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Ultim’ora news 12 settembre ore 17


Ad appena un anno e mezzo dalla nascita, Limenet, una startup italiana che ha realizzato una avveniristica tecnologia che consente la rimozione della CO2 dall’atmosfera e lo stoccaggio in acqua marina attraverso un processo chimico naturale con anche potenziali effetti benefici per l’ecosistema, ha presentato a Milano l’impianto industriale realizzato ad Augusta (Siracusa), nel cuore del petrolchimico. È stato anche annunciato un aumento di capitale di 5 milioni di euro: le risorse fresche saranno utilizzate per implementare l’organico operativo e costruire entro il 2025 un nuovo impianto industriale modulare in grado di rimuovere in continuo circa 2.000 tonnellate di CO2 l’anno.

La presentazione

Nel corso dell’evento meneghino, è stato fatto il punto sulla tecnologia implementata da Limenet, con anche il contributo di numerosi rappresentanti del mondo scientifico, industriale ed economico. Un successo per la società di Lecco in veloce crescita, nonché un passo avanti significativo nello sviluppo dell’industrializzazione della sua innovativa tecnologia. Di tutto ciò ha parlato Stefano Cappello, amministratore delegato e fondatore della compagnia, nel corso del convegno «Limenet opening», incontro moderato da Beatrice Capano (stakeholder and impact specialist di Limenet) al quale hanno partecipato personalità del calibro di Daniela Basso (ordinaria all’Università di Milano-Bicocca, esperta di biologia marina e scientific advisor di Limenet), Stefano Caserini (associato all’Università di Parma, esperto di cambiamento climatico e anch’egli scientific advisor della compagnia lecchese), Giovanni D’Angelo (scheme manager sustainability & energy di Rina, ente di certificazione tra i più importanti in Italia), Francesco Di Sarcina (presidente dell’Autorità portuale di sistema del mare di Sicilia orientale, società di gestione dei porti di porti di Augusta, Catania, Pozzallo e Siracusa), Stefano Molino (responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital) e Jacopo Visetti (co-fondatore di Aither).

Il meeting è stato occasione perfetta non soltanto per fare il punto sui risultati correnti della ricerca scientifica in merito allo stoccaggio dell’anidride carbonica, ma anche sugli obiettivi futuri di Limenet, che ha aperto il capitale a nuovi investitori. Al centro del dibattito degli esperti anche l’impatto del cambiamento climatico, la necessità di rimuovere l’anidride carbonica presente in eccesso in atmosfera e l’esigenza di contenere le emissioni di CO2 in vista dell’obiettivo strategico della neutralità climatica entro il 2050.

Il dibattito

Durante i lavori del convegno, Stefano Caserini ha puntato sul cambiamento climatico e sulla necessità di rimuovere l’anidride carbonica oltre che di limitarne le emissioni per giungere alla neutralità climatica. Daniela Basso ha invece approfondito la tematica dell’acidificazione degli oceani causata dal cambiamento climatico, spiegando come le soluzioni ideate da Limenet siano ben valide nell’ottica di portare benefici e impatti concreti appunto nel contrasto all’acidificazione. Jacopo Visetti ha dal canto suo fatto una panoramica di come si stia muovendo oggi il mercato delle tecnologie di rimozione e stoccaggio del carbonio: il segmento del carbon removal, in costante crescita, nei prossimi decenni potrà rivelarsi una industria paragonabile a quella dell’aviazione. Stefano Molino ha spiegato come a suo dire gli investitori istituzionali possano supportare la crescita di startup come Limenet, illustrando in particolare il programma di accelerazione Faros, il primo acceleratore della Blu Economy della rete nazionale. Collegato da remoto, Francesco Di Sarcina, ha evidenziato il ruolo dei sistemi di autorità portuale nella tutela del mare e del territorio e l’importanza di considerare il mare quale centro di vita della nostra economia, del nostro commercio e di come sia necessario proteggerlo. Da ultimo, Giovanni D’Angelo ha sottolineato l’importanza degli enti certificatori per la veridicità dei progetti di carbon removal.

«Dopo anni di ricerca ed esperimenti siamo onorati, e devo dire anche molto emozionati, di poter presentare il nostro primo impianto industriale ad Augusta. Questo risultato segna un passo significativo nello sviluppo della nostra tecnologia e nella crescita della società», ha dichiarato Stefano Cappello, «negli ultimi dodici mesi siamo cresciuti molto e molto velocemente, abbiamo venduto i primi crediti di Co2 equivalenti a 1.000 tonnellate di emissioni negative grazie all’accordo con KlimaDAO, abbiamo concluso un percorso di accelerazione presso Faros, acceleratore della blue economy della rete CDP Venture Capital, che ci ha supportato nel nostro percorso di crescita. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, abbiamo avviato il primo progetto in Italia, e tra i primi al mondo, di rimozione del carbonio nel mare tramite i bicarbonati di calcio, potendo iniziare così a fare la nostra parte nella grande partita della decarbonizzazione. Ora siamo pronti per la seconda fase e un nuovo aumento di capitale che ci permetterà di raccogliere i fondi necessari per sostenere la crescita della società».

L’impianto ad Augusta

Lo stabilimento presentato ha sede ad Augusta ed è a oggi è l’impianto più grande al mondo per capacità produttiva di stoccaggio di CO2-100kg/h in mare sottoforma di bicarbonati di calcio. Tale innovativa struttura di «sequestro» di CO2 ha una dimensione di 100 volte l’impianto pilota costruito da Limenet a inizio del 2023 a La Spezia.

Proprio grazie ai rilevanti traguardi tecnologici, la società fondata da Giovanni Cappello (uno dei più grossi esperti italiani di gassificazione), Stefano Cappello (ingegnere ambientalista) ed Enrico Noseda (co-fondatore di varie società di successo) sta progressivamente consolidando la propria tecnologia sul mercato. Nel corso del 2024, Limenet ha poi ricevuto l’ok di Rina, ottenendo l’ISO 14064-2 della propria metodologia per la rimozione di CO2. Questo riconoscimento è un passo fondamentale per aumentare la trasparenza e credibilità sul mercato su processi tecnologici di rimozione di CO2. Ad oggi pochissime società al mondo nel settore del carbon removal hanno ottenuto tale traguardo.

La presentazione dell’impianto di Augusta e la certificazione giungono dopo la firma del primo accordo commerciale con KlimaDAO, una piattaforma attiva nel mercato volontario dei crediti di carbonio. Quest’ultima ha acquisito mille carbon credit di alta qualità, equivalenti alla rimozione di mille tonnellate di Co2.

L’aumento di capitale

Dopo aver raccolto nella sua pur breve vita societaria oltre 2 milioni di euro tramite uno strumento finanziario partecipativo che ha visto entrare nel capitale società come Aither, Core Angels Climate, Moonstone, Forest Valley Catalyst, Faros (acceleratore della rete nazionale di CDP), nonché l’industriale siracusano Leone La Ferla, Limenet ha annunciato un aumento di capitale da 5 milioni di euro. I fondi che verranno raccolti serviranno a finanziare lo sviluppo della società e la sua crescita nel mercato del carbon removal. L’obiettivo da qui alla fine del 2025 è di costruire un nuovo impianto che vada a integrarsi con quello di Augusta e porti a definitivo compimento l’obiettivo della tecnologia brevettata dalla società che prevede, oltre allo stoccaggio, anche la cattura e la rimozione della Co2 dall’atmosfera, con i benefici per l’ecosistema marino e la deacidificazione delle acque. (riproduzione riservata)

 

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