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In un recente contributo editoriale è stato appurato che gli italiani sono da sempre sul podio dei popoli più risparmiatori. Dati accertati hanno dimostrato che il 76,6% degli italiani mette via parte dei propri guadagni. Ma secondo dati “Infostat” della Banca d’Italia, elaborati dal “Sole 24 Ore”, il risparmio sta cambiando pelle. Lo scorso anno, infatti, per la prima volta nella storia del Bel Paese, gli italiani hanno scelto di utilizzare le risorse accumulate delle attività finanziarie piuttosto che aggiungere altri soldi. Si tratta di 17 miliardi di euro disinvestiti per far fronte a spese di varia natura, acquistare un’abitazione o semplicemente per tentare nuove forme di investimento come le criptovalute che – come confermato da un’indagine dell’Autorità di vigilanza sui mercati – tra il 2022 e il 2024 ha visto crescere il portafoglio dall’8 al 18% (si veda l’articolo “La ricchezza degli italiani, da nord a sud” del 30 agosto 2024).

Come ben si sa, la compravendita immobiliare rispetto allo scorso anno è scesa del 40% e complici sono stati i tassi di interesse sicuramente troppo elevati a causa dell’inflazione.

Secondo un sondaggio della Banca Centrale Europea dello scorso agosto, gli effetti dell’inflazione continuano a rallentare: dal 2,4% di quest’anno, nel 2025 e 2026 dovrebbe arrivare sulla soglia del 2%. Dopo tre anni molto difficili, con il picco dell’8,7% raggiunto nel 2022, nella zona Euro l’inflazione sta battendo in ritirata. Il dubbio più grande, però, è se realmente diminuirà quanto basta per innescare un allentamento della politica monetaria (si veda l’articolo “BCE, l’inflazione al 2% entro il 2026” del 22 agosto 2024).

Lo scorso giugno, dopo averlo atteso a lungo, è arrivato il taglio dei tassi della BCE di 0,25 punti, passando quindi da 4,5 al 4,25%. Questo taglio ha reso meno costoso indebitarsi a imprese e consumatori (si veda l’articolo “Dopo il taglio dei tassi della BCE, cosa cambia per mutui, azioni e PIL” del 12 giugno 2024).

Trascorsi quasi tre mesi dall’ultimo taglio dei tassi, il mese di settembre si prospetta carico di novità in tal senso. Attualmente la situazione generale sembra essere favorevole per un ulteriore taglio, considerato che nel mese di luglio i tassi sono scesi al 3,94% e l’inflazione sembra decisamente più calma rispetto al passato. Rimane però il dubbio sul credito al consumo che, ad oggi, sembra essere sempre più alto con un TAEG sull’erogazioni in crescita.

Dopo la riunione di settembre della BCE che si terrà oggi, giovedì 12 settembre, si avrà un quadro un po’ più chiaro della situazione e, dunque, al momento sembrano esserci solo delle ipotesi. In un comunicato Facile.it ha prospettato una riduzione di 18€ sulla rata di un mutuo medio con tasso variabile, ma solo se la BCE decida di effettuare un taglio di 25 punti base. Sempre secondo quanto riportato, un mutuo di recente sottoscrizione, invece, potrebbe vedere una riduzione già dalla rata di settembre.

Dalla riunione emergerà la soluzione scelta dalla Banca centrale. Al momento, tutto sembra favorevole a un nuovo taglio.



 

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