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Entrano nel vivo i lavori per la Legge di Bilancio 2025. In settimana sono arrivate nuove anticipazioni in particolare sulle pensioni e su una nuova no tax area IRPEF

Come ogni anno in questo periodo prende il via il cantiere della prossima Legge di Bilancio che, per il 2025, sarà focalizzata principalmente al sostegno di imprese che assumono e delle famiglie, e con un occhio di riguardo ai pensionati in difficoltà.

Le risorse, non è una novità, sono poche e sarà necessario fare delle scelte. Secondo le prime stime sarà una Manovra da 25 miliardi.

Entro il 20 settembre l’Italia avrebbe dovuto presentare alla Commissione Europea il Piano strutturale di bilancio di medio termine, il nuovo documento che prossimo anno potrebbe sostituire DEF e NADEF, ma il termine (non vincolante) è stato rinviato a ottobre.

Pensioni 2025 le ipotesi in campo

In quest’ultima settimana sono state diverse le ipotesi avanzate in materia di previdenza, un ambito che nelle ultime Manovre ha portato poche novità, in previsione dell’attesa riforma del sistema pensionistico.

La Premier Meloni ha dichiarato che sostenere le pensioni più basse è uno degli obiettivi primari del Governo. Per questo motivo nella prossima Manovra si punta a riproporre l’aumento delle pensioni minime al 120 per cento e la rivalutazione piena per gli assegni fino a 4 volte il minimo INPS, a discapito però dei trattamenti di importo più elevato, la cui rivalutazione scende gradualmente (22 per cento per le pensioni 10 volte il minimo).

Rivalutazione poi, che come accaduto lo scorso anno potrebbe essere anticipata al 2024.

Un intervento che però rischia di essere messo in discussione, dato che ha portato al sollevamento di un’eccezione di costituzionalità da parte della Corte dei Conti della Toscana, la quale ha accolto un ricorso da 37 miliardi di euro che ora finirà davanti alla Corte Costituzionale.

Delle misure sono necessarie anche per la previdenza dei giovani lavoratori e lavoratrici, le cui prospettive appaiono ben poco allettanti.

La Ministra del Lavoro Calderone ha evidenziato la necessità di potenziare il secondo pilastro, quello della previdenza complementare, che può rappresentare un sostegno da affiancare all’assegno ordinario può facilitare l’accesso al pensionamento anticipato, che ricordiamo da quest’anno è legato ad un importo maturato pari a 3 volte il minimo INPS (oltre ai requisiti anagrafici e contributivi: 64 anni e 20 anni).

A questo proposito sembra quasi certa l’introduzione di un nuovo periodo di silenzio assenso per la destinazione automatica del TFR ai fondi pensione in caso di mancata opposizione.

Verso una nuova no tax area per l’IRPEF

Lato fiscale, ormai dato per certo il rinnovo del taglio del cuneo contributivo e delle aliquote IRPEF attuali, le anticipazione della settimana si focalizzano su una possibile nuova soglia per la no tax area.

Come dichiarato dal Vicepremier Antonio Tajani, la nuova no tax area potrebbe essere innalzata fino a 12.000 euro.

L’estensione della no tax area andrebbe quindi di pari passo con la revisione dell’IRPEF che quindi potrebbe essere strutturata in questo modo:

  • per i redditi fino a 12.000 euro: IRPEF zero per effetto della no tax area;
  • per i redditi fino a 28.000 euro: aliquota IRPEF del 23 per cento;
  • per i redditi da 28.001 a 60.000 euro: aliquota IRPEF del 33 per cento;
  • per i redditi superiori a 60.000 euro: aliquota IRPEF del 43 per cento.

Spazio in settimana anche alle ipotesi di una possibile revisione delle detrazioni per i figli a carico.

In particolare, il piano che potrebbe trovare spazio nella Legge di Bilancio 2025 sarebbe quello di sostenere i nuclei familiari più numerosi, provvedendo a innalzare il tetto delle detrazioni in loro favore.

Su questa falsariga anche le possibili novità relative al bonus mamme, che dal prossimo anno potrebbe includere nella platea di possibili beneficiarie anche le lavoratrici autonome.

Libere professioniste tra l’altro destinatarie delle novità introdotte al testo del DDL lavoro in esame alla Camera da un emendamento approvato, il quale prevede la sospensione degli adempimenti verso la pubblica amministrazione in caso di parto o malattia dei figli minori.

Al via le ricariche della carta dedicata a te

Sul tavolo della prossima Manovra anche il possibile rinnovo della carta dedicata a te per il 2025, con i beneficiari della ricarica prevista per il 2024 che questi giorni, dopo qualche ritardo, stanno ricevendo i contributi da 500 euro per la spesa, il carburante e l’abbonamento ai mezzi pubblici.

L’INPS infatti ha messo a disposizione dei Comuni gli elenchi definitivi dei beneficiari, i quali saranno avvisati dell’avvenuta ricarica o, in caso di nuovo intestatario, della possibilità di ritirare la carta presso gli uffici postali.

Si ricorda che il beneficio spetta ai nuclei familiari con ISEE sotto i 15.000 euro ma in alcuni casi il requisito da solo non basta.

La carta, infatti, non spetta se all’interno del nucleo familiare c’è un componente che percepisce qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che preveda l’erogazione di un sussidio economico, come ad esempio l’assegno di inclusione. Lo stesso se è presente un beneficiario di forme di integrazione salariale o di sostegno in caso di disoccupazione involontaria, come la NASpI.

 

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