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Uno strumento consolidato per fare sistema tra pubblico e privato, rendendo i territori italiani protagonisti della transizione verde: la nuova comunità energetica rinnovabile di Trecenta (RO) farà “scuola”, in termini strategici e operativi, per le comunità locali del polesine.

Basandosi sul principio di condivisione di energia pulita tra utenti produttori e consumatori (i cosiddetti prosumer), le comunità energetiche rinnovabili costituiscono infatti un modello collaborativo di gestione dell’energia. Un percorso che agevola concretamente l’autoconsumo e l’indipendenza energetica dei territori. La CER di Trecenta, inoltre, garantirà benefici sia economici, legati alla tariffa incentivante e ai risparmi sulla bolletta per i membri, sia di natura ambientale.

Come è fatta la CER di Trecenta

Guidata da Confindustria Veneto Est ed Edison Next, la comunità energetica rinnovabile di Trecenta è composta da nove soggetti privati. Realtà che hanno deciso di unire le forze per produrre, consumare e condividere energia prodotta localmente da impianti da fonti rinnovabili.

Nello specifico, si tratta di:

  • 7 imprese di Trecenta: Ghiotti B. e L. Snc, Mobilferro Srl, Bellinato Lamiere Srl, Termoidraulica Avanzi Srl, Nuova Stagione Srl, C.I.Z.A. Soc. Coop., FG Falegnameria Giraldo;
  • 2 soggetti privati: Pietro Bimbatti e Ruggero Vettorello.

Per sua natura, il progetto prevede la possibilità di coinvolgere altri soggetti, pubblici o privati, che intendono condividere l’energia prodotta da fonti rinnovabili. La CER gode anche del patrocinio gratuito del Comune di Trecenta, che sta predisponendo l’ingresso in qualità di socio effettivo della configurazione. “In questa prima fase il comune ha offerto il patrocinio, condividendo le finalità civiche e solidaristiche dell’iniziativa – conferma il sindaco Anna Gotti -. Procederemo quanto prima con un piano di efficientamento energetico degli immobili comunali ed entreremo al più presto nella Comunità Energetica Rinnovabile di Trecenta con il ruolo attivo di prosumer”.

Cifre e dettagli del progetto green

Il progetto avrà inizio con l’installazione di 7 impianti fotovoltaici su tetto per quasi 300kWp complessivi. La CER consentirà di condividere tra i membri l’energia prodotta e di distribuire localmente quella in eccesso attraverso una rete intelligente.

In particolare, i membri della CER di Trecenta godranno del contributo a fondo perduto del 40%, finanziato con fondi PNRR per la realizzazione degli impianti fotovoltaici nei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. E disporranno anche della tariffa incentivante per 20 anni. Quest’ultima viene calcolata dal GSE sulla base dell’autoconsumo virtuale effettuato e poi suddivisa tra i membri in base alle regole di ripartizione della società. Non solo, i benefici economici derivanti dalla CER di Trecenta potranno raggiungere anche delle ulteriori finalità sociali, sempre a vantaggio del territorio e della comunità. Edison Next, partner tecnico del progetto, si occuperà anche della gestione della Comunità energetica rinnovabile per almeno un anno.

Autoconsumo nel futuro del polesine

La CER di Trecenta parte, dunque, con una dotazione di 310kW di potenza nominale da fotovoltaico. Aprendosi a tutti i soggetti della comunità, imprese, amministrazioni pubbliche e persone fisiche, per portare valore aggiunto nell’autoconsumo di energia green. Ma alla prima CER del polesine si aggiungeranno presto nuove comunità.

“Stiamo già lavorando a nuovi progetti nei territori di Confindustria Veneto Est, dopo i casi di Trecenta e Pieve di Soligo/Sernaglia della Battaglia nel trevigiano – conclude il vicepresidente per le politiche industriali dell’associazione Marco Stevanato -. Crediamo che molte potenzialità siano presenti nelle nostre aree industriali, sulle quali stiamo lavorando per una riqualificazione in chiave di sostenibilità. La presenza diffusa di comunità energetiche nel territorio diventa un fattore qualificante in chiave ESG oltre che un attrattore di nuovi investimenti”.

 

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