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Esauriti i fondi del reddito energetico e addio al bonus fotovoltaico al 50% dal prossimo anno: se non ci saranno novità nella prossima manovra, infatti, l’aliquota per la detrazione tornerà al 36% e l’importo massimi di spesa ammesso all’agevolazione scenderà a 48.000 euro. Per chi decide di installare un pannello per il consumo personale, dunque, ci sono ancora solo poche settimane a disposizione per approfittare dell’aliquota più elevata.

In alternativa si potrà invece approfittare del contributo del PNRR 40% sui costi di installazione se si abita in paese con meno di 5.000 abitanti e si decide di installare un impianto creando un Gruppo di autoconsumo. In questo caso, oltre al contributo, si ha diritto ad incassare la tariffa incentivante per 20 anni. L’importo varia a seconda della zona geografica. Ecco tutto quello che c’è da sapere per presentare la domanda.

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Suggeriamo:

Decreto CER. Guida agli incentivi per il fotovoltaico e gruppi di autoconsumo

L’accesso agli incentivi e alle tariffe agevolate per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici, contemplato dal c.d. Decreto CER e dal regolamento operativo del GSE, non coinvolge soltanto le Comunità Energetiche Rinnovabili ma anche i singoli proprietari di edifici unifamiliari, villette e appartamenti in condominio.Ma qual è il funzionamento di questi finanziamenti e incentivi? A quanto ammontano e come si calcolano? Come accedervi?Tutte le risposte vengono fornite in questo eBook: una guida pratica che aiuta a conoscere e sfruttare al meglio le opportunità offerte dal nuovo sistema incentivante per il fotovoltaico.A ulteriore supporto, l’opera presenta un ampio glossario operativo, un modello di contratto per la costituzione di un Gruppo di Autoconsumo (disponibile anche in formato .docx personalizzabile) e oltre 100 casi pratici e quesiti risolti.I CONTENUTIGli incentivi al fotovoltaico del Decreto CERConfigurazioni e incentiviConteggi e pagamentiLe regole per creare i Gruppi di AutoconsumoI bonus per installazione impiantiIl Gruppo di Autoconsumo in condominioIl Gruppo in condominio con impianti privatiIl contributo PNNRQuesiti risolti (115 quesiti)Glossario OperativoModello contratto costituzione Gruppo AutoconsumoAntonella DonatiGiornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare con particolare attenzione all’approvazione delle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. In questo ambito si occupa espressamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia

Antonella Donati | Maggioli Editore 2024

Il bonus del 50% fino a fine anno per singoli consumatori

Per quanto riguarda i bonus, le spese di acquisto e di realizzazione di un impianto fotovoltaico di­retto alla produzione di energia elettrica al servizio di un immobile residenziale godono della detrazione del 50%. Il bonus fiscale è ammesso ai sensi della lettera h) del comma 1 dell’art. 16-bis del TUIR che riconosce la detrazione agli interventi “relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia”.

Possono usufruire dell’incentivo solo i pannelli destinati al consumo domestico con una potenza massima di 20KW. Si può trattare di prima o seconda casa, senza alcuna differenza. L’installazione può avvenire sia sul tetto che su una pertinenza, ad esempio sul box. Nella spesa agevolata rientrano non solo i costi per l’acquisto e la posa in opera dei pannelli, ma anche tutte le spese accessorie all’intervento, da quelle edilizie alle spese di tipo tecnico per la dichiarazione di conformità e messa a norma dell’impianto, come pure l’eventuale aggiunta di un sistema di accumulo. Il limite di spesa ammesso alla detrazione è unico e vale sia per l’impianto sia per il sistema di accumulo.

Bonus e incentivi per chi condivide l’energia

Quando invece i pannelli vengono installati al servizio di un Gruppo di autoconsumo, è possibile richiedere sia il bonus fiscale che i contributi per l’energia condivisa. Il Gruppo è un insieme di almeno due utenti che si associano per condividere l’energia elettrica prodotta da un impianto da fonte rinnovabile installato su uno stesso edificio.

Si può creare un Gruppo di autoconsumo, dunque, anche su una villetta bifamiliare, o di un immobile nel quale si trovano sia appartamenti che locali commerciali, a patto che ciascuno abbia una propria utenza. Inoltre è possibile creare gruppi a livello condominiale, a fronte di una specifica delibera dell’assemblea. Una volta costituito, il Gruppo dovrà scegliere un Referente (l’amministratore nel caso del condominio) che potrà presentare la domanda per la tariffa incentivante direttamente online.

Quanto vale l’incentivo

Una volta entrato in funzione l’impianto il GSE pagherà per ogni MWh prodotto e condiviso un importo che varia in funzione della grandezza dell’impianto, e vai dai 60 euro per gli impianti più grandi agli 80 euro per quelli più piccoli, ossia fino ai 200kw. È prevista inoltre una maggiorazione di 4 euro nelle regioni del centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) e di 10 euro nelle regioni del nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).

La tariffa incentivante verrà riconosciuta per 20 anni. Alla tariffa va aggiunto l’ulteriore corrispettivo ARERA di valorizzazione per l’energia autoconsumata definito annualmente. Nel 2023 l’importo versato è stato pari a 8,48 euro per MWh.

Il contributo del 40% per gli impianti dei Gruppi nei comuni più piccoli

Se si decide di realizzare un impianto al servizio di un Gruppo di autoconsumo in un paese con meno di 5.000 abitanti, in alternativa al bonus del 50% è possibile possibile richiedere il contributo del 40% a rimborso dei costi sostenuti.

Il contributo, previsto dal PNRR, è riconosciuto per gli impianti di produzione di potenza non superiore a 1 MW, che devono entrare in esercizio entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e, comunque, non oltre il 30 giugno 2026. A fronte del riconoscimento del contributo, però, la tariffa incentivante è ridotta al 50%. Occorre quindi effettuare in anticipo un calcolo di convenienza.

Domande fino al 31 marzo 2025

L’invio della richiesta di accesso al contributo in conto capitale del PNRR potrà essere effettuato dal soggetto beneficiario tramite l’accesso al Portale informatico “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo” raggiungibile attraverso l’Area Clienti. Alla data di invio dell’istanza la configurazione per la quale si richiede l’accesso al servizio dovrà possedere tutti i requisiti previsti dalla normativa per quel che riguarda la tipologia di impianto e la costituzione del Gruppo di autoconsumo. Sarà possibile presentare la domanda fino al 31 marzo 2025, fatto salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili che verrà comunicato sul sito del GSE.

 

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