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“Una dolorosa necessità” quella di chiedere alla Regione Lazio di aumentare il costo dei biglietti del trasporto pubblico locale. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine delle celebrazioni dell’8 settembre, ha confermato le indiscrezioni riportate da Il Messaggero secondo le quali avrebbe scritto una lettera alla Pisana per far scattare quei ritocchi che dovevano essere realtà già dallo scorso 1° luglio. Un aumento generalizzato de i ticket, senza toccare però gli abbonamenti e le agevolazioni per determinate categorie di utenti.

Aumento dei biglietti del trasporto pubblico

Senza fondi ulteriori in arrivo dal Governo, Gualtieri ha sottolineato la necessità di trovare 22 milioni di euro per rinnovare il contratto di servizio con l’Atac, fermo da quasi un anno. Secondo quanto riportato nel piano economico finanziario di Cotral, pubblicato a marzo sul Bur della Regione Lazio, si prevede un aumento del Bit che passa da 1,50 a 2 euro.

Aumenti anche per il biglietto giornaliero (da 7 a 9,30 euro), quello valido due giorni (da 12,50 a 16,70), così come quello da 72 ore (da 18 a 24 euro) ed il settimanale (da 24 a 32 euro). sempre secondo le tabelle pubblicate da Cotral, aumenterebbe l’annuale agevolato Roma Capitale, da 91 a 103,85 euro, e il Birg, da 10,13 a 13,50 euro, il Btr (da 24,22 euro a 32,20) e il Cirs (da 36,17 a 48,22 euro).

Nessun ritocco per gli abbonamenti, quelli maggiormente utilizzati dai pendolari che si muovono soprattutto per motivi di lavoro. Con il Giubileo alle porte e milioni di turisti in arrivo nella città, l’aumento dei ticket potrebbe portare ulteriori fondi.

Trasporti da potenziare

Roberto Gualtieri ha definito la richiesta “alla Regione di ritoccare verso l’alto i biglietti del trasporto pubblico locale” come “una dolorosa necessità”. infatti, ha spiegato il primo cittadino, “in assenza di un aumento significativo del contributo al tpl da parte del governo e all’aumento dei costi, senza un incremento tariffario, noi dovremmo ridurre pesantemente un servizio che andrebbe invece potenziato”. Insomma, senza soldi si dovrà diminuire la produzione chilometrica del trasporto pubblico, con tutte le conseguenze del caso. Ora la palla passa alla Regione Lazio che dovrà rispondere al sindaco di Roma.

A Roma i biglietti meno cari

Gualtieri, come riporta l’Ansa, ha voluto anche sottolineare come Roma abbia i biglietti meno cari tra le più grandi città italiane ed europee. Con l’intenzione di diminuire l’abbonamento annuale, “portandolo a un prezzo credo tra i più bassi al mondo nei paesi analoghi al nostro” ha sottolineato ancora il primo cittadino, l’obiettivo è far “pagare il giusto” ai turisti “che è comunque sempre meno di quello che pagano a Parigi, Londra o Berlino, ma comunque una cifra che consenta ad Atac di fornire servizi adeguati alle romane e ai romani”.

La battaglia in Conferenza delle Regioni

Alle celebrazioni per l’8 settembre era presente anche il governatore del Lazio, Francesco Rocca, il quale ha assicurato di stare lavorando per evitare gli aumenti. L’obiettivo è quello di ottenere, in Conferenza delle Regioni, “l’aumento della quota del fondo nazionale trasporti destinata al Lazio e a Roma”. Secondo Rocca l’attuale ripartizione del Fondo nazionale trasporti penalizza fortemente il Lazio. “C’è il cartello di alcune regioni e noi ogni volta ci ritroviamo sacrificati, ormai da troppo tempo – ha detto il governatore alla Dire  – ho già affrontato il tema col ministro Salvini. Lui fa un riparto e lo trasmette alla Conferenza delle Regioni” dove Rocca promette battaglia per far aumentare i fondi destinati alla Capitale.

Contrario il Codacons

Alla notizia della richiesta di Gualtieri è insorto il Codacons che, in passato, aveva già criticato il Campidoglio per l’aumento delle tariffe dei taxi. Nonostante, come sottolineato, la decisione finale spetti alla Regione Lazio, il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, attacca l’amministrazione comunale che “si appresta a far aumentare” i biglietti “di bus, metro e tram, determinando così una stangata sul trasporto pubblico capitolino”. Un incremento tariffario  che “avrà conseguenze su una enorme fetta di utenti, e non solo sui turisti, considerato che solo una piccola parte di coloro che ogni giorno usano i mezzi pubblici di Roma dispone di un abbonamento annuale”.

“Ma il paradosso è che il prezzo del biglietto aumenta a fronte di un servizio in costante peggioramento – prosegue Rienzi – Come Codacons non siamo contrari a priori a un ritocco delle tariffe, ma questo potrà avvenire solo dopo che il trasporto pubblico della capitale sarà stato potenziato e migliorato, in termini di puntualità e frequenza delle corse, e dopo che il Comune avrà adottato misure davvero efficaci per combattere l’evasione e recuperare risorse. Aumentare le tariffe senza incrementare il servizio non favorisce l’uso dei mezzi pubblici, ma al contrario spinge i cittadini ad utilizzare l’auto privata, aggravando la disastrosa viabilità della capitale” conclude Rienzi.

 

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