L’apertura di Bu in Carrara nell’Accademia Carrara di Bergamo #finsubitoagevolazioni

Si chiama Bu in Carrara e inaugura ufficialmente il 20 settembre 2024. Tuttavia per avere al completo la proposta ristorativa, dovremo aspettare il 4 ottobre di quest’anno. Niente di strano per un nuovo progetto di grande respiro nato all’interno di una realtà prestigiosa come l’Accademia Carrara. A guidare questo particolare punto ristoro, sorto all’interno di quello che un tempo era il magazzino degli attrezzi del museo, c’è un tandem di giovani imprenditori che i bergamaschi hanno già imparato ad apprezzare nel cheese bar più pazzo della città, BU (ne abbiamo parlato qui).

Dal cheese bar al bistrot dentro il museo

Luca Guerini e Francesco Maroni hanno raccolto la sfida di gestire il bistrot della pinacoteca bergamasca che è considerata il tempio del collezionismo italiano, giacché conserva importanti lasciti di mecenati e donatori del nostro paese. La sfida comincia con un anno di ritardo sulla consegna del cantiere (l’apertura era già stata annunciata per il 2023). Tutto regolare per un progetto così ampio. Infatti il contesto è quello dell’Accademia Carrara, importante polo museale italiano che è andato incontro a un lungo processo di ripensamento, cominciato nel 2022. Fondazione Carrara ha progettato gli attuali spazi museali rendendoli nuovamente accessibili da gennaio 2024. La parte del bistrot con il giardino rappresenta l’ultimo tassello di questa rivoluzione creativa.

Cosa si mangia dentro la nuova Accademia Carrara

“Noi ci stavamo già guardando intorno perché volevamo diversificare rispetto alla nostra offerta” racconta a CiboToday Luca Guerini, uno dei due proprietari “Se lo confrontiamo con il fast casual della nostra enoteca, qui il tipo di impegno è diverso. Lavoriamo sugli orari del museo, partiamo la mattina con cornetti e colazioni, arriviamo all’ora del pranzo con una proposta abbastanza informale, il pomeriggio siamo sempre aperti come bar. La sera invece c’è la formula a cui siamo più legati: al piano di sotto possiamo dare spazio agli aperitivi, al piano di sopra a una carta da bistrot. Ci piace l’idea di essere sempre sul territorio come prodotto, lavorando con le produzioni locali. Su questo aspetto c’è continuità rispetto al nostro locale e rimarrà un elemento forte della nostra offerta”.

Il bistrot con il giardino che è un nuovo pezzo di Bergamo

Con questa doppia forbice serale si potranno sfruttare al meglio i due piani del locale. Al piano terra troviamo un’unica tavolata in mogano da 20 coperti, dove accomodarsi tra bottiglie di vino. L’ingresso è libero (non serve essere ospiti del museo) e l’affaccio direttamente su uno splendido giardino di 3000 metri quadrati, un’importante componente dell’intero spazio museale ma anche urbano, visto che il giardino è aperto a chiunque, anche al di fuori del museo, ed è il frutto di un complesso progetto firmato dall’architetto Antonio Ravalli con la collaborazione di INOUT Architettura per la parte paesaggistica e sostenuto da Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Fondazione Accademia Carrara e dal contributo di PwC.

Colazione, pranzo, aperitivo o cena nella nuova Accademia Carrara

In menu finiscono quindi prodotti del territorio ma si va anche oltre le classiche ricette bergamasche. Quando arriverà la parte ristorativa troveremo in carta “quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi, nonché una carta dei vini con circa 350 referenze. Ci piacerebbe lavorare anche su un abbinamento con cocktail e vini per la cena in futuro. Dopo cena si può tornare alla parte sotto per un bicchiere di vino o un cocktail serale”. Al piano superiore troviamo invece una quarantina di coperti, completati da quelli direttamente in giardino. “È una soluzione molto dinamica. Si può venire per un piatto, un bicchiere di vino o un caffè”.