La congiuntura internazionale (con particolare riferimento alla crisi della Germania) e la fine del “superbonus” fanno rallentare la crescita dell’economia trentina.
I dati sono quelli della Camera di Commercio relativi al secondo trimestre del 2024.
Il fatturato delle imprese trentine è in calo dell’1,1%. Il dato sintetizza dinamiche sensibilmente differenziate tra i settori.
Sono infatti in crescita i comparti più dipendenti dalla domanda interna (servizi alle imprese +8,5%; trasporti +9,5%); meno dinamico, ma ancora di segno positivo, l’andamento nel commercio al dettaglio (+1,5%).
In contrazione invece il settore manifatturiero (-4%) che , più legato alla congiuntura internazionale, risente del calo delle vendite (-4,0%). La contrazione maggiore riguarda le costruzioni ( -12,6%) in larga parte riconducibile al venir meno di alcune delle più significative agevolazioni pubbliche (bonus edilizi).
A soffrire di più sono le imprese più piccole (fino a 10 addetti) che registrano una contrazione del 7,8% dei ricavi delle vendite. Lievemente positivo il dato per le grandi (con oltre 50 addetti) e medie imprese (tra 11 e 50), con valori pari rispettivamente a +1,5% e +0,4%.
Per quanto riguarda l’occupazione, si registra una variazione leggermente positiva (+0,9%). Aumenti significativi nei comparti dei servizi alle imprese (+3,5%) e dei trasporti (+2,0%), mentre si contraggono leggermente le basi occupazionali del commercio al dettaglio (-1,2%) e del settore edile (-0,5%).
Per quanto riguarda gli ordinativi, anche in questo secondo trimestre si registra una variazione negativa (-11,4%), determinata prevalentemente dalle contrazioni rilevate presso i comparti manifatturiero (-21,0%) e delle costruzioni (-11,2%).
“Nel complesso – commenta Andrea De Zordo, Presidente della Camera di Commercio di Trento – il quadro economico trentino riflette una sostanziale stagnazione. Le prospettive per i prossimi mesi sono orientate alla stabilità, a condizione che non si verifichino scenari peggiorativi inattesi nel contesto internazionale. I settori più aperti al commercio estero dovranno affrontare la persistente debolezza dell’economia tedesca, nostro principale partner commerciale, mentre non si attendono particolari cambiamenti nel comparto edile, per il quale si prevede il prolungarsi di una dinamica negativa anche nei prossimi mesi”.
Michele Andreaus, Professore ordinario presso il Dipartimento di economia e management dell’Università di Trento, si è soffermato su alcune criticità locali e internazionali, che stanno influenzando, e lo faranno sempre più, l’andamento dell’economia trentina. “Concordo con la sintesi del presidente De Zordo, che a livello economico c’è malessere, ma non ancora crisi. I punti di forza della nostra economia dovranno rappresentare la leva per risolvere le criticità, che ci sono e che anche questa analisi trimestrale bene evidenzia. Per quanto il nostro sia un territorio autonomo, l’economia del Trentino è strettamente connessa con gli scenari internazionali e mondiali”.
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