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L’avvalimento premiale può garantire e migliorare la partecipazione alle gare d’appalto di un’impresa: ecco come e perché

L’avvalimento è un istituto giuridico di matrice eurounitaria, concepito per massimizzare la partecipazione alle gare pubbliche, permettendo alle imprese di colmare la mancanza di requisiti tecnici, economici e finanziari, attraverso il “prestito” di capacità da parte di un’altra impresa, detta “ausiliaria”.

Questo strumento è stato introdotto nel sistema giuridico italiano con il D.Lgs. 163/2006 e successivamente rielaborato nel D.Lgs. 50/2016 e, più recentemente, nel D.Lgs. 36/2023. Ma cos’è l’avvalimento premiale?

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, visto che probabilmente ti occupi di appalti pubblici, ti consiglio di utilizzare solo strumenti aggiornati e rispondenti alle tue esigenze; se sei una stazione appaltante, ti suggerisco di scaricare gratis l’ebook Appalti BIM; se sei un’impresa, ti consiglio di utilizzare soluzioni in cloud per gestire le gare pubbliche dialogare al meglio con le PA.

Avvalimento premiale: cos’è

L’origine dell’avvalimento risale alla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, che ha progressivamente esteso l’applicabilità dell’istituto oltre i limiti del gruppo societario d’appartenenza, fino a permetterne l’utilizzo in un contesto più ampio e competitivo. La Direttiva 2014/24/UE ha ulteriormente consolidato questo orientamento, enfatizzando l’importanza di garantire la concorrenza e facilitare l’accesso agli appalti pubblici anche per le piccole e medie imprese.

Con l’introduzione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), l’istituto dell’avvalimento è stato ulteriormente perfezionato, introducendo la possibilità di ricorrere all’avvalimento premiale. L’avvalimento premiale è stato introdotto esplicitamente dall’articolo 104 del D.Lgs. 36/2023 e rappresenta una forma avanzata di avvalimento. Questa modalità permette all’operatore economico non solo di soddisfare i requisiti minimi necessari per partecipare a una gara, ma anche di ottenere un punteggio più elevato in fase di valutazione dell’offerta, grazie al contributo dell’impresa ausiliaria.

Il contratto di avvalimento premiale nel nuovo codice

Il contratto di avvalimento premiale deve essere formalizzato per iscritto, pena la nullità, e deve contenere un’accurata descrizione delle risorse messe a disposizione dall’impresa ausiliaria. Queste risorse devono essere utilizzate per tutta la durata dell’appalto, garantendo così che l’operatore economico benefici delle capacità e delle esperienze dell’ausiliaria non solo in fase di gara, ma anche durante l’esecuzione del contratto.

L’ausiliaria, inoltre, è corresponsabile nei confronti della stazione appaltante per l’effettiva fornitura delle risorse e delle capacità dichiarate. In caso di dichiarazioni mendaci, l’operatore economico è obbligato a sostituire l’ausiliaria entro 10 giorni, senza modificare sostanzialmente l’offerta originaria.

Un aspetto fondamentale del nuovo istituto è il divieto per l’impresa ausiliaria di partecipare alla stessa gara in cui ha prestato le proprie risorse a un altro operatore sia a titolo individuale che come componente di un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) o consorzio. Questo divieto si estende anche alle imprese che sono in rapporto di controllo con l’ausiliaria ai sensi dell’art. 2359 del codice civile. Limite introdotto per prevenire potenziali conflitti di interesse e garantire la parità di trattamento tra i concorrenti.

Avvalimento premiale: differenza tra il vecchio e il nuovo codice

Prima dell’introduzione del D.Lgs. 36/2023, l’avvalimento premiale era generalmente precluso dalla giurisprudenza, che lo considerava potenzialmente lesivo della par condicio tra i concorrenti. La giurisprudenza prevalente, infatti, riteneva che il ricorso all’avvalimento dovesse essere limitato alla mera acquisizione dei requisiti di partecipazione e non all’ottenimento di punteggi aggiuntivi.

Con il nuovo Codice, il legislatore ha formalizzato l’avvalimento premiale, consentendo esplicitamente l’utilizzo delle risorse dell’ausiliaria per migliorare l’offerta tecnica. Questa evoluzione normativa ha superato il precedente divieto di avvalimento premiale “puro”, aprendo nuove possibilità per gli operatori economici.

La giurisprudenza recente ha confermato che le disposizioni relative all’avvalimento premiale hanno un carattere innovativo e non possono essere applicate retroattivamente a gare bandite sotto il regime del D.Lgs. 50/2016. L’applicazione retroattiva violerebbe infatti la par condicio dei concorrenti, che hanno calibrato le loro offerte in base alla normativa vigente al momento della gara.

Avvalimento premiale: i vantaggi

L’avvalimento premiale offre diversi benefici specifici per le imprese che decidono di utilizzarlo nel contesto delle gare d’appalto. Questi vantaggi possono essere suddivisi in categorie principali:

maggiore accesso alle gare

  • inclusione delle PMI: l’avvalimento premiale consente alle piccole e medie imprese (PMI) di partecipare a gare che richiedono requisiti di capacità superiori a quelli che possono soddisfare autonomamente. Questo strumento facilita l’accesso a contratti pubblici, aumentando le opportunità di business per le PMI;

incremento della competitività

  • punteggi aggiuntivi: grazie all’avvalimento premiale, le imprese possono ottenere punteggi più elevati nelle valutazioni delle offerte, avvalendosi dei requisiti tecnici e organizzativi di altre aziende. Questo consente loro di migliorare la propria posizione in graduatoria e di aumentare le possibilità di aggiudicazione dell’appalto;

collaborazione e sinergia

  • cooperazione tra imprese: l’avvalimento promuove la collaborazione tra diverse imprese, favorendo la creazione di reti e sinergie. Le aziende possono combinare le loro risorse e competenze per presentare offerte più solide e competitive;

ottimizzazione delle risorse

  • utilizzo efficiente delle competenze: le imprese possono avvalersi delle competenze e delle risorse di altri soggetti, ottimizzando l’uso delle proprie capacità. Questo porta a una gestione più efficace dei progetti e a una maggiore qualità dei servizi offerti;

flessibilità operativa

  • possibilità di avvalimento plurimo: sebbene ci siano limitazioni, l’avvalimento premiale può consentire a un’impresa di avvalersi di più ausiliarie per diversi requisiti, aumentando così la flessibilità operativa e la capacità di rispondere a richieste complesse;

riduzione dei rischi

  • condivisione dei rischi: collaborando con altre imprese, le aziende possono condividere i rischi associati all’esecuzione di un appalto. Questo è particolarmente utile in progetti di grande portata o complessità, dove il rischio di inadempienza può essere significativo;

semplificazione dei requisiti

  • minori oneri amministrativi: l’avvalimento consente di semplificare la documentazione necessaria per la partecipazione alle gare, poiché le imprese possono dimostrare il possesso dei requisiti attraverso l’ausiliaria, riducendo così il carico burocratico.

È sempre necessario garantire che non si verifichino abusi e che le stazioni appaltanti effettuino controlli rigorosi per verificare la veridicità delle dichiarazioni. La necessità di una chiara definizione delle risorse e dei mezzi messi a disposizione è importante per evitare ambiguità e garantire la trasparenza delle procedure.

Avvalimento premiale: la certificazione

Nell’ambito dell’avvalimento premiale, la certificazione è fondamentale per attestare le capacità tecniche e organizzative dell’impresa ausiliaria. Ad esempio, nel caso di lavori pubblici, l’impresa ausiliaria deve possedere le attestazioni rilasciate dalle Società Organismi di Attestazione (SOA), necessarie per dimostrare la qualificazione per eseguire lavori di un certo importo e categoria.

Queste certificazioni non solo consentono al concorrente di soddisfare i requisiti di partecipazione, ma possono anche contribuire al miglioramento del punteggio dell’offerta tecnica, in quanto dimostrano l’affidabilità, la qualità e la capacità operativa del team che sarà effettivamente coinvolto nell’esecuzione del contratto.

L’importanza della certificazione nell’ambito dell’avvalimento premiale risiede nella sua capacità di garantire un livello di qualità e affidabilità che altrimenti potrebbe essere difficile da dimostrare. Per l’impresa ausiliata, l’utilizzo delle certificazioni dell’ausiliaria può fare la differenza tra un’offerta competitiva e una che non riesce a distinguersi.

Obblighi di certificazione per l’impresa ausiliaria

Secondo l’articolo 104 del D.Lgs. 36/2023, qualora il contratto di avvalimento sia concluso per acquisire un requisito necessario alla partecipazione a una procedura di aggiudicazione di un appalto di lavori di importo pari o superiore a euro 150.000, o di un appalto di servizi e forniture, esso ha per oggetto le dotazioni tecniche e le risorse che avrebbero consentito all’operatore economico di ottenere l’attestazione di qualificazione richiesta. In questo caso l’operatore economico allega alla domanda di partecipazione la certificazione rilasciata dalla SOA o dall’ANAC.

La stazione appaltante ha l’obbligo di verificare che l’impresa ausiliaria possieda effettivamente le certificazioni dichiarate e che queste siano valide e applicabili per l’intera durata del contratto. Il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) deve assicurarsi che le risorse e le capacità certificate siano effettivamente impiegate nell’esecuzione dell’appalto, come previsto dal contratto di avvalimento.

Esempio di contratto di avvalimento da scaricare gratis

Di seguito ti fornisco il fac-simile del contratto di avvalimento da scaricare subito gratuitamente. Il modello è stato realizzato con un software capitolati e modulistica utile per la redazione di tutta la documentazione necessaria per partecipare ad una gara d’appalto.

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