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Lo studio

La metà dei maggiorenni residenti in provincia risulta indebitato con gli istituti di credito: un dato inferiore di tre punti percentuali rispetto alla media nazionale Ma il territorio si mantiene leggermente sotto la media lombarda anche per rata media da restituire alla banca: 315 euro contro 319

 Un bresciano maggiorenne su due è indebitato. Mutui e prestiti pesano sui conti della metà dei residenti in provincia: è quanto emerge dal report di Mister Credit, l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, che ha analizzato la richiesta degli italiani nei confronti degli istituti di credito per sostenere i consumi e gli investimenti sulla casa.

Alcuni numeri nazionali e provinciali

I dati sono aggiornati al primo semestre 2024 e mostrano come nei primi sei mesi dell’anno si sia ulteriormente allargata la platea di italiani che risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo, pari al 52,7% della popolazione maggiorenne (+2,6% rispetto al pari periodo 2023). A livello pro-capite, nel primo semestre dell’anno la rata media rimborsata ogni mese è pari a 278 euro (-13,9% rispetto a un anno fa), mentre l’esposizione residua è pari a 35.167 euro (+0,8% rispetto alla precedente rilevazione). In provincia di Brescia, la percentuale di residenti con più di 18 anni che ha un mutuo o un finanziamento in essere è del 50,6%, leggermente inferiore sia al dato nazionale che a quello regionale, che segna il 53,5%.

In Lombardia

Guardando nel dettaglio, il 46,3% delle operazioni (il dato riguarda il numero di mutui e prestiti in essere e non l’ammontare residuo) riguarda prestiti finalizzati, il 25,7% prestiti personalizzati e il 28,1% i mutui. In Regione, i meno indebitati abitano in provincia di Sondrio, dopo poco più di un terzo dei residenti hanno mutui e prestiti (il 36,7%), mentre la percentuale più alta si registra a Lodi: il 62,4%. Brescia è sotto la media lombarda anche per quanto riguarda la rata media da restituire alla banca per estinguere il debito, che si attesta a 315 euro (in Regione è leggermente superiore, 319), la quarta meno cara in Lombardia dopo Cremona (285 euro), Mantova (286) e Lodi (301). Chi paga di più invece abita a Sondrio, dove si spendono 377 euro medi mensili per ripagare mutui e prestiti (poco sotto c’è Milano con 361 euro). I residenti nel capoluogo meneghino sono invece quelli che hanno il maggior indebitamento medio pro-capite: 60.132 euro, oltre 10mila euro in più rispetto a Monza-Brianza, che è in seconda posizione in Regione con quasi 50mila euro. Brescia si posiziona ancora una volta sotto la media lombarda (44.835 euro) con un totale di 44.713 euro a testa, dato superiore di quasi 10mila euro rispetto alle media nazionale (di 35.167 euro).

In Italia

A livello nazionale, osservando i mutui, si nota un aumento dei contratti attivi (+22,3%) mentre resta sostanzialmente stabile l’esposizione residua, che supera di poco i 101.000 euro. Per quanto riguarda i prestiti finalizzati, crescono leggermente sia la rata mensile, che si attesta a 134 euro, sia l’esposizione residua (+1,5%), che rimane comunque contenuta e inferiore a 6.000 euro. Sostanzialmente stabile la rata media dei prestiti personali, che si attesta a 250 euro, con un’esposizione residua intorno ai 17.600 euro, in calo del 3,4%. Nel complesso, la regione con la quota più elevata di popolazione maggiorenne con almeno un rapporto di credito attivo è la Valle d’Aosta, con il 62,3% del totale, seguita dalla Toscana (con il 59,5%) e dal Lazio (con il 58,2%). All’estremo opposto del ranking si colloca il Trentino-Alto Adige, regione in cui solamente il 28,7% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo, preceduto dalla Basilicata (con il 42,7%) e dalla Campania (con il 45,5%). Per l’importo medio mensile, la rata più alta è in Trentino (406 euro), seguito da Lombardia (319) e Veneto (306); in coda, Calabri (232), Molise (234) e Sicilia (236 euro). Il Trentino è in testa anche per l’esposizione residua (poco più di 52mila euro, poco più di 7mila euro in più rispetto alla Lombardia); in fondo alla classifica la Calabria, con 22mila euro.



 

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