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Mentre Giorgetti cerca di mantenere il rigore nei conti pubblici, la maggioranza continua a proporre un “contributo” da parte degli istituti di credito e delle grandi aziende private

La maggioranza di governo sta facendo pressione su banche, assicurazioni e imprese energetiche per ottenere risorse utili alla legge di bilancio. Anche se il linguaggio usato è moderato, l’intento è chiaro: raccogliere fondi per finanziare misure come il taglio dell’Irpef per i redditi fino a 60.000 euro e l’aumento delle pensioni minime. Fratelli d’Italia e Forza Italia sono in prima linea in questo sforzo. Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, ha dichiarato che le banche sarebbero pronte a contribuire se necessario. Poco dopo, Raffaele Nevi di Forza Italia ha ampliato il discorso includendo anche assicurazioni e aziende energetiche, soprattutto quelle pubbliche, che, vista la crescita dei profitti, potrebbero dare un contributo straordinario all’economia.

La sfida delle risorse mancanti

Il problema centrale della manovra finanziaria è la mancanza di risorse sufficienti per realizzare tutte le promesse dei partiti. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, si mantiene cauto e ha sottolineato che, prima di parlare di nuove misure, deve mantenere sotto controllo i conti pubblici. Durante un intervento al Festival di Open, Giorgetti ha evidenziato che la correzione del deficit strutturale comporterà un impegno di almeno 11 miliardi di euro all’anno. Questo frena le richieste più ambiziose della maggioranza.

Le proposte sul tavolo

Tra le proposte in discussione vi è l’estensione della flat tax, sostenuta dalla Lega di Matteo Salvini. Tuttavia, Giorgetti non si sbilancia su questa possibilità, sottolineando che qualsiasi decisione dipenderà dalle risorse effettivamente disponibili. Anche la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% è in fase di studio, ma la decisione definitiva sarà presa solo in base alle disponibilità di bilancio. Giorgetti ha inoltre avvertito che la revisione quinquennale del Pil, attesa a breve, non apporterà cambiamenti significativi ai conti pubblici.

L’approccio prudente del governo

Mentre Giorgetti cerca di mantenere il rigore nei conti pubblici, la maggioranza continua a proporre un “contributo” da parte degli istituti di credito e delle grandi aziende private. Il ministro, comunque, ha promesso misure future come la proroga del taglio del cuneo fiscale e una revisione dell’Irpef su tre aliquote, anche se queste non saranno immediate. Anche lui, però, dovrà trovare le risorse per rispettare queste promesse, in un contesto finanziario complesso e con risorse limitate.

 

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