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Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sta preparando un nuovo piano per incentivare la natalità in Italia, prevedendo un taglio delle tasse per le famiglie con figli. L’obiettivo è quello di aumentare le detrazioni IRPEF, ma senza penalizzare i single. La copertura finanziaria dovrebbe derivare dalla riduzione degli attuali sconti fiscali esistenti.

Giorgetti ha parlato dell’idea di far pagare meno tasse a chi ha o fa figli, smentendo l’ipotesi di finanziare questo intervento attraverso una riduzione delle detrazioni per i single, e ha chiarito che l’operazione non sarà di dimensioni mastodontiche (5-6 miliardi di euro), dato il contesto di una manovra finanziaria già molto limitata. Il cosiddetto “quoziente famigliare” è da tempo nel programma elettorale della destra al governo, ma è stato finora posticipato a favore di altri interventi come il bonus mamme o il bonus nido.

La proposta in esame mira a riformare il sistema fiscale per favorire le famiglie. Inizialmente, si era pensato di ristrutturare l’assegno unico da 20 miliardi di euro, introdotto il 1° marzo 2022, che ha sostituito le detrazioni per i figli a carico, tranne per quelli di età superiore ai 21 anni. Tuttavia, l’assegno è oggetto di una procedura di infrazione dell’Unione Europea per l’esclusione di alcuni stranieri, con l’Italia deferita alla Corte di Giustizia. Nonostante questo, sia il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che il ministro Giorgetti hanno assicurato che non sarà cancellato, ma potrebbe essere rivisto.

Il piano di Giorgetti prevede ora una possibile operazione all’interno dell’IRPEF che si affiancherebbe all’assegno unico, rappresentando un primo passo verso l’adozione di un “quoziente famigliare” sul modello francese. Tra le opzioni sul tavolo c’è l’aumento dei tetti che limitano alcune detrazioni al 19% per le spese sostenute dalle famiglie. Attualmente, queste detrazioni includono le attività sportive per i figli (fino a 210 euro), gli affitti degli studenti fuori sede (fino a 2.633 euro), le rette per gli asili nido per chi non usufruisce del bonus (fino a 632 euro), e le spese per il trasporto pubblico (fino a 250 euro).

L’idea è di aumentare questi tetti, riducendo così le tasse per le famiglie. Questo intervento potrebbe essere limitato alle famiglie con almeno due figli, e il costo complessivo dipenderà dai limiti fissati e dagli eventuali criteri applicati. Le coperture finanziarie potrebbero essere trovate attraverso una revisione degli attuali 625 bonus fiscali, per un totale di 105 miliardi di euro. Giorgetti ha dichiarato: “Più che incentivi, serve un’azione shock per eliminare i disincentivi alla natalità. Non possiamo tassare i single come i genitori, perché chi ha figli sostiene costi che alterano la progressività fiscale”.

In passato, diverse proposte sono state avanzate, come quella del sottosegretario leghista Massimo Bitonci che prevedeva 10.000 euro di nuove detrazioni annuali per ogni nuovo nato fino a 18 anni o fino alla laurea. Tuttavia, tale proposta è stata rapidamente accantonata a causa dei costi elevati. Un’altra idea, presentata dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, riguardava un bonus fisso tra 2.000 e 4.000 euro per ogni figlio in più, da trasformare in detrazione fiscale con l’attuazione della riforma.

Il nuovo piano di Giorgetti riapre il dibattito sulle misure per incentivare la natalità, ma resta ancora lontano da una concreta realizzazione all’interno della legge di bilancio.

 

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