Reddito, sanità, diritti, valori, futuro. Da tutta Italia sono in arrivo nelle Marche delegazioni di pensionati in rappresentanza dell’ANP Cia, per una due giorni di incontri, riflessioni e prospettive sul presente e sul futuro del pianeta terza età, con particolare riferimento al mondo agricolo.
“La scelta di Pesaro e Urbino come sede dei lavori non è casuale – spiega Nevio Lavagnoli, Presidente ANP CIA Marche – quest’anno abbiamo l’onore di avere la capitale Italiana della Cultura nella nostra Regione, e crediamo fortemente che i pensionati siano cultura, perché custodi del sapere e del saper fare, perché testimoni della nostra storia, nonché sentinelle dei nostri diritti. Per questo ci aspettiamo, specie domenica a Pesaro in Piazza Matteotti, tanta gente della Cia e non solo, perché il benessere della terza età deve coinvolgere e interessare tutti”.
“E’ una grande e bella responsabilità organizzare questa due giorni di livello nazionale – conferma Franco Fiori, Vice Presidente Nazionale dell’ANP CIA – ospiteremo delegazioni da Abruzzo, Lazio, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria. Fondamentale sarà il contributo dell’Inrca, Istituto di Ricerca di livello internazionale, per parlare coi nostri delegati di invecchiamento attivo e del ruolo dell’agricoltura sociale nella promozione dell’invecchiamento attivo. Le conclusioni saranno affidate al nostro Presidente Nazionale Cristiano Fini, a dimostrazione che i pensionati della CIA sono sentiti come parte viva e vivace per tutta la nostra Associazione.
Tra i momenti più significativi della due giorni, l’apertura dei lavori presso il Teatro Sanzio di Urbino, la sfilata per le vie di Pesaro con il coinvolgimento del Complesso bandistico e gruppo folkloristico di Candelara, ma soprattutto – conclude il Presidente regionale Lavagnoli – il ritrovo in Piazza Matteotti di domenica mattina. Vogliamo mandare un messaggio forte ad una società che, a volte dimenticandosene, poggia ancora oggi sui nostri pensionati, che hanno letteralmente custodito e seminato lavoro e diritti nel nostro Paese. Oggi ci sentiamo marginali, quasi emarginati. I problemi della sanità, dei diritti, del reddito, cui noi siamo particolarmente sensibili, valgono per tutti. Ancora una volta siamo pronti a rimboccarci le maniche, a dare l’esempio, ad alzare la voce, se serve, per il bene della collettività. L’invito lo rivogliamo a tutti, dai giovani studenti agli anziani: vi aspettiamo domenica in Piazza per costruire un futuro migliore, che valga per tutti”.
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