Il bonus Natale andrà anche ad alcune coppie di fatto. A chiarirlo, nel corso di un’audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Il contributo una tantum da 100 euro netti in arrivo con le tredicesime, spiega il numero due del Mef, spetta «ai lavoratori dipendenti che hanno il coniuge fisicamente a carico e alle famiglie mono-genitoriali, e ci sono alcune coppie di fatto che possono usufruirne laddove c’è la cosiddetta mancanza del coniuge».
La radice della misura – spiega Leo, annunciando l’imminente arrivo di una circolare «dove si chiarirà tutto» – è nell’articolo 12 del Testo Unico delle imposte sul reddito che disciplina le «detrazioni per i carichi di famiglia». In particolare, in assenza del coniuge, varrà il principio per cui il contributo viene attribuito se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è in seguito separato legalmente ed effettivamente.
L’emendamento del governo al dl Omnibus, attualmente all’esame delle commissioni di Palazzo Madama, verrà esaminato e votato tra martedì 24 e mercoledì 25 settembre: il passaggio in Aula dovrebbe avvenire giovedì 26, quando l’esecutivo dovrebbe annunciare la fiducia sul decreto così da accelerarne l’approvazione e l’invio alla Camera per il via libera definitivo entro il termine per la conversione fissato all’8 ottobre.
Nel frattempo Fratelli d’Italia ha confermato il ritiro dell’emendamento a prima firma Paola Ambrogio che prevedeva il posticipo al 2026 dell’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le catastrofi, annunciando anche il passo indietro sull’altra proposta, a prima firma Guido Castelli, che proponeva un «contributo annuo aggiuntivo, autonomo e distinto pari allo 0,05% dell’ammontare delle accise versate» in capo ai titolari di impianti di produzione o stoccaggio di prodotti petroliferi da compartecipare con i Comuni sedi degli impianti: «Ho ritenuto opportuno stralciare l’emendamento, finalizzato esclusivamente a supportare i Comuni che ospitano i pianti di produzione e stoccaggio di prodotti petroliferi – spiega Castelli a MF-Milano Finanza – in quanto ho ritenuto più utile che la tematica venisse affrontata nell’ambito di un confronto tecnico-politico a largo spettro, sotto la regia dei ministeri competenti».
Si continua invece a trattare, invece, ancora per definire il perimetro definitivo della sanatoria legata al concordato preventivo, limitato ora al 2018-2022. (riproduzione riservata)
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