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Per il Governo è tempo di bilanci, o meglio di bilancio. La legge più importante dell’anno, quella in cui l’Esecutivo alza il sipario e svela la sua linea d’indirizzo politico-economica, si avvicina.

Manca poco alla manovra di dicembre e, conti alla mano, bisogna decidere che strada far prendere alla spesa pubblica.

Saranno 20, massimo 25 i miliardi di euro a disposizione del ministro Giorgetti. Cifra passibile di qualche variazione, anche considerando le stime Istat, che oggi ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del pil del nostro Paese.

 

In queste ore indiscrezioni e proposte affollano le pagine dei quotidiani, mentre in Parlamento i partiti si confrontano (spesso con posizioni divergenti), desiderosi di ‘piazzare le bandierine’ e non tradire le promesse elettorali. Anche perché, come sempre, la coperta è corta.

Il primo terreno di scontro interno alla maggioranza è la tassa sugli extraprofitti, ossia il prelievo ‘solidale’ che dovrebbe gravare su istituti di credito, assicurazioni e imprese energetiche che hanno beneficiato della crisi energetica conseguente alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Una proposta che piace a Fratelli d’Italia ma non convince Forza Italia.

LE MISURE DI WELFARE E PER LA FAMIGLIA

Questa la cornice, mentre il quadro ancora tutto da definire ha già una certezza: al centro dovrà esserci la famiglia, per contrastare il calo della natalità che “rappresenta una vera e propria sfida per il welfare, un’emergenza demografica”, ha detto il numero uno del Mef.

Si fa largo dunque la possibilità che ci sia un rinforzo per l’assegno unico, “ma anche la possibilità di ridurre le tasse a chi ha figli con l’aumento delle spese detraibili in base al numero dei figli – scrive il Corsera – . Previsto l’ampliamento anche alle lavoratrici a partita Iva del bonus mamme con almeno due figli. L’esonero contributivo al 100% ora è solo per le lavoratrici dipendenti (sia nel pubblico che nel privato) con almeno due figli di cui uno fino a 10 anni di età. Per il 2025 potrebbe allargarsi anche alle autonome. Previsto anche il rifinanziamento della card per gli indigenti”.

PER I LAVORATORI

Le misure quasi certe sono la conferma del taglio del cuneo fiscale e l’Irpef a tre aliquote. L’obiettivo del Governo è renderle “strutturali per gli anni a venire”, ha detto Giorgetti.

Per quanto riguarda il taglio al cuneo fiscale, si tratterebbe di un rinnovo per un altro anno del provvedimento già varato per il 2024.

Cosa cambia concretamente per i lavoratori? Riducendo i contributi che ciascun dipendente deve versare ogni mese (7% per dipendenti fino a 25mila euro lordi, 6% per i redditi tra 25mila e 35mila euro), in busta paga troverebbero uno stipendio più alto. Differenza, per l’Inps, che viene coperta dallo Stato.

LA FLAT TAX

C’è poi ‘il cavallo di battaglia della Lega’: la flat tax per le partite Iva e gli autonomi.

“Stiamo lavorando come Lega sul fronte del lavoro autonomo per riuscire a salire oltre 85mila euro in regime fiscale di flat tax, perché è un vantaggio comune”, ha dichiarato Matteo Salvini. Il collega di partito, dal ministero in via Venti Settembre, è stato decisamente più prudente: “Stiamo studiando misure che spingano lo sviluppo, la flat tax sulle partite Iva ha dimostrato di funzionare ma sono concentrato a tenere i conti in ordine, poi ci troveremo e valuteremo che cosa fare”.

Le prossime tappe di avvicinamento all’approdo in Parlamento prevedono che questa settimana, probabilmente mercoledì, il Piano strutturale di bilancio riceverà il via libera formale del consiglio dei ministri per essere mandato in Aula, dove le risoluzioni potrebbero essere votate intorno al 3 ottobre.

Il 15 ottobre i contenuti della manovra devono essere inviati a Bruxelles per poi arrivare il 20 alla stesura del vero e proprio testo di bilancio.

Fonte Agenzia Dire

 

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