Dopo la riduzione dei tassi ufficiali della settimana scorsa la Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha seccamente ricordato l’indipendenza della Bce al ministro degli esteri Tajani, che aveva considerato la riduzione di solo 0,25 punti percentuali troppo morbida e tardiva.
Ritengo che entrambi avrebbero fatto bene a non entrare in questa polemica.
Il ministro perché ha rivelato qualche limite alla sua competenza in tema di politica monetaria europea. (corriereadriatico.it)
Su altre fonti
Il governo Meloni continua a litigare con tutti in Europa. Fa un’eccezione solo con l’Ungheria di Viktor Orbán con cui si guarda bene dall’increspare i rapporti. Il vicepremier di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sguaina la spada e invita al duello la presidente della Bce, Christine Lagarde. (LA NOTIZIA)
Di più non può fare finchè la Fed non inizierà a ridurre il costo del denaro». «La Bce ha tagliato i tassi di interesse in modo più consistente rispetto alle previsioni, riducendo dello 0,6% il tasso per le operazioni di rifinanziamento. (Il Sole 24 ORE)
L’istituzione di Francoforte non ha fornito nessun indirizzo riguardo all’andamento futuro dei tassi, che rimangono a livelli elevati, anche se le previsioni su crescita e inflazione sono coerenti con graduali tagli nei prossimi mesi. (QuiFinanza)
Lei, (Secolo d’Italia)
Quanti sono i mutui erogati dalle banche italiane? E a quanto ammonta il credito al consumo? Quante sono le famiglie indebitate? E come sono cambiate le rate dei vari tipi di finanziamento? Cosa accadrà ora, con i tagli della Bce? Ecco alcuni dati e previsioni a cura di Fabi, la Federazione dei bancari italiani, su come è mutato il credito alle famiglie del nostro Paese, come sono già cambiati e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse praticati dalle banche alle famiglie. (idealista.it/news)
Il secondo taglio ai tassi ufficiali da parte della Banca Centrale Europea offre una nuova boccata d’ossigeno al settore dei mutui. Secondo l’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it, ad agosto è proseguito il trend discendente dell’Euribor (parametro di riferimento per la costruzione dei mutui a tasso variabile), che si è attestato al 3,60% nella scadenza a un mese e al 3,55% in quella a tre mesi. (Corriere della Sera)
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