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Mancano ormai pochi mesi alla fine del 2024 e, mentre l’esecutivo si appresta a elaborare la nuova Legge di Bilancio 2025, l’attenzione di molti cittadini è rivolta ai bonus in scadenza e per i quali c’è il rischio di un mancato rinnovo per il prossimo anno. Di alcuni già si sa che, pur rimanendo, verranno ridotti: per esempio, il Superbonus dal prossimo anno scenderà dal 70% al 65%. Il Bonus ristrutturazione, invece, passerà dal 48% su una spesa massima di 96mila euro al 36% su un tetto massimo di spesa pari a 48mila euro. Vediamo, nel dettaglio, tutti i bonus in scadenza nel 2024 e per i quali, forse, potrebbe valere la pena affrettarsi prima di perdere la possibilità di usufruirne.

Bonus 2024 casa: quali sono quelli a rischio? Al centro dell’attenzione ci sono le agevolazioni legate alla ristrutturazione degli immobili. Rispetto a tutti i bonus 2024, questi ultimi sono quelli più a rischio. Stando alle indiscrezioni, il prossimo anno alcuni di essi potrebbero non essere rinnovati. Entro il 31 dicembre, dunque, potrebbero arrivare a conclusione l’ecobonus, il sismabonus, il bonus verde e il bonus arredi. Anche il bonus tv e decoder, che ha lo scopo di agevolare alcune categorie di cittadini nell’acquisto di dispositivi idonei alla ricezione dei canali televisivi emessi secondo i nuovi standard di trasmissione, probabilmente non ci sarà più.

Superbonus 2024, cosa succede nel 2025? Il prossimo anno cambia la percentuale per la quale si potrà continuare a usufruire del Superbonus, l’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie introdotta dal Decreto 34/2020, il cosiddetto “Dl Rilancio”, nell’ambito delle misure urgenti in materia di sostegno al lavoro e all’economia connesse all’emergenza Covid. All’inizio la detrazione riconosciuta era pari al 110% sulle spese effettuate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022. Questa percentuale è stata poi abbassata al 90% per l’anno 2023 e al 70% nel 2024. Nel 2025 dovrebbe scendere fino al 65%. Inoltre, non tutti potranno usufruire del Superbonus 65%. Infatti, la cessione del credito è prevista solo per i lavori di ristrutturazione effettuati dai condomini, ma a patto che siano stati approvati e comunicati entro il 17 febbraio 2023 attraverso Cilas. Tra i requisiti, inoltre, c’è quello secondo il quale le spese per i lavori avviati devono essere state sostenute entro il 29 marzo 2024. Il 4 aprile è scaduta l’ultima possibilità di richiedere la cessione del credito. Fanno fede le fatture che dovranno essere in possesso dei contribuenti che richiedono questa agevolazione.

Bonus in scadenza nel 2024: addio all’Ecobonus? Tra le agevolazioni destinate a scadere nel 2024 c’è anche l’Ecobonus, cioè l’agevolazione fiscale sotto forma di detrazione Irpef o Ires che viene riconosciuta per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari o nei condomini. Obiettivo principale dell’Ecobonus è stato promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano permettendo la riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili a favore delle fonti energetiche rinnovabili. La detrazione fiscale prevista è quella del 75% delle spese, che viene riconosciuta in dieci anni ed è valida ai fini Irpef, oltre che per gli interventi di riqualificazione energetica, anche per la riduzione del rischio sismico, l’installazione di impianti fotovoltaici e l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. All’interno di questa misura c’è anche il bonus condizionatori 2024.

Agenzia delle Entrate, Sismabonus 2024: quando scade? La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il Sismabonus fino al 31 dicembre 2024. Questo incentivo fiscale, che interessa i lavori riguardanti misure antisismiche sia sugli immobili di tipo abitativo sia su quelli utilizzati per attività produttive, finirà dunque tra pochi mesi. L’agevolazione ha l’obiettivo di incentivare la sistemazione e la messa in sicurezza degli edifici, in modo da rendere la loro struttura più resistente contro il rischio di terremoti. Per questo motivo, le opere edilizie devono riguardare immobili che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2, cioè ad alta pericolosità, e anche nella zona 3. L’incentivo può essere richiesto sia dalle persone fisiche (i soggetti passivi Irpef) sia dalle imprese, cioè i soggetti passivi Ires, che sostengono le spese. C’è, però, una condizione: il possesso o la detenzione dell’immobile in base a un titolo idoneo. Inoltre, le spese devono essere a loro carico. Per le spese sostenute dall’1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 la detrazione è pari al 50% su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare e per ciascun anno, da ripartire in cinque quote annuali di pari importo. Per gli interventi che riducono il rischio sismico di 1 o 2 classi, la detrazione passa al 70 o all’80%, mentre sarà pari all’80% o all’85% per i lavori realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali. In questo caso l’agevolazione è stata denominata Super sisma bonus. L’incentivo riguarda anche l’acquisto di un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni situati nelle zone classificate a “rischio sismico 1”. In questo caso si può detrarre dalle imposte una parte del prezzo di acquisto pari al 75 o all’85% fino a un massimo di 96mila euro. 

Fisco, incentivi in scadenza: il Bonus verde Via dal 2025 anche il bonus verde, che consente di ottenere una detrazione Irpef del 36% su una spesa massima pari a cinquemila (5.000) euro per la sistemazione di aree verdi scoperte degli edifici privati. 

Agevolazioni fiscali: scade il Bonus mobili 2024 Il 31 dicembre 2024 finisce anche il bonus mobili ed elettrodomestici, che permetteva di ottenere un contributo fiscale per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi di classe superiore e meno impattante sull’energia elettrica. L’importo massimo per quest’anno è di 5mila euro, comprensivi delle spese di trasporto e montaggio. Per usufruirne c’è anche un po’ tempo.

Bonus ristrutturazione 2024: ci sarà anche nel 2025? Sì, questa agevolazione continuerà a esistere, ma con alcune modifiche. La principale è che oggi il bonus ristrutturazione permette di ottenere un incentivo fiscale del 50% su una spesa massima di 96mila euro. A partire dal 2025 sarà del 36% su un tetto di spesa massima di 48mila euro.

Addio al Bonus Tv nel 2025 Salvo ripensamenti dell’ultimo momento, tra i contributi che non ci saranno più il prossimo anno figura anche il Bonus decoder tv 2024. L’agevolazione che permette di comprare televisori e decoder idonei a ricevere i programmi televisivi con i nuovi standard scade a fine anno. C’è da dire, però, che la piattaforma dove era possibile richiedere il contributo di 30 euro, poi innalzato a 50, non è più attiva per l’esaurimento dei fondi. Infatti, una delle avvertenze per i cittadini era stata quella di affrettarsi a richiedere il bonus, prima che lo stanziamento terminasse.

 

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