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Firenze, 2 settembre 2024 – Quando si acquista una casa è essenziale essere consapevoli delle imposte da pagare per evitare brutte sorprese. Se il venditore è un privato, l’acquirente è tenuto a pagare un’imposta di registro proporzionale, pari al 9% del valore dell’immobile, con un importo minimo di 1.000 euro. A questa si aggiungono l’imposta ipotecaria e quella catastale (fisse e pari a 50 euro ciascuna). Se il venditore è un’impresa, oltre all’imposta di registro bisogna pagare anche l’Iva, che è del 10% per gli immobili standard, ma sale al 22% per quelli di lusso (categorie A1, A8 e A9). In questo caso, le imposte di registro, catastale e ipotecaria sono fissate a 200 euro ciascuna.

Per chi acquista una “prima casa” non di lusso, esistono però agevolazioni fiscali. Per beneficiarne, però, l’abitazione deve trovarsi nel Comune in cui l’acquirente ha la propria residenza. Se la residenza è altrove, l’acquirente ha l’obbligo di trasferirla nel Comune dove si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto. Con queste agevolazioni, l’imposta di registro proporzionale scende dal 9% al 2% e, se l’acquisto avviene tramite un’impresa, l’Iva è ridotta al 4%. In quest’ultimo caso la base imponibile su cui calcolare l’imposta è costituita dal prezzo di cessione. Nelle compravendite non soggette a Iva, invece, l’acquirente può chiedere di applicare il meccanismo del prezzo-valore, che consente di calcolare le imposte sul valore catastale anziché sul prezzo di vendita, determinato moltiplicando la rendita catastale (rivalutata del 5%) per il coefficiente 110. Due i vantaggi, in questo caso, per chi compra: una riduzione dei costi notarili fino al 30% e la limitazione del potere di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

Per gli under 36 con Isee fino a 40mila euro è prevista nel 2024 la possibilità di accedere a condizioni vantaggiose al Fondo di garanzia Mutui per la prima casa gestito tramite Consap-Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, società interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze. In sostanza l’ammontare del finanziamento per l’acquisto prima casa non deve essere superiore a 250mila euro e il Fondo prevede una garanzia pubblica non superiore al 50% del valore del mutuo per i giovani under 36 appunto. Tale soglia di garanzia è elevabile all’80% in caso di Isee non superiore a 40mila euro, consentendo così alle banche di concedere mutui fino al 100% del valore dell’immobile. Inoltre per i giovani under 36 che hanno stipulato l’atto definitivo di compravendita tra il 1° gennaio e il 29 febbraio 2024, è possibile beneficiare anche di un credito d’imposta, utilizzabile nel 2025. Questo credito è pari alle imposte pagate in eccesso rispetto a quanto sarebbe stato dovuto se fossero state applicate le agevolazioni under 36 del 2023 (quando valeva la defiscalizzazione totale sulle imposte per acquisto casa e mutuo).

 

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