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IL PIANO DRAGHI (un tentativo di sintesi)

 

A leggerselo tutto ci vanno un paio di giorni, perché sono oltre 400 pagine con l’illustrazione di ben 168 diverse proposte… Perdonate il ritardo.

Il costo di questo piano è 800 miliardi di euro annui dal 2025 al 2030, portando la spesa per investimenti dell’UE dal 22% del PIL a circa il 27%

Vediamo gli elementi cruciali suddivisi per settori di intervento con specifica attribuzione di risorse

Energia – 300B€

● Decarbonizzare progressivamente il settore passando all’idrogeno e ai gas verdi quando sarà economicamente conveniente e mantenere l’approvvigionamento nucleare, accelerando lo sviluppo del “nuovo nucleare” (inclusa la catena di approvvigionamento nazionale).

2️⃣Trasporti – 150B€

Nella UE, il settore contribuisce al 5% del PIL e al 5% di tutti i posti di lavoro diretti, entro il 2050 la domanda passeggeri e quella merci aumenteranno del 79% e del 100%.

Aumentare le risorse dell’UE e degli Stati Membri per la connettività transfrontaliera e la mobilità militare

● Eliminare gli ostacoli all’integrazione e all’interoperabilità in tutti i settori (gomma, ferrovie, trasporto marittimo e aereo) accelerando la digitalizzazione e sviluppo con l’applicazione di incentivi e standard tecnici (includendo l’intelligenza artificiale, misure di sicurezza informatica e gestione dati)

3️⃣Digitalizzazione e Tecnologie – 150B€

La mancanza di economie di scala rispetto a Stati Uniti e Cina limita l’accesso a infrastrutture avanzate come la fibra e il 5G. La normativa europea ha disincentivato la consolidazione, favorendo il mantenimento di molti piccoli operatori e prezzi bassi, riducendo contestualmente la redditività e le capacità di investimento.

● Rivedere le politiche di concorrenza dell’UE per completare il mercato unico digitale delle telecomunicazioni, armonizzando le normative nazionali e favorendo fusioni e operazioni transfrontaliere.

● Incentivare la diffusione di nuove infrastrutture digitali, definendo le date di scadenza per le tecnologie più obsolete.

Aumentare la capacità computazionale dedicata all’addestramento e al perfezionamento dei modelli di IA per fornire ‘capitale computazionale’ alle PMI innovative dell’Unione.

● Identificare le applicazioni di IA prioritarie per l’UE, incoraggiando le aziende europee a partecipare al loro sviluppo e implementazione nei settori industriali chiave.

● Intensificare la cooperazione per garantire l’accesso ai mercati del cloud e dei dati.

● Sviluppare una nuova Strategia per i Semiconduttori dell’UE, creando un budget UE per i semiconduttori a breve e medio termine.

● Lanciare un piano a lungo termine per i Quantum Chips dell’UE.

4️⃣ Difesa e Sicurezza – 50B€

● Politica industriale che sostenga l’integrazione delle catene di offerta delle PMI europee per arrivare alla creazione di un mercato unico integrato per la difesa (inserendo una preferenza per i prodotti europei a scapito di quelli extra-UE) e un finanziamento degli investimenti a livello europeo (soprattutto per ricerca e sviluppo).

La Difesa unica non é menzionata giudicandola prematura

● Perseguire una maggiore standardizzazione e armonizzazione dell’equipaggiamento di difesa tra Stati membri e Migliorare il coordinamento delle politiche industriali di difesa da parte di sottogruppi di Stati membri dell’UE.

5️⃣ Innovazione Rivoluzionaria – 150B€

● Progettare un decimo programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE più semplice e di maggiore impatto.

● Promuovere l’eccellenza accademica e le istituzioni di livello mondiale attraverso l’aumento del budget per la ricerca di base, programmi per favorire l’emergere di istituzioni di ricerca di livello mondiale e l’estensione del programma Erasmus+.

● Promuovere una riduzione coordinata della tassazione sui redditi da lavoro per i lavoratori a basso e medio reddito e affrontare le pratiche che limitano la mobilità del lavoro tra le aziende come gli accordi di non concorrenza e di non assunzione.

Esistono poi altri 6 settori di intervento essenzialmente normativo senza menzionare un budget attribuito ma caratterizzate da interventi sulla burocrazia e le regole comunitarie

🔺MATERIE PRIME CRITICHE

• Semplificare le procedure amministrative necessarie per ottenere i permessi per l’estrazione, per la lavorazione e il riciclo di questi materiali.

• Sviluppare programmi nazionali per l’esplorazione geologica.

• Istituire una piattaforma europea dedicata all’attuazione della strategia dell’Unione per accentrare le risorse dei Paesi membri.

• Rendere prioritari gli sforzi diplomatici dell’Unione volti alla diversificazione e alla messa in sicurezza degli approvvigionamenti.

• Rivedere la normativa sulla concorrenza per facilitare l’integrazione verticale di progetti strategici.

• Promuovere la creazione di un mercato unico per i rifiuti e il riciclo e accelerare la creazione di un mercato europeo sostenibile per le materie prime critiche.

🔺INDUSTRIE ENERGIVORE

• Aumentare il livello di coordinamento tra le molteplici politiche che impattano sull’UE (es. energia, clima, ambiente, commercio, circolarità e crescita).

• Assicurare l’accesso a una fornitura competitiva di gas naturale durante la transizione, risorse sufficienti e competitive di elettricità decarbonizzata e idrogeno pulito.

• Semplificare e accelerare le autorizzazioni per ridurre i costi di conformità e il peso della burocrazia oltre ad accelerare e armonizzare i meccanismi di allocazione dei sussidi.

Adottare strumenti comuni tra gli Stati membri, come la Banca Europea dell’Idrogeno e i Contratti per Differenza sul Carbonio.

• Valutare se rimandare la riduzione delle quote gratuite ETS nel caso in cui l’implementazione del CBAM è inefficace.

🔺TECNOLOGIE PULITE

• Introdurre negli appalti pubblici e nelle aste di contratti per differenza una quota minima esplicita per i prodotti e i componenti innovativi e sostenibili selezionati e prodotti localmente.

• Diversificare le fonti di approvvigionamento e stabilire partenariati industriali con paesi terzi.

• Introdurre negli appalti pubblici quote predeterminate di produzione locale e promuovere la mobilità intraeuropea dei lavoratori specializzati.

🔺AUTOMOTIVE

Nel breve termine occorre evitare le delocalizzazioni e l’acquisizione di impianti e aziende da parte di imprese estere sovvenzionate da governi extra-UE. Nel medio termine l’Unione dovrà ristabilire una posizione di leadership competitiva nella prossima generazione di veicoli per poter competere con Stati Uniti e Cina.

-Sviluppare un piano d’azione industriale dell’UE per il settore automobilistico, aumentando il coordinamento a breve e medio termine sia verticale che orizzontale nella catena del valore.

-Garantire costi competitivi di trasformazione, iniziando con la fornitura di energia e l’automazione del lavoro.

-Supportare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e rifornimento.

-Colmare le lacune di competenze e affrontare le esigenze di riqualificazione.

🔺SPAZIO

Creazione di un mercato unico per lo spazio, per colmare l’assenza di una cornice giuridica comune, semplificando allo stesso tempo il quadro giuridico attuale. Nel medio periodo, invece, si propone di istituire un Fondo UE per lo spazio, anche attirando capitali privati.

– Stabilire un mercato unico funzionante per lo spazio, attraverso un quadro legislativo comune dell’UE.

– Migliorare l’accesso ai finanziamenti per le PMI e le start-up europee che operano nel settore, per garantire che possano crescere nell’Unione.

🔺FARMACEUTICA

Massimizzare l’impatto dei dati sanitari europei facilitando l’accesso e la condivisione dei fascicoli sanitari elettronici, e aumentare l’attrattività dell’UE come luogo dove eseguire trial farmacologici multi-paese.

• Fornire indicazioni chiare e tempestive sull’uso dell’intelligenza artificiale nel ciclo di vita dei medicinali.

– Sostenere hub di innovazione di livello mondiale nelle scienze della vita per i prodotti medicinali di terapia avanzata.

Un ulteriore capitolo é destinato alle 5 politiche ORIZZONTALI che attraversano ogni altro settore di intervento:

1. ACCELERARE L’INNOVAZIONE

L’UE vanta in media un sistema universitario eccellente, ma la sua presenza tra le migliori università di ricerca al mondo è limitata, come dimostrato dalle difficoltà nell’attrarre e trattenere i migliori talenti della ricerca. Le aziende nell’UE sono anche vittime di molteplici barriere normative, legali e burocratiche. Diverse differenze normative, fiscali e legali tra gli Stati membri limitano la capacità delle aziende di espandersi in modo efficiente e sfruttare appieno i vantaggi del mercato unico.

● Creare un contesto finanziario più favorevole per l’innovazione, soprattutto per le startup. • Progettare un decimo programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE più semplice e di maggiore impatto.

● Promuovere l’eccellenza accademica e le istituzioni di livello mondiale attraverso l’aumento del budget per la ricerca di base, programmi per favorire l’emergere di istituzioni di ricerca di livello mondiale e l’estensione del programma Erasmus+.

● Promuovere una riduzione coordinata della tassazione sui redditi da lavoro per i lavoratori a basso e medio reddito e affrontare le pratiche che limitano la mobilità del lavoro tra le aziende come gli accordi di non concorrenza e di non assunzione.

2. COLMARE LA MANCANZA DI COMPETENZE Potenziare la formazione dei lavoratori nel corso di tutta la carriera e riformare il settore della formazione professionale (IeFP).

3. SOSTENERE GLI INVESTIMENTI

● Ridurre la frammentazione normativa per facilitare l’unione del mercato dei capitali.

● Introdurre una Commissione europea per i titoli e gli scambi come singolo ente regolatore per i mercati finanziari dell’UE.

● Completarel’unione bancaria.

● Emettere obbligazioni comuni per finanziare progetti di investimento condivisi.

4. RILANCIARE LA COMPETITIVITÀ

● Fornire linee guida chiare e modelli per nuovi accordi, collaborazioni e iniziative congiunte tra concorrenti.

● Riformare ed espandere gli IPCEI – Progetti Importanti di Interesse Comune Europeo.

● Rafforzare la regolamentazione e il monitoraggio ex-post rispetto a quella ex-ante.

● Accelerare i processi decisionali e aumentare la prevedibilità delle decisioni.

5. POTENZIARE LA GOVERNANCE

Nessun Paese membro può affrontare da solo le sfide della competitività e misurarsi con le altre grandi potenze mondiali. Si propone di sviluppare un nuovo framework coordinato per la competitività, semplificando la governance delle istituzioni europee e il quadro normativo per non ostacolare le piccole e medie imprese.

● Generalizzare i voti del Consiglio soggetti a maggioranza qualificata, anziché all’unanimità.

● Optare per un modello di integrazione a “cerchi concentrici” (anche detta “Europa a due velocità”), prevedendo una maggiore cooperazione tra gruppi di Paesi UE che lo desiderano quando l’azione a livello dell’Unione è ostacolata o bloccata dalle attuali procedure di voto.

● Usare una metodologia chiara e unica per quantificare il costo delle nuove leggi e delle modifiche legislative, sia per le istituzioni UE che per gli Stati membri.

● Creare “hub di innovazione dell’UE” per supportare gli sforzi degli Stati membri nel definire le aree sperimentali e promuovere il loro uso tra i paesi, offrendo informazioni centralizzate alle imprese dell’UE.

Sono consapevole che pochi arriveranno a leggermi fino a questo paragrafo perché l’approfondimento é passato di moda. Sarebbe bello riuscire a ottenere anche un millesimo della attenzione riversata sul BOCCIA-GATE … Grazie ai pochi cultori di questo antico esercizio analitico.



 

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