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BRINDISI – Un aiuto per la decarbonizzazione di Brindisi potrebbe arrivare anche dall’Unione europea. Questo perlomeno è l’auspicio espresso dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci. L’intenzione è quella di finanziare, in parte, anche con fondi europei, l’accordo di programma per cui è stato avviato il tavolo istituzionale presieduto dal Mimit (Ministero delle imprese e del Made in Italy) in vista della chiusura della centrale Enel Federico II di Cerano, prevista per il 31 dicembre 2025.

La scorsa settimana, come noto, si è svolto un vertice in prefettura. In quella sede sono state illustrate 13 proposte di investimento nel settore delle energie rinnovabili, dell’Hydrogen Valley e dell’automotive, per un investimento totale da 700 milioni di euro e un impatto occupazionale da 2mila posti di lavoro. Per ora, è bene ricordarlo, non ci sono ancora progetti concreti. La realizzazione di queste ed ulteriori idee progettuali richiederebbe una “legge speciale” per il territorio, como invocato dalle istituzioni locali e dai sindacati.

E allora si pensa anche a una possibile linea di finanziamento da Bruxelles, sulla scorsa di quanto avvenuto per Taranto e il Sulcis, con i fondi del Just transition fund (un miliardo di euro per supportare la transizione verso modelli economici più sostenibili dei delle due aree). Brindisi non riuscì a cogliere quell’opportunità. Ora, con la decarbonizzazione alle porte, si farà un nuovo tentativo, su iniziativa anche dello stesso Delli Noci.

“Una delle proposte che ho fatto durante il tavolo prefettura – afferma l’assessore regionale, a margine del roadshow di Edison Next che si è svolto ieri (martedì 24 settembre) presso il castello Svevo di Brindisi – è costruire un tavolo fra Regione, Comune, Provincia e parlamento per avviare un’interlocuzione diretta con il ministro Raffaele Fitto, nuovo vice commissario dell’Unione europea, per costruire le condizioni perché si generi un programma di sviluppo”. Il ragionamento potrà essere intavolato solo dopo l’insediamento della nuova Commissione europea, previsto per il mese di novembre. A proposito di Just transition fund, Delli Noci spiega che “non si può immaginare di utilizzare sempre le solite risorse già assegnate alla Puglia”. “C’è bisogno – prosegue – di un piano straordinario. Come è stato fatto per Taranto, credo che possiamo cominciare a chiedere la possibilità di aprirlo anche per Brindisi. Se ci mettiamo tutti insieme, credo che il fronte comune può essere utile”. 

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