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Dopo i bandi di gara per lo stadio Iacovone e per il PalaRicciardi, un altro è stato lanciato ieri per gli impianti dei Giochi del Mediterraneo del 2026: lo stadio del nuoto di Taranto, due piscine olimpioniche da 50 metri ciascuna. Nell’arco di una settimana, a seguito della registrazione da parte della Corte dei Conti del decreto con cui i ministri Fitto, Abodi e Giorgetti, d’intesa con la Regione Puglia, ai primi di agosto hanno finanziato per 107 milioni il secondo masterplan, partiti quindi i bandi di gara relativi alle opere più importanti della manifestazione sportiva dell’estate del 2026.

L’appalto

A lanciare il bando dello stadio del nuoto è la società pubblica Invitalia, scelta dal commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, come centrale di committenza, mentre il 2 settembre ha fatto altrettanto per lo stadio Iacovone e il PalaRicciardi, un’altra società pubblica, Sport e Salute, anch’essa individuata dal commissario come centrale di committenza. Il progetto dello stadio del nuoto è stato redatto da uno studio di architetti di Prato (Mdu), risultato vincitore di un concorso di idee nella primavera del 2023, ed Invitalia ora si occuperà di appaltarlo. Invece per stadio Iacovone e PalaRicciardi, Sport e Salute, oltre a gestire l’appalto, ha anche redatto il progetto. È di 41 milioni il finanziamento che tra primo e secondo masterplan è assegnato allo stadio del nuoto, che sorgerà nell’area di Torre D’Ayala, accanto alla Camera di Commercio, prospiciente il Mar Grande. Le risorse vengono dai 275 milioni che in due tranche, da 150 e da 125, il Governo ha assegnato ai Giochi nel 2022 e nel 2023. L’appalto a base di gara è però di 33,986 milioni di euro, di cui 33,560 milioni come importo massimo stimato per l’esecuzione dei lavori e 426.479 euro come importo massimo stimato della progettazione. Disposto, in favore dell’impresa vincitrice dell’appalto, un premio di accelerazione di 805.452 euro se riuscirà a concludere l’opera in anticipo sui tempi contrattuali fissati. Che sono pari a 532 giorni a partire dal verbale di consegna. Col premio di accelerazione e le altre voci, l’importo massimo stimato dell’appalto come valore globale si attesta a 36,046 milioni. Nell’appalto è anche inserita la sistemazione dell’area esterna di Torre D’Ayala. Le imprese interessate dovranno presentare la domanda di partecipazione-offerta entro le 12 del 26 settembre prossimo. L’esiguità del tempo a disposizione per le candidature (appena 20 giorni, mentre un mese, scadenza il 2 ottobre, è stato invece dato per le offerte relative alla ristrutturazione dello Iacovone) dimostra come la partita dei grandi impianti dei Giochi, quelli più impegnativi, si giochi davvero sul filo, al limite, tentando di recuperare tempo. E nell’auspicio che non sorgano altri impedimenti e imprevisti. 

Il commissario Ferrarese

«Lanciare la gara dello stadio del nuoto venerdì 6 settembre era l’obiettivo che ci eravamo prefissati e siamo riusciti a centrarlo – dichiara a Quotidiano il commissario Ferrarese -. Le gare più importanti sono sul mercato. Adesso dobbiamo procedere prima ad affidare i lavori e poi ad eseguirli. Abbiamo fatto un importante passo avanti. Se fosse trascorso altro tempo, non ci sarebbe stata nemmeno la possibilità di bandire queste gare. Saremmo stati fuori tempo massimo». E considerato che dopo l’aggiudicazione dei lavori, le imprese vincitrici dovranno predisporre i progetti esecutivi che andranno poi verificati e validati, la conclusione dei lavori di Iacovone, PalaRicciardi e stadio del nuoto è ora collocata tra fine giugno-primi di luglio 2026. Poi occorrerà fare i collaudi delle opere, il che significa che si arriverà in extremis rispetto all’inaugurazione dei Giochi di fine agosto 2026. Per quanto riguarda lo Iacovone, la demolizione dell’anello inferiore (primo stralcio) ammonta come appalto a poco più di 2 milioni, di cui 1,724 solo di lavori, manodopera e forniture. Lavori da eseguire in 120 giorni. Sempre per lo Iacovone, la ristrutturazione (secondo stralcio) quota come valore dell’appalto 45,010 milioni di cui 42,254 tra lavori, manodopera e forniture. Sono assegnati 540 giorni, di cui 30 per la progettazione esecutiva e 510 per la realizzazione. Il PalaRicciardi, invece, quota 18,404 milioni di cui 17,254 per i lavori. In un caso e nell’altro, gli oneri per la sicurezza non sono soggetti al ribasso. Sono assegnati 420 giorni per eseguire i lavori. Ristrutturazione dello Iacovone e PalaRicciardi sono in un bando unico di gara diviso in due lotti, ma l’impresa che vince entrambe le opere, dovrà optare per una, la più grande. Il criterio di scelta, così come per lo stadio del nuoto, sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Rispetto alla parte finanziata, va a gara una somma inferiore poiché il finanziamento del masterplan è da intendersi al lordo.



 

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