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L’Agenzia diffonde le istruzioni, ma per l’invio delle domande bisogna ancora attendere la pubblicazione di un avviso

20/09/2024 – Si aggiunge un tassello alle domande del contributo Superbonus 2024. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello da utilizzare per l’invio delle richieste, che mette finalmente in moto un meccanismo che sarebbe dovuto partire diversi mesi fa.

A inizio settembre il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito i criteri per l’accesso al contributo Superbonus con un decreto che doveva essere pronto entro la fine di febbraio 2024.

Con la diffusione del modello e delle istruzioni operative per la sua compilazione, gli interessati possono capire come compilare le richieste di contributo superbonus. Per l’invio vero e proprio delle istanze bisogna attendere ancora: l’Agenzia delle Entrate pubblicherà infatti un avviso che renderà nota la data.

Nella realtà si tratta di una corsa contro il tempo dato che le domande devono essere presentate entro il 31 ottobre 2024.

I beneficiari del contributo Superbonus

I beneficiari del contributo Superbonus 2024 sono le persone fisiche con reddito di riferimento non superiore a 15mila euro e i condomini che dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024 hanno sostenuto spese agevolate con il Superbonus con aliquota al 70%.

Il reddito di riferimento è calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dal contribuente e da coniuge, o da altro soggetto legato da unione civile, nell’anno precedente (in questo caso il 2023) per un numero di parti determinato come segue:
– contribuente > 1
– coniuge / soggetto legato da unione civile / convivente > +1
– familiari, in numero pari a:
— un familiare > +0,5 
— due familiari > +1
— tre o più familiari > +2. 

Oltre ai requisiti reddituali, ci sono una serie di condizioni da rispettare per ottenere il contributo Superbonus. La prima è che l’intervento realizzato deve aver raggiunto uno stato di avanzamento lavori (SAL) superiore al 60% entro il 31 dicembre 2023. Il contributo superbonus non agevola quindi i nuovi interventi, ma è pensato per chi ha un cantiere a buon punto ed è stato sorpreso dall’abbassamento dell’aliquota della detrazione a partire dal 1° gennaio 2024.

La seconda condizione è che i beneficiari devono aver usufruito dello sconto in fattura o della cessione del credito. Il contributo superbonus a fondo perduto copre infatti la parte di spesa rimasta a carico del contribuente ed è pari al 30% delle spese sostenute per gli interventi.

Il limite massimo di spesa ammesso al contributo è di 96.000 euro, con un massimo erogabile di 28.800 euro per ciascun contribuente.

Come richiedere il contributo Superbonus

Gli interessati in possesso dei requisiti richiesti possono inviare la domanda di contributo Superbonus direttamente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del cassetto fiscale mediante una procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

La domanda deve contenere il codice fiscale del richiedente (ed eventualmente quello del beneficiario deceduto o del legale rappresentante) e le dichiarazioni sul possesso dei requisiti.

Nell’istanza è presente il quadro A, per l’indicazione dei dati catastali identificativi dell’unità immobiliare, il quadro B in cui indicare i codici fiscali, la situazione reddituale e le spese sostenute rimaste a carico e il quadro C che riepiloga i dati.

Cosa succede dopo l’invio della domanda di contributo superbonus

Dopo aver ricevuto l’istanza, l’Agenzia delle Entrate effettua i dovuti controlli e determina il contributo spettante e lo accredita sul conto corrente del richiedente.

Dopo la chiusura dei termini per l’invio delle domande, l’Agenzia ripartirà le risorse disponibili, pari a 16.441.000 euro. Dal momento che le richieste potrebbero essere superiori alle risorse disponibili, per la reale quantificazione del contributo saranno utilizzati i criteri di priorità indicati dal Mef. 

I risultati della ripartizione saranno comunicati entro il 30 novembre 2024 con un altro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Potrebbe quindi succedere che il contributo erogato in base della spesa rimasta a carico del richiedente, sia superiore a quello realmente spettante in base alle risorse disponibili. In questi casi, l’Agenzia recupererà tali somme o i beneficiari potranno ptocedere alla regolarizzazione spontanea.

Per tutte le info:

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