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Quando si pensa a possibili investimenti si fa spesso riferimento al mercato azionario e agli indici di mercato, degli strumenti relativamente poco volatili e gestiti in modo passivo che permettono di generare un ritorno annuale relativamente stabile. Nonostante ciò, il mercato obbligazionario è circa 3 volte più grande di quello azionario e permette di ottenere lo stesso obiettivo beneficiando simultaneamente di alcune caratteristiche particolari appartenenti a questa asset class.

In questo articolo discuteremo di tutto quello che c’è da sapere sulle obbligazioni partendo da un’esaustiva lista contenente la spiegazioni di ogni tipo di obbligazioni che voi potreste mai incontrare nei mercati finanziari e terminando con le migliori obbligazioni da comprare in base alla vostra strategia di investimento.

Selezionare una precisa obbligazione nella quale investire può essere relativamente intimidatorio in quanto questi strumenti finanziari sono definiti da moltissimi parametri e quartettistiche che ne determinano la durata, la liquidità il rendimento e molto altro. Quindi, prima di acquistare un’obbligazione è cruciale comprendere tutti i parametri che definiscono questi asset:

  • Obbligazione: sotto questa voce viene scritto il nome dell’obbligazione generalmente composto dall’ente emettente e la data di maturità o scadenza. Ad esempio, “BTP Italia 2032” è un Buono del Tesoro Poliennale emesso dallo stato italiano con scadenza nel 2032.
  • Tipo: il tipo di obbligazione fa riferimento alla categoria di ente emittente, se uno stato, un ente sovranazionale o una società. In questa sezione di fa spesso riferimento alla BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, un ente sovranazionale appartenente all’UE con il compito di aiutare a finanziare i progetti atti a realizzare i progetti dell’UE.
  • Rischio: quando si compra un’obbligazione all’emissione e si tiene fino a scadenza si genera un profitto certo a meno che l’ente emettente non dichiara bancarotta e il processo di risoluzione per bancarotta non riesce a produrre abbastanza fondi per coprire le perdite. Con “rischio” si intende la probabilità di default dell’ente emettente, naturalmente il rischio tende ad aumentare nel caso di obbligazioni emesse da società piuttosto che da stati o enti sovranazionali.
  • Rendimento: con il rendimento si intende il ritorno annuo lordo generato dall’obbligazione. Il rendimento tende ad aumentare con il rischio e la durata dell’obbligazione.
  • Tasso: il tasso può essere principalmente o fisso o variabile. Nel caso di un tasso fisso il rendimento è costante e prefissato al momento dell’emissione dell’obbligazione. Nel caso di un tasso variabile, invece, il rendimento è connesso all’andamento di un indice, in Europa generalmente si fa riferimento all’EURIBOR.
  • Scadenza: la scadenza identifica l’anno di maturità o fine nel contratto obbligazionario. A scadenza si riceve l’ultimo pagamento della cedola (se presente) e si riceve il controvalore dell’obbligazione. È inoltre importante conoscere approfonditamente il tipo di obbligazione nella quale si investe in quanto alcune come i BTP Valore italiani offrono un premio aggiuntivo per chi compra l’obbligazione ad emissione e la tengono fino a scadenza.
  • Frequenza cedola: quando le obbligazioni pagano una remunerazione periodica, chiamata cedola, viene anche specificata la frequenza del pagamento. Le frequenze più comuni sono trimestrali e semi-annuali, ma esistono anche obbligazioni con pagamenti mensili o annuali.
  • Cedola (%): questa voce indica il pagamento annuale espresso sotto forma di un tasso d’interesse semplice. Se viene espressa una cedola al 4% con pagamenti trimestrali, il possessore dell’obbligazione riceverà l’1% del valore facciale dell’obbligazione ogni 3 mesi. Il valore facciale è la quantità di denaro che il possessore dell’obbligazione riceverà a scadenza dall’ente emettente.

Ecco la classifica delle 10 migliori obbligazioni italiane da comprare oggi:

Obbligazione

Tipo

Rischio

Rendimento (%)

Tasso

Scadenza

Frequenza Cedola

Cedola (%)

BTP Italia 2032

BEI/Indicizzato

Basso

2,1 – 3,0

Fisso

2032

Semestrale

1,6

Telecom Italia 2033

Corporate

Medio-Alto

7,75

Fisso

2033

Annuale

7,75

Leonardo 2025

Corporate

Medio

4,875

Fisso

2025

Annuale

4,875

ENEL 2027

Corporate

Medio-Basso

3,5 – 4,0

Fisso

2027

Semestrale

3,875

BTP€i 2035

BEI/Indicizzato

Basso

2,5 – 3,5

Variabile

2035

Semestrale

1,25

Atlantia 2025

Corporate

Medio

4,375

Fisso

2025

Annuale

4,375

Bot Zero Coupon 2024

Zero Coupon

Basso

2,9 – 3,2

N/A

2024

N/A

N/A

BTP Valore 2028

BEI

Basso

3,0 – 3,5

Fisso

2028

Semestrale

2,8

BEI 2025

Sovranazionale

Molto Basso

4,5

Fisso

2025

Annuale

4,5

European Union 2042

Sovranazionale

Molto Basso

3,375

Fisso

2042

Annuale

3,375

Nonostante le obbligazioni italiane ed europee abbiano un forte vantaggio fiscale rispetto a quelle estere, spesso si desidera diversificare il proprio portafoglio includendo altre tipologie di obbligazioni ed altre valute.

In questa lista sono stati introdotti anche degli ETF, ovvero dei panieri contenenti molteplici asset della stessa categoria. Questi ETF permettono di investire in un portafoglio già diversificato con una quantità di capitale e costi minori.

Ecco le 5 migliori obbligazioni mondiali da comprare oggi:

Obbligazione

Tipo

Rischio

Rendimento (%)

Tasso

Scadenza

Frequenza Cedola

Cedola (%)

UK British 10Y Gilt

Sovrano

Basso

Circa 4.5%

Fisso

10 anni

Semestrale

4.50%

European Union (ISIN EU000A3K4DV0)

Sovranazionale

Basso

Circa 3.38%

Fisso

2042

Annuale

3.38%

iShares 20 Treasury Bond ETF

ETF su Treasury USA

Medio

Circa 4.2%

Misto 10-30 anni

N/A

N/A

Vanguard Total Bond Market ETF

ETF su Treasury USA

Medio

Circa 3.5%

Misto

1-10 anni

N/A

N/A

iShares TIPS Bond ETF

ETF su TIPS USA

Basso-Medio

Circa 2.5-3.0%

Variabile

Misto

N/A

N/A

Come abbiamo potuto notare dalle tabelle presentate all’inizio di questo articolo, esistono decine di tipologie diverse di obbligazioni. Nonostante ciò, prima di analizzare in maniera approfondita tutte le sfaccettature che questa asset class può assumere, è possibile raggruppare il mercato delle obbligazioni in tre macrocategorie: obbligazioni statali, corporate bonds e supranational bonds.

Andiamo a vedere quali sono le principali caratteristiche di ognuna di queste tre categorie.

Le obbligazioni statali, o titoli di stato, sono le obbligazioni emesse da un ente sovrano e sono principalmente composti dalle obbligazioni governative, ma sono anche spesso associati ad obbligazioni municipali per via delle loro simili caratteristiche.

Le obbligazioni governative, o titoli di stato, sono emesse dal governo di uno stato per finanziare il proprio debito pubblico in caso di deficit e per rifinanziare il debito pubblico già esistente. Grazie alla capacità del governo di emettere altri titoli di stato per rifinanziare quelli precedenti, il rischio di queste obbligazioni risulta essere relativamente basso in quanto lo stato emittente dovrebbe dichiarare bancarotta.

Le due categorie di obbligazioni statali più comuni in Italia sono i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT). I BTP hanno una durata dai 18 mesi a 50 anni e pagano una cedola semi-annuale mentre i BOT hanno una durata massima di un anno e non pagano cedole.

I corporate bonds, o obbligazioni societarie, sono le obbligazioni emanate da compagnie per finanziare le proprie operazioni. La decisione di finanziare le operazioni tramite debito piuttosto che equity spesso deriva dalla volontà di non diluire la struttura proprietaria della società o di avere la possibilità di emanare le obbligazioni con un costo minore rispetto a quello di ulteriori azioni.

Le obbligazioni societarie generalmente offrono un rendimento maggiore a fronte di un rischio maggiore. Inoltre, per gli investitori italiani questa tipologia di obbligazioni presenta uno svantaggio significativo: non beneficiano dello sgravo fiscale delle obbligazioni statali italiani e le obbligazioni emanate da enti sovranazionali.

Infatti, le altre due tipologie di obbligazioni presenti in questa lista sono tassate con un regime semplificato definito da un’aliquota fissa al 12.5%, mentre i rendimenti delle obbligazioni societarie sono tassati con l’aliquota fissa al 26% come i tradizionali redditi di capitale. Quindi, nonostante il rendimento lordo sia generalmente maggiore rispetto quello delle obbligazioni governative, è importante paragonare anche i rendimenti netti per misurare correttamente la convenienza del rischio aggiuntivo.

I supranational bonds sono obbligazioni emanate da enti sovranazionali e, in quanto tali, non sono legate ad uno specifico stato o ente sovrano. Tra le obbligazioni supranational più comuni in Italia e in Europa si trovano le obbligazioni “BEI” emanate dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Come brevemente accennato in precedenza, la BEI ha il compito di aiutare l’Unione Europea a raccogliere i fondi necessari per la realizzazione dei propri progetti e uno dei metodi principali per raggiungere questo obiettivo è l’emissione di queste obbligazioni.

Generalmente le obbligazioni sovranazionali sono tra le più sicure sul mercato in quanto questi enti sono assicurati e sopportati da molteplici enti a loro volta relativamente sicuri. Ad esempio, la BEI è di proprietà comune dei paesi membri dell’Unione Europea, quindi un default della BEI risulta quasi impossibile.

Nonostante quasi tutte le obbligazioni possano essere ricollegate ad una delle tre macrocategorie appena descritte, è importante saper riconoscere tutte le altre sfaccettature minori che questi asset possono assumere. Infatti, la maggior parte delle categorie di cui discuteremo vengono spesso combinate per comporre particolari prodotti finanziari come le obbligazioni statali a tasso variabile indicizzate o gli high yield corporate bonds convertibili.

Andiamo a vedere più nello specifico le caratteristiche di ognuna di queste principali tipologie di obbligazioni.

Le obbligazioni ordinarie, anche chiamate plain vanilla in inglese, sono le classiche obbligazioni che seguono il “caso studio” dei libri di teoria senza introdurre opzioni particolari o clausole complesse per il pagamento della cedola.

Un esempio di obbligazioni ordinarie risultano essere i classici Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) emanati dal governo italiano. Queste obbligazioni, nella loro forma plain vanialla, pagano un tasso d’interesse fisso e una cedola semestrale senza introdurre clausole come la convertibilità o un tasso variabile indicizzato.

Il termine “coupon” è la traduzione inglese del termine italiano “cedola”, ovvero del pagamento periodi offerto da alcune obbligazioni come ad esempio i BTP Italiani. Un’altra tipologia di obbligazioni molto popolari sono gli zero-coupon bonds, ovvero le obbligazioni che non offrono il pagamento di una cedola periodica. Ma senza il pagamento della cedola, come fa un investitore a guadagnare acquistando una obbligazione?

Nel mondo delle obbligazioni il rendimento della cedola è attribuito in maniera arbitraria e completamente indipendente dal rendimento lordo annuale dell’obbligazione. Infatti, la variabile che rimette in equilibrio il valore dell’obbligazione è il prezzo che l’investitore deve pagare per acquistare l’asset.

Di conseguenza, le obbligazioni che non offrono una cedola vengono vendute ad un prezzo minore rispetto la valore nozionale o valore facciale dell’obbligazione in modo tale che il rendimento dell’investitore possa derivare dal ricevere l’intero valore facciale a scadenza dell’investimento.

Al contrario, le obbligazioni che pagano una cedola possono essere vendute all’asta iniziale anche ad un prezzo maggiore rispetto al valore facciale, quindi a maturità l’investitore riceverà meno di quanto pagato inizialmente. Infatti, il profitto lordo annuale derivante dalle obbligazione è specificato dal rendimento e non dalla cedola.

Generalmente parlando, le obbligazioni possono essere o a tasso fisso o a tasso variabile. Le obbligazioni a tasso fisso si basano su un tasso d’interesse scelto arbitrariamente durante il processo di emissione dell’obbligazione e che rimane costante durante il corso di validità del contratto. Questo tasso d’interesse è utilizzato per determinare il pagamento periodico della cedola.

Nonostante il caso “plain vanilla” delle obbligazioni a tasso fisso preveda semplicemente una cedola costante nel tempo, esistono alcune sottocategorie di obbligazioni a tasso fisso importanti da conoscere.

Le obbligazioni a tasso fisso step up pagano una cedola che cresce nel tempo e che di conseguenza paga una somma periodica sempre più grande più si approccia la data di scadenza. Al contrario, le obbligazioni step down pagano una cedola decrescente nel corso del tempo. Queste obbligazioni sono sempre considerate a tasso fisso in quanto tutti gli step del tasso della cedola vengono determinati a priori e non dipendono da un indice che si misura nel corso del tempo.

Uno degli esempi più comuni di obbligazioni a tasso fisso step up sono i BTP Valore emanati dal governo italiano. Questi BTP pagano una cedola semi-annuale che cresce nel corso del tempo e, inoltre, offrono anche un premio aggiuntivo per chi acquista le obbligazioni all’asta e li tiene fino a scadenza senza rivenderli.

Le obbligazioni a tasso variabile, contrariamente a quelle a tasso fisso, offrono una remunerazione periodica sotto forma di cedola sulla base di un tasso che varia nel tempo secondo un determinato indice preso come riferimento. Solitamente in Europa l’indice preso come riferimento è l’EURIBOR o il LIBOR alla quale viene aggiunto un lieve spread. Ad esempio, il tasso d’interesse offerto su un obbligazione a tasso variabile potrebbe essere EURIBOR 6m + 0.20%, ovvero il tasso d’interesse offerto dall’EURIBOR a sei mesi più 20 punti base di spread.

Il beneficio di un tasso variabile deriva dalla protezione contro un eventuale aumento dei tassi d’interesse. Ad esempio, se avessimo comprato un’obbligazione a tasso fisso nel 2019 avremmo potuto ottenere un rendimento annuale meno della metà di un’attuale obbligazione dello stesso tipo nel 2024. Con l’aumentare dei tassi d’interesse, la cedola variabile aumenta aumentando il rendimento annuale lordo dell’obbligazione. D’altro canto, se il tasso d’interesse diminuisce, la cedola diminuisce.

È importante sapere che nel caso delle obbligazioni a tasso variabile è impossibile sapere con certezza a quanto ammonterà il prossimo pagamento della cedola in quanto si baserà sul valore dell’indice di riferimento nella data del pagamento.

Le obbligazioni indicizzate sono una particolare categoria delle obbligazioni a tasso variabile in quanto fanno riferimento a quelle obbligazioni che offrono una cedola sulla base di un determinato indice. Però, con obbligazioni indicizzare si fa spesso riferimento ad obbligazioni che tracciano un determinato indice con uno scopo ben preciso come, ad esempio, gli Inflation Linked Bonds (ILB).

La versione italiana degli ILB sono i BTP Italia, ovvero un’altra versione dei classici BTP vanilla che ha l’obiettivo di offrire un rendimento reale costante, ovvero un rendimento costante al netto dell’inflazione.

L’innovazione dei BTP Italia deriva dal fatto che non solo la cedola pagata semestralmente sia calcolata sulla base dell’inflazione, e quindi aumentata proporzionalmente, ma ogni sei mesi l’investitore riceve un recupero della perdita del valore di acquisto sulla base del valore nozionale investito.

In questo caso il tasso d’interesse cedolare è espresso in termini reali e non nominali e il pagamento di una cedola semestrale si calcola con la moltiplicazione della metà del tasso cedolare annuale netto per il valore facciale dell’obbligazione corretto per l’inflazione.

Le obbligazioni subordinate, come lascia intendere il nome, sono obbligazioni il cui pagamento delle cedole ed il rimborso di capitale dipende dalla soddisfazione degli altri creditori non subordinati o subordinati di livello inferiore. Nonostante esistano diversi livelli di subordinazione, generalmente parlando un creditore subordinato riceve il pagamento dopo un creditore “senior” o non subordinato.

Facendo un esempio, assumiamo che una compagnia dichiari bancarotta e che dopo la liquidazione degli asset si riescano ad ottenere €300 da spartire tra i 4 creditori senior con un credito ad personam di €50, i 10 creditori subordinati con un credito a persona di €20 e i 30 azionisti della compagnia.

I primi ad essere ripagati sono i ceditori senior, i quali vengono soddisfatti in pieno utilizzando €200. Successivamente, i creditori subordinati possono pagare ripartendosi in parti uguali il capitale rimanente per un totale di €10 euro a testa realizzando una perdita sul credito totale di €20. Infine, gli azionisti sono definiti “residual claimant”, o residuo ricorrente, e sono intitolati al capitale rimanente dopo che tutte le altre persone interessate sono state soddisfatte in pieno. In questo caso gli azionisti non ricevono niente.

Le obbligazioni convertibili sono una particolare tipologia di obbligazioni che offrono al possessore la possibilità di convertire la propria obbligazione in un predeterminato numero di azioni della compagnia che ha emesso l’obbligazione. Per questo, le obbligazioni convertibile sono solamente della tipologia corporate bonds e non possono essere emanati da altre entità all’infuori di società per azioni in quanto ogni volta che una obbligazione viene convertita, la società dovrà emettere nuove azioni.

Per coloro più esperti nel mondo delle derivate, le obbligazioni convertibili sono spesso paragonate a delle obbligazioni unite ad una call option, ovvero alla possibilità di acquistare un certo numero di azioni ad un determinato prezzo entro la scadenza del contratto. L’unica differenza con questa combinazione di asset è che quando si converte il bond si perde il diritto al risarcimento del capitale nozionale e del futuro pagamento delle cedole e la conversione avviene sulla base di un rapporto basato sul numero di azioni come ad esempio “15 azioni per ogni obbligazione da €1,000”. Nel caso di una call option invece ogni call è un pacchetto di 100 azioni.

Per via di questo servizio aggiuntivo, le obbligazioni convertibili pagano generalmente un rendimento minore ai propri investitori riflettendo la comodità aggiuntiva di poter convertire la propria obbligazione in azioni se il mercato azionario sembra rendere meglio di quello obbligazionario.

È inoltre anche brevemente menzionare un’altra similissima tipologia di obbligazioni chiamate obbligazioni con warrant. I warrant sono dei contratti che danno la possibilità all’acquirente di acquistare ad un determinato prezzo le azioni della società emittente entro la scadenza del contratto. Le obbligazioni con warrant sono spesso un’alternativa alle obbligazioni convertibili e non implicano la rinuncia del capitale nozionale a scadenza dell’obbligazione, ma sarà necessario contribuire nuovo capitale per acquistare le azioni.

Le obbligazioni perpetual sono una particolarissima tipologia di obbligazioni che non presentano una data di maturità e che quindi sono “perpetue”, ovvero continueranno a pagare cedole periodiche fino a che la società emittente rimane in business.

Gli investitori che acquistano perpetual bonds non riceveranno mai il rimborso per il capitale contribuito all’inizio del contratto, di conseguenza questo tipo di obbligazioni sono più similmente accomunate a delle azioni che pagano dividendi periodici piuttosto che come obbligazioni. Inoltre, essendo obbligazioni con un lunghissimo orizzonte temporale, i perpetual bonds generalmente offrono un tasso d’interesse maggiore rispetto alle classiche obbligazioni.

Le obbligazioni high yield, o ad alto rendimento, sono generalmente una sottocategoria dei corporate bonds generalmente riservata per le compagnie di minore qualità e maggiore rischio di credito. Infatti, per riflettere questa idea le obbligazioni high yield sono anche spesso chiamate “junk bonds” o “obbligazioni spazzatura” da opporsi alla massima qualità chiamata “investment grade” o “AAA bonds”.

La domanda per queste obbligazioni deriva dal fatto che il maggiore rischio di credito e di bancarotta inducono un rendimento superiore rispetto alle classiche obbligazioni societarie e molto superiore a quello delle obbligazioni governative. Nonostante ciò, ci si espone significativamente al rischio di bancarotta e della possibilità di non ricevere il valore facciale a maturità, quindi la domanda per questi investimenti aumenta significativamente durante boom economici e crolla la primo segnale di turbolenze economiche.

Le obbligazioni senior sono obbligazioni che possiedono un trattamento preferenziale nel pagamento della cedola e nel rimborso del valore facciale a maturità.

Dopo aver discusso delle obbligazioni subordinate, le obbligazioni senior risultano essere esattamente l’opposto. Infatti, durante un processo per bancarotta i creditori senior sono intitolati ad un soddisfacimento completo del loro credito prima che qualcun altro possa ricevere anche un compenso parziale.

Per via di questo livello aggiuntivo di sicurezza, queste obbligazioni presentano un rischio di credito minore e un rendimento minore rispetto ad obbligazioni subordinate.

Le obbligazioni strutturate sono dei prodotti finanziari ad alto rischio generalmente riservati per investitori esperti in cerca di un maggiore rendimento rispetto alle classiche obbligazioni. Questi prodotti strutturati sono composti da un’obbligazione unita ad una o più prodotti derivati per modificare la struttura dei pagamenti che si ricevono dall’investimento.

Nonostante ciò, è importante tenere a mente che l’investimento nell’obbligazione rimane presente, quindi si è sempre intitolati al rimborso del valore facciale a maturità e si è sempre esposti al rischio creditizio.

Un esempio di una semplice obbligazione strutturata potrebbe essere un’obbligazione con un warrant oppure un eurobond, ovvero un’obbligazione emesso in una valuta estera rispetto a quella dello stato in cui è stato emesso, unito ad un currency swap, ovvero un contratto utilizzato per negoziare a priori il tasso di conversione fino alla data di maturità del contratto.

Le obbligazioni municipali sono obbligazioni emanate da regioni, province, comuni, unioni di comuni comunità montane ed enti territoriali e vengono suddivisi in tre categorie: Buoni Obbligazionari Regionali (BOR), Buoni Obbligazionari Provinciali (BOP) e Buoni Obbligazionari Comunali (BOC). Le obbligazioni municipali hanno una scadenza solitamente medio lunga con una maturità minimo di almeno 5 anni.

Al contrario dei titoli di stato, le obbligazioni comunali non possono essere emesse per coprire un deficit corrente o per rifinanziare il debito, ma possono essere solamente emessi per il finanziamento di un determinato progetto futuro e il totale dei finanziamenti devono essere pari al totale necessario per la realizzazione del progetto.

Inoltre, tutte le obbligazioni municipali in Italia devono offrire il pagamento di una cedola annuale, semestrale o trimestrale espressa o a tasso fisso o a tasso variabile.

Le obbligazioni degli enti locali in Italia sono tutte approvate dalla Banca d’Italia, ma il rimborso del valore facciale e il pagamento delle cedole non è assicurato né dallo stato italiano né dalla regione. Dato il maggiore rischio, le obbligazioni municipali offrono un maggiore rendimento, anche se limitato dalla legge italiana all’attuale rendimento dei titoli di stato con stessa maturità più un punto percentuale.

Infine, è importante sapere che le obbligazioni municipali italiane possono essere anche emesse su mercati esteri in valuta estera e con l’opzione di convertibilità e di warrant.

Infine, le obbligazioni investment grade, sono le obbligazioni più sicure sul mercato obbligazionario da un punto di vista del rischio creditizio. Infatti, al contrario dei junk bonds, le obbligazioni investment grade offrono tra i rendimenti più bassi sul mercato a fronte di una maggiore sicurezza nel rimborso del capitale e nel pagamento della cedola.

La distinzione tra non-investment grade – anche junk bonds o high yield bonds – ed investment grade è stabilita secondo il sistema di rating, ovvero di valutazione, utilizzato dalle rating agencies per attribuire un voto alle obbligazioni in base al loro rischio creditizio. La scala di rating va da AAA a C o D, e la distinzione tra investment grade e non è tracciata da BB+ ed inferiori per non investment grade e da BBB- fino a AAA per investment grade.

Spesso si discute delle migliori obbligazioni da comprare in generale, ma il mondo degli investimenti si basa fortemente anche sulla situazione attuale e sullo scegliere il corretto strumento durante la corretta situazione economica. Andiamo a vedere i pro e i contro di acquistare un’obbligazione.

  • Molta varietà: come mostrato in questo articolo, il mercato obbligazionario è estremamente vario quindi è possibile investire nelle migliori obbligazioni investment grade o in obbligazioni più convenienti in base al proprio profilo di rischio.
  • Basso rischio: ad eccezione dei prodotti strutturati e alle obbligazioni high yield, il settore delle obbligazioni è caratterizzato da un basso rischio, soprattutto se ci si sposta in direzione dei titoli di stato ed obbligazioni AAA.
  • Alto tasso d’interesse: ad oggi quasi tutti i mercati finanziari globali sono caratterizzati da un elevatissimo tasso d’interesse, il quale dovrebbe iniziare a scendere nel corso dei prossimi mesi. Questo ambiente risulta perfetto sia per gli investitori a lungo termine che per i trader intenti a fare compravendita di obbligazioni.
  • Mercati azionari volatili: ad oggi i mercati azionari risultano molto volatili, un
  • Alta richiesta di capitale: investire in obbligazioni spesso richiede un investimento minimo di €1,000, il quale potrebbe indurre una bassa diversificazione del proprio portafoglio.
  • Basso rendimento: nonostante l’alto tasso d’interesse ed un rendimento sopra la media delle obbligazioni, l’attuale mercato obbligazionario offre un rendimento minore rispetto al mercato azionario, specialmente quello americano.

Il rendimento delle obbligazioni, anche chiamato Yield To Maturity (YTM) in inglese, rappresenta il rendimento annuale lordo che comprende sia l’interesse sul capitale pagato ad emissione che l’eventuale pagamento delle cedole periodiche.

Da un punto di vista matematico, il rendimento si calcola risolvendo l’equazione che pone come incognita il tasso d’interesse e che eguaglia il prezzo di emissione e il valore attuale dell’obbligazione. In finanza il Valore Attuale (VA), o Present Valute (PV) in inglese, è il corrispettivo valore attuale di una somma di denaro futura scontata per l’apposito tasso d’interesse.

Nonostante i lunghi e complessi calcoli per trovare il YTM di un’obbligazione con cedola, il calcolo è estremamente semplificato per trovare il rendimento di un zero coupon bond. In questo caso è solamente necessario calcolare la radice al numero di anni a scadenza del valore facciale fratto il prezzo ad emissione.

Ad esempio, se un zero coupon bond ha maturità di 3 anni ed è emesso ad un prezzo di €96, il rendimento è calcolato con la radice cubica di €100 fratto €96. Il risultato è un rendimento lordo annuale pari all’1.37%.

Dopo aver analizzato tutte le varie sfaccettature del mercato obbligazionario, ecco la classifica top 5 contente obbligazioni interessanti da un punto di vista del rendimento. Questa classifica comprende sia le migliori obbligazioni zero coupon che le migliori obbligazioni con cedola.

Obbligazione

Rendimento

Tipo

Cedola

Scadenza

Frequenza Cedola

Telecom Italia 2033

7.75%

Corporate

7.75% (fisso)

2033

Annuale

Leonardo 2025

4.875%

Corporate

4.875% (fisso)

2025

Annuale

UK British 10Y Gilt

Circa 4.5%

Sovrano

4.50% (fisso)

10 anni

Semestrale

Enel 2027

3.875%

Corporate

3.875% (fisso)

2027

Semestrale

BTP€i 2035

2.5-3.5% (indicizzato all’inflazione)

Sovrano Indicizzato

1.25% (variabile)

2035

Semestrale

  • Rimanere Aggiornati con le Notizie Macroeconomiche: specialmente le obbligazioni con una scadenza relativamente corta sono estremamente sensibili alle notizie macroeconomiche del paese nella quale sono stati emessi; quindi, è importante rimanere aggiornati con tutti gli appuntamenti macroeconomici più importanti.
  • Utilizzare un Ottimo Broker per Obbligazioni: anche quando si acquistano le migliori obbligazioni sul mercato, fare trading di obbligazioni e invertire risulta essere estremamente complesso senza un’ottima piattaforma trading obbligazioni con la quale operare. In un nostro recente articolo abbiamo discusso di tutto quello che c’è da prendere in considerazione quando si sceglie un ottimo broker per obbligazioni e abbiamo mostrato le migliori alternative per un trader italiano.
  • Negoziare ETF obbligazionari: nonostante acquistare obbligazioni sia più conveniente rispetto agli ETF per via dei costi di gestione, per i trader gli ETF potrebbero essere una scelta migliore in quanto risultano essere più liquidi, facili da negoziare e presenti anche su tutte le piattaforme di trading azionario senza la necessità di un broker specializzato in obbligazioni.

In conclusione, il mercato obbligazionario è uno dei mercati finanziari più variegati che offre una selezione di investimenti per ogni tipo di investitore. Dalle obbligazioni strutturate ad alto rischio alle obbligazioni investment grade a lungo termine, ogni investitore è in grado di individuare delle obbligazioni da acquistare secondo il proprio profilo di rischio.

Nonostante ciò, è importante avere una forte conoscenza del mercato e delle diverse sfaccettature di ognuno di questi prodotto prima di lanciarsi in questo interessante mondo in cerca delle migliori obbligazioni da comprare. Per fare trading in modo sicuro, consigliamo di scegliere una piattaforma di trading della consob lista broker autorizzati stilata dagli esperti DailyForex.

 

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