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All’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in corso in questi giorni al Lido di Venezia, lo sguardo del Cinema si è posato su Nova Gorica e Gorizia, due città che in realtà oggi sono una sola, insieme nominate Capitale Europea della Cultura 2025. Se ne è parlato nel corso di “Corti senza Confine”, organizzato dalla Friuli Venezia Giulia Film Commission – PromoTurismoFVG.

L’incontro, che si è svolto all’Italian Pavilion lo spazio, organizzato da Cinecittà per la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, che accoglie i professionisti dell’industria audiovisiva nei principali festival e mercati internazionali, è stata l’occasione per scoprire per la prima volta e in prima persona dalle parole dei registi e dei produttori, gli otto progetti vincitori del bando “Corti senza confine” e assistere alla proiezione del teaser, un piccolo assaggio dei lavori che stanno prendendo forma proprio in queste settimane nel territorio goriziano.

Ideato dalla Direzione centrale cultura e sport della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission – PromoTurismoFVG, “Corti senza confine” è uno dei progetti del programma di produzioni sviluppato nell’ambito di Evropska prestolnica kulture – Capitale Europea della Cultura – European Capital of Culture GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia e volto a realizzare, nei diversi ambiti della cultura, prodotti originali che possano, anche in futuro, testimoniare il grande evento del 2025 e costituirne idealmente un’eredità culturale.

I cortometraggi saranno fruibili dal pubblico nel corso del 2025 in momenti dedicati del programma di “GO! 2025”. Visto l’alto valore dei progetti l’auspicio, come sottolineato da Chiara Valenti Omero, coordinatrice della FVG Film Commission, è che alcuni di essi trovino la strada verso i più prestigiosi festival cinematografici nazionali e internazionali.
Per Mario Anzil, vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, “Corti senza Confine” si concilia perfettamente con la visione culturale della Regione, un territorio caratterizzato da sempre dalla presenza dei confini e proprio per questo capace di essere artefice e protagonista di un profondo mutamento del concetto di “confine”: da ostacolo, muro e divisione a nuova opportunità di amicizia tra i popoli.

Gli otto progetti vincitori sono stati selezionati tra le 151 candidature pervenute dall’Italia e dall’Europa e hanno ricevuto, ciascuno, un contributo massimo di 100mila euro. La commissione chiamata a decretare i vincitori, composta da esperti e tecnici, era presieduta da Gabriele Salvatores. I cortometraggi premiati rappresentano ognuno un’opera unica e originale, capace di raccontare con linguaggi e stili differenti una storia legata al concetto di “assenza di confine”.
La parola “confine” è articolata; racchiude, dentro di sé, tante sfaccettature da quelle puramente geografiche a quelle umane, culturali e personali. Sfumature sulle quali i registi hanno lavorato e delle quali si è parlato nel corso dell’incontro nel corso che è stata l’occasione per svelare alcuni dettagli delle opere alle quali stanno lavorando.

Gorizia” (Rumore) è l’unica opera di animazione di “Corti senza Confine” nel quale, attraverso le tavole, realizzate con la distintiva tecnica di pastelli a olio su carta, del pluripremiato disegnatore italiano Simone Massi (tra i molti ricordiamo il David di Donatello nel 2012 per il miglior cortometraggio e quattro Nastri d’Argento) il piazzale della Piazza Transalpina/Trg Evrope diventa lo scenario simbolico dove si incontrano drammi storici e speranze future.

Il regista Mauro Lodi con “L’estate che verrà” (Groenlandia), sviluppa la storia toccante di una profonda amicizia tra due giovani, un italiano e uno sloveno, cresciuti in un contesto di grande coesione culturale come quello dello Staatsgymnasium di Gorizia, ma in un luogo e in un tempo che verrà sconvolto dalla guerra. Una narrazione coinvolgente che sottolinea il potere delle relazioni umane di superare il confine.

Emma Jaay (Tucker Film), regista di origine britannico-australiana, con “Dall’altra parte – favola di Aulo e Marina” si cimenterà in una “favola moderna”, esplorando i temi delle radici e delle frontiere e offrendo una riflessione poetica sulla connessione umana oltre le divisioni geografiche.

Lorenzo Fabbro con “La battaglia delle spazzole” (Staragara I.T.) nel suo corto combina ironia e realismo; un’opera che si attende come una commedia brillante che trasforma la routine notturna di due operatori di spazzatrici in una battaglia di confini invisibili e sentimenti inaspettati a cavallo della Piazza Transalpina / Trg Evrope.

Chiara Cremaschi con “Vivere” (La Scontrosa) intraprende, con una racconto potente e visivamente intenso, un viaggio non solo fisico, ma anche introspettivo, che esplora le complessità della vita e delle emozioni umane mettendo al centro due donne; un progetto che nasce da ricerche, interviste e riflessioni di lungo corso dell’autrice insieme alla geografa francese Camille Schmoll e all’artista Martina Melilli.

Alberto Fasulo nel suo corto “L’Osservatore Romano” (Nefertiti Film), segue la tensione sottile tra un ottantenne ex-nobile e un misterioso osservatore nella Piazza della Transalpina per esplorare i temi del confine e dell’interdipendenza umana, con un sapiente mix tra commedia, dramma e un omaggio ai film western di Sergio Leone.

Davide Del Degan in “Ricordati di Me”/“Spomni se Name” (Galaxia) scritto da Alessandro Biamonti esplora i confini fisici e metafisici evidenziando come essi siano rappresentazioni distorte della realtà umana.

Gregorio” (Amarena Film) opera prima da regista di Giacomo Bendotti racconta il ritorno di un anziano sui luoghi della sua infanzia, esplorando il tema delle migrazioni ed evidenziando la permeabilità dei confini che a seconda del tempo, della storia e della direzione in cui si attraversano diventano muri oppure ponti.

Chiude l’incontro Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle attività produttive e al turismo, secondo il quale “Corti senza Confine” contribuirà con grande efficacia a promuovere le due città e l’intero Friuli Venezia Giulia. Così come le molte produzioni che stanno scegliendo il Friuli Venezia Giulia per le riprese. Nel 2023 la FVG Film Commission ha assistito 86 progetti e 29 di questi hanno beneficiato del contributo del Film Fund; nel 2024, solo nei primi 6 mesi, sono già 80 i progetti assistiti e 20 finanziati nelle prime due call. Un risultato significativo anche alla luce del fattoche il terzo bando si chiuderà soltanto il 30 settembre. Sono numeri che attestano l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla FVG Film Commission. Un soggetto, quest’ultimo, che è diventato centrale anche nella comunicazione e nella promozione turistica della Regione.



 

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