Due liste, due candidati e un doppio ricorso: uno per mancanza di requisiti, l’altro per tardività. Rischia di slittare l’elezione per il rinnovo della Camera penale prevista questa mattina all’Aula Parrilli di Salerno dove l’avvocatura salernitana dovrà decretare il successore di Luigi Gargiulo alla presidenza.
A mettere a rischio l’elezione è il colpo di scena registratosi alcuni giorni fa quando, all’unica lista presentata e capeggiata dall’avvocato Stefania Forlani, si è contrapposta quella dell’avvocato Michele Sarno che, già in passato, ha ricoperto due volte la carica. Una situazione nuova per l’avvocatura salernitana abituata ad arrivare al consueto appuntamento con una sola lista e un unico candidato eletto, quindi, per acclamazione.
Prima di procedere al voto occorrerà per tanto pronunciarsi sui due ricorsi di inammissibilità presentati proprio dall’avvocato Stefania Forlani ma a farlo non potrà essere l’attuale collegio che risulta incompatibile perché al suo interno ci sono avvocati appartenenti ad entrambe le liste. Occorrerà quindi prima procedere alla nomina di un “collegio di saggi” chiamato a pronunciarsi su una questione tanto più insolita perché con la candidatura dell’avvocato Michele Sarno sarebbe la prima volta che un ex presidente si ricandidi al vertice della Camera penale.
«Spero che si trovi una soluzione – ha affermato il presidente uscente Luigi Gargiulo – al fine di arrivare a una nomina che rappresenti tutta l’anima dell’avvocatura salernitana. Questa volta non sarà facile anche perché l’attuale collegio è incompatibile e non può pronunciarsi sui due ricorsi presentati dall’avvocato Forlani e che devono essere discussi prima di procedere alle nuove elezioni». «Sembrava che l’idea di una figura femminile al vertice della Camera penale fosse condivisa – ha commentato amareggiata l’avvocato Forlani – si sperava in un’alternanza democratica per evitare la creazione di una camera penale “personalizzata” e, invece, ci ritroviamo davanti alle solite situazioni preconfezionate. Evidentemente qui a Salerno non è ancora il tempo delle donne».
«La mia ricandidatura – ha spiegato l’avvocato Michele Sarno – non comporta alcuna violazione poiché lo statuto prevede tale possibilità. Mi è stato chiesto da molti colleghi ed iscritti e per questo ho ritenuto opportuno offrire, ancora una volta, nel mio piccolo quel contributo che ho già dato in passato quando, con me alla guida, la camera penale salernitana si impose al livello nazionale. La battaglia delle camere penali nazionali per la separazione delle carriere partì proprio da Salerno».
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