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Pescara. La denuncia del vice presidente del Consiglio regionale Blasioli e dei consiglieri PD al Comune di Pescara: «Finanziamenti regionali inutilizzabili e da restituire, liste di attesa troppo lunghe, assenza di fondi in bilancio per la gestione dei nuovi nidi e l’incognita di 33 scuole su 55 senza autoclave»

Si prospetta un rientro a scuola all’interno dell’incertezza a Pescara e nel resto della Regione Abruzzo. La lista di attesa per accedere alle strutture pubbliche del territorio, o in alternativa a uno dei nidi privati convenzionati, è arrivata a quota 120 bambini. E soprattutto, nel 2024/25 il Comune di Pescara non potrà concedere alle famiglie contributi per la frequenza dei nidi. Infatti, con la convenzione approvata dalla Regione Abruzzo con determina n° 232 del 12 luglio 2023, per la prima volta i 24 Ambiti distrettuali sociali della nostra Regione rischiano di dover restituire le risorse e a nulla varrà la proroga che c’è stata fino al 31 ottobre.

La Regione Abruzzo ha cofinanziato con il 25% la dotazione di 1.188.000 euro dallo Stato nell’ambito del Sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini fino a 6 anni con fondi comunitari, e ciò ha generato il divieto del doppio finanziamento ai sensi dell’art. 63 del regolamento Europeo n° 1060/2021, tanto che le domande arrivate ai vari Enti capofila si contano sulle dita di una mano nell’ambito di Pescara, idem per quello di Manoppello, Spoltore e per tutti gli altri 24 della Regione Abruzzo. Il motivo è semplice. Il Comune finanziava per intero le strutture che accoglievano i bambini e le bambine delle famiglie aventi diritto e non rientrate negli asili pubblici comunali. Le famiglie in lista d’attesa accedevano così ai nidi privati convenzionati alle stesse tariffe di quelli comunali. Tuttavia, con l’avviso tipo emanato dalla Regione e recepito obbligatoriamente dal Comune di Pescara e dagli atri Ecad, è nato il caos. Vigendo il divieto di ricevere un doppio finanziamento per la stessa misura, visto che un altissimo numero di famiglie ottiene – a seconda dell’Isee – la contribuzione della retta dal bonus asilo INPS, la maggior parte delle famiglie non potrà accedere a questi fondi. Questo significherà, soprattutto per quelle meno abbienti, dover far fronte da sole al resto della retta annuale, malgrado il finanziamento di 258.970,49 euro stanziato solo per l’ambito di Pescara. Una beffa bella e buona aver ricevuto i fondi e non poterli utilizzare, come si è sempre fatto, per una scelta incomprensibile della Giunta Marsilio. Ad oggi all’avviso pubblico del Comune di Pescara sarebbero pervenute solo 7 domande, probabilmente da parte delle famiglie che non hanno aderito al bonus nido Inps, visto che i due benefici non sono cumulabili. Avvertiamo il grido di allarme di tutti gli altri ambiti che non usufruiranno dei finanziamenti e saranno costretti a restituirli.

Non crediamo inoltre che la proroga regionale della scadenza al 31 ottobre possa cambiare la situazione. Gli avvisi effettuati dagli Ecad sono andati praticamente deserti. Se non è possibile modificare il cofinanziamento europeo (programmazione PR-FSE + Abruzzo 2021-2027) e trovare un modo per rendere cumulabili i due sussidi fino al raggiungimento del 100% della retta, forse è il caso di rendere compatibile la misura con il decreto 65/2017 che consentiva di dare questi fondi direttamente ai nidi per accogliere i bambini in lista d’attesa, modificando quindi l’avviso tipo emanato dalla Giunta Marsilio e recepito dagli ambiti. La Regione deve trovare una soluzione, quei fondi sono importanti per il sistema educativo e non possiamo permetterci di perderli per una scelta sbagliata della Giunta Marsilio.

Ma con l’anno scolastico ormai alle porte a preoccupare non sono solo gli errori della Giunta Marsilio. Per quanto concerne il Comune di Pescara, Masci non ha ancora stanziato in bilancio i fondi destinati ai quattro nuovi nidi d’infanzia in via di ultimazione (fine anno secondo gli annunci della Giunta comunale). Per farli funzionare sarà necessario reperire circa 300.000 euro all’anno affidando la gestione di ogni struttura pubblica alle cooperative esterne. In caso di gestione diretta, infatti, il Comune di Pescara dovrebbe provvedere a nuove assunzioni di personale, ma visto che ad oggi non è stato previsto un aumento della pianta organica, è verosimile che bisognerà necessariamente trovare 1.200.000 euro sul bilancio 2025 per l’esternalizzazione e il funzionamento dei nuovi nidi comunali.

Restano infine i problemi della scuola Michetti, ancora trasferita nell’angusto plesso di Villa Fabio, quelli della scuola San Giovanni Bosco, e un grande punto interrogativo per cui sollecitiamo immediate risposte. Visto che siamo in piena crisi idrica, le scuole sono dotate di autoclave? E in caso affermativo, gli impianti sono operativi e revisionati per operare? Sappiamo tutti infatti che nessun asilo o scuola può restare aperto e in funzione senz’acqua. A noi risulta che ben 33 plessi su 55 non dispongono dell’autoclave. Siamo certi che le scuole potranno riaprire senza rischiare di restare senz’acqua? Credo che questa domanda sia comune a molte famiglie, e proprio per questo  gradiremmo risposte certe. 

 

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