ottenere i fondi Covid stanziati per rilanciare l’economia in crisi.

La notizia è infatti doppia. Da un lato, la Regione Molise ha messo sul piatto ben 1.250.000 euro per partecipare all’Expo 2025 di Osaka. Dall’altro, scopriamo che questa somma arriva proprio dalle risorse non utilizzate del fondo “COVID-19 – Sovvenzioni a fondo perduto per PMI”. Quindi, quei fondi che non sono riusciti ad arrivare nelle tasche delle imprese molisane durante l’emergenza, ora vengono dirottati verso un grande evento internazionale. E non finisce qui: ci sono anche 638.761 euro rimasti nel cassetto, pronti a essere riprogrammati in futuro.

Ma facciamo un passo indietro. Il Molise parteciperà all’Expo di Osaka con una presenza importante, grazie ai fondi (riprogrammati) del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), risorse destinate a ridurre i divari tra le aree del Paese. Una scelta strategica, per carità, anche se quel retrogusto amaro dei fondi Covid inutilizzati è difficile da ignorare.

Il finanziamento di 1.250.000 euro sarà suddiviso in due parti principali: 500.000 euro andranno alla quota di compartecipazione per il Padiglione Italia, con 460.000 euro destinati alla gestione e 40.000 euro riservati agli imprevisti. Gli altri 750.000 euro saranno utilizzati per finanziare voucher fino a 25.000 euro per ogni impresa molisana che parteciperà, coprendo le spese di allestimento, logistica, comunicazione e varie altre necessità. Il restante budget servirà per acquisire beni e servizi necessari per organizzare la partecipazione della Regione, come il trasporto delle merci, le assicurazioni e gli allestimenti.

L’obiettivo principale è quello di promuovere il Made in Molise su scala internazionale, offrendo alle imprese locali la possibilità di partecipare a uno dei più grandi eventi mondiali dedicati all’innovazione, alla tecnologia e allo sviluppo sostenibile. Il tema dell’Expo 2025 è “Designing Future Society for Our Lives” (“Progettare la società futura per le nostre vite”) ed è articolato in tre sottotemi: “Salvare vite”, “Potenziare vite” e “Connettere vite”. L’obiettivo: fornire uno spazio ideale per affrontare le sfide globali attraverso soluzioni innovative. In questo contesto, il Molise avrà l’opportunità di mostrare le proprie eccellenze, non solo nel settore produttivo, ma anche nell’innovazione e nella cultura.

Secondo i documenti ufficiali, in primis la Delibera di Giunta regionale del 23 settembre scorso, la partecipazione del Molise sarà finanziata attraverso due canali principali: mezzo milione di euro destinato alla quota di compartecipazione del Commissario Generale per l’Italia, di cui 460mila euro per la gestione generale del Padiglione Italia e 40mila euro per gli imprevisti. A questa somma si aggiungono 750.000 euro da dividere in voucher per le imprese molisane che desiderano partecipare all’Expo, che potranno richiedere un contributo fino a 25mila euro ciascuna, per coprire i costi di allestimento, logistica, comunicazione e altre spese operative. La stessa cifra deve servire anche all’acquisizione di beni e servizi, non inclusi nei voucher, necessari per sostenere l’organizzazione e la partecipazione della Regione all’Expo, come trasporto merci, assicurazioni e allestimenti.

Una somma che sembra garantire il look perfetto per il Molise, pronto a sfoggiare il suo fascino innovativo e artigianale a Osaka. Ma la domanda resta: perché i fondi Covid non sono stati usati? Possiamo solo immaginare che la burocrazia e i ritardi abbiano fatto la loro parte, frenando l’accesso a quei soldi tanto attesi dalle imprese nel momento del bisogno.

Il bando regionale per Expo 2025 si rivolge a una varietà di settori, tra cui l’innovazione tecnologica e manifatturiera, con un occhio di riguardo per l’intelligenza artificiale, i big data e le nuove tecnologie. Il settore dell’automotive, particolarmente rilevante per il Molise, sarà rappresentato con progetti orientati alla sostenibilità e alla competitività. Non manca l’ospitalità, con idee legate alla sostenibilità nel turismo, così come l’artigianato artistico, che offrirà l’occasione di esporre e valorizzare le maestrie locali. Anche l’agroalimentare, pur non menzionato esplicitamente, potrebbe giocare un ruolo importante, viste le caratteristiche tipiche delle esposizioni internazionali.

Le imprese che vinceranno il bando dovranno dimostrare la capacità di innovare e creare connessioni internazionali, aderendo alle linee della Strategia di Specializzazione Intelligente (RIS3) e del Piano del Turismo. La domanda resta: le stesse imprese che non hanno ottenuto i fondi Covid riusciranno davvero a sfruttare al meglio questa occasione? La trasformazione dei fondi da aiuti immediati a biglietto per l’Expo potrebbe sembrare ingiusta, ma le aziende supportate dalla Regione potranno rimediare dimostrando la capacità di innovare e internazionalizzare i loro processi produttivi.

All’Expo di Osaka, il Molise avrà una sua settimana dedicata al Padiglione Italia, un video immersivo che racconterà il territorio e le sue eccellenze, e nicchie espositive per le maestrie artigianali locali. E per non farsi mancare nulla, ci sarà anche una presenza nel metaverso con il Virtual Expo, per esplorare digitalmente il Padiglione Italia e ampliare la visibilità delle imprese locali.

 



 

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