La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge sulle aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. A breve il passaggio al Consiglio tra il disappunto degli addetti ai lavori.
Con la delibera 36 del 19 settembre 2024, la Giunta regionale della Sardegna ha approvato il disegno di legge “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” che a breve dovrebbe approdare al Consiglio regionale. Oltre all’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti Fer, la Regione, che potrebbe essere la prima a dotarsi di una legge a norma del Dm 21 giugno 2024, stabilisce l’applicazione retroattiva della norma, annuncia una serie di incentivi, anche a fondo perduto, e garanzie più stringenti per chi propone i progetti.
Il documento approvato dalla Giunta comprende la relazione illustrativa, il testo del Ddl e 5 allegati. Il comma 5 dell’articolo 1 rinvia all’allegato F) per l’individuazione delle “Aree idonee” mentre il comma 7 stabilisce che se un progetto ricade su un sito ricompreso sia nelle aree idonee che in quelle non idonee, prevale – salvo alcune eccezioni — il criterio di non idoneità.
La legge dovrebbe essere applicata anche agli impianti in corso di autorizzazione, o agli impianti che hanno ottenuto l’autorizzazione ma non hanno ancora iniziato i lavori, se l’area prevista dal progetto è stata intanto individuata come non idonea.
Il testo prevede l’obbligo per le imprese che propongono un impianto di presentare due polizze fideiussorie come garanzia contro la speculazione: una per garantire la corretta realizzazione dell’impianto e ad evitar di lasciare cantieri incompiuti, la seconda pari al doppio del valore dell’impianto per garantirne la dismissione.
Il Ddl istituisce anche un fondo con una dotazione iniziale di 678 milioni di euro per l’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica destinati all’autoconsumo. L’investimento sarà ripartito in 6 anni, ovvero 50 milioni nel 2025, 70milioni nel 2026 e i restanti 139.500 per ciascuno degli anni dal 2027-2030. Tra i soggetti potenziali beneficiari ci sono le persone fisiche e le comunità energetiche.
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