Nel corso di un precedente contributo ho avuto modo di sottolineare la necessaria dialettica che si deve instaurare in materia di adeguati assetti organizzativi per riparare gli amministratori dalle responsabilità derivanti dal mancato rispetto della normativa contenuta nel Codice della Crisi (D. Lgs. 14/2019).
Una dialettica che si deve instaurare per il bene aziendale fra amministratori, responsabili amministrativi e commercialisti/consulenti aziendali, anche nelle imprese di ridotte dimensioni (dato che la normativa sugli assetti adeguati è riferita ad ogni tipo di impresa, anche a società di persone e imprese individuali).
Un ulteriore tassello utile a questa dialettica è stato idealmente apportato dal crescente interesse degli operatori economici e degli stakeholders verso il mondo Esg (environmental, social and governance), che non può essere ignorato. Nemmeno dalle imprese di ridotte dimensioni che, pur sapendo come il bilancio sociale venga imposto solamente a determinate realtà di rilevanti dimensioni, sono (o dovrebbero essere consapevoli) della necessità di iniziare ad interessarsi alla materia al fine di gestirla per tempo date le implicazioni a livello bancario (dato che il rating assegnato alle imprese dovrà tener conto di tali aspetti) ma anche e soprattutto di business (se si pensa che il mancato rispetto di alcuni fattori Esg potrebbe addirittura portare a uscire dal mercato.
Un utile supporto agli studi professionali per parlare con i clienti di Esg e valore aziendale
Fermo restando che anche in ambito Esg vi è una ritrosia nell’affrontare questi temi da parte di alcuni studi professionali – con la giustificazione che i clienti sono perlopiù di ridotte dimensioni ma che in realtà nasconde spesso l’enorme mole di adempimenti che impedisce di essere proattivi nel dialogo con i clienti – a ben vedere anche i fattori Esg vanno indagati al fine di accompagnare le aziende verso un percorso di analisi del business e del valore creato.
Si tratta – a ben vedere – di questioni essenziali che devono entrare nella dialettica sopra descritta, proprio nell’ambito della costruzione di un adeguato assetto aziendale che sappia evidenziare l’importanza del rispetto di determinati fattori Esg al fine di contenere il rischio aziendale, driver che entra per forza di cose nella formula che noi valutatori utilizziamo per stimare il valore aziendale ad una certa data.
A tal fine un utile supporto è il Documento di Ricerca del CNDCEC I fattori Esg nella valutazione d’azienda: la costruzione della base informativa, luglio 2024 (link per scaricare il documento: https://commercialisti.it/wp-content/uploads/2024/08/2024_08_02_Guida-ESG_clean.pdf).
Gli spunti derivanti dal Documento di Ricerca del CNDCEC
Come per gli adeguati assetti, anche in ambito Esg, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti si è preoccupato di mettere a disposizione di professionisti ed imprese una serie di Documenti di Ricerca.
Il primo Documento, pubblicato a luglio 2024, è relativo alla costruzione della base informativa necessaria per considerare i fattori Esg nella valutazione d’azienda.
Si tratta di un documento che offre svariati spunti in quanto già in fase di acquisizione di informazioni e documentazione di fatto si obbligano professionista, imprenditore, amministratore e responsabile amministrativo a ragionare sugli impatti dei fattori Esg sul business aziendale.
E si tratta di un “obbligo” molto utile in quanto si viene a creare una costruttiva dialettica fra questi soggetti in materia di Esg al fine di ridurre il rischio aziendale.
Come impattano i fattori Esg sul modello di business aziendale? Come impattano a livello di performance? L’azienda andrà “fuori mercato” nel caso in cui non si preoccupi di gestire determinate tematiche? La filiera in cui opera l’azienda richiede qualche tipo di certificazione e/o rispetto di tematiche Esg? I miei concorrenti stanno gestendo dei fattori Esg che la nostra azienda non sta presidiando? Vi sono delle normative in ambito Esg in discussione a livello nazionale o comunitario che rischiano di interrompere la continuità aziendale nei prossimi anni?
Sono tutte questioni da porci sin da subito, al fine di monitorare il processo di creazione di valore con un orizzonte di medio-lungo termine.
Il Documento citato, al riguardo, fornisce varie check-list molto utili per effettuare un primo screening aziendale, al fine di consentire ai valutatori di unire alle informazioni acquisite attraverso le banche dati specialistiche che siamo soliti consultare per la redazione delle stime, ulteriori specificità legate ai fattori Esg che non possiamo prenderci il lusso di ignorare.
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Odcec di Vicenza, Consigliere in Confprofessioni Veneto
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