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Il ‘Fisco amico’ fortemente voluto dal governo Meloni inizia a mostrarsi più clemente con i contribuenti italiani. Grazie al decreto legislativo 87/2024 attuativo della delega fiscale a partire dal mese di settembre scatterà lo scudo anti-sanzioni, una norma che consente di ridurre o addirittura annullare le multe per chi commette violazioni nel pagamento delle tasse. Ma le multe più leggere non valgono per tutti. Chi potrà beneficiare dello sconto sulle sanzioni?

Da settembre sanzioni più leggere

Il decreto in questione stabilisce prima di tutto che non è punibile il contribuente che si allinea alle circolari dell’agenzia delle Entrate fornendo, entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione delle stesse, una dichiarazione integrativa e provvedendo al versamento dell’imposta dovuta.

Riguardo alle imposte sui redditi per chi non presenta la dichiarazione dei redditi o dell’Irap oppure la dichiarazione del sostituto d’imposta la multa diventerà fissa del 120% anziché dal 120 al 240% previsto attualmente. L’importo minimo da versare sarà di 250 euro. In caso di ritardo superiore ai 90 giorni , la sanzione risulterà pari al 75%. L’omesso versamento viene ridotto dal 30% al 25%. Per la dichiarazione infedele si passa da 90-180% al 70%, con un minimo di 150 euro.

Buone notizie anche per i commercianti con un tetto massimo alle sanzioni di 1.000 euro per l’omessa o tardiva trasmissione o per dati incompleti o non veritieri dei corrispettivi giornalieri.

Il decreto contiene tante altre novità, ma è bene chiarire che queste ‘multe light’ risulteranno valide solo per le violazioni commesse dal 1° settembre in poi, perché il nuovo regimo sanzionatorio non è retroattivo. Ciò significa che per tutte le violazioni commesse fino al 31 agosto varrà l’attuale regime con le vecchie aliquote.

Si stima un calo delle entrate del 10%

Questo sconto sulle sanzioni tributarie porterà meno entrate nelle casse dello Stato, proprio mentre si stanno cercando disperatamente risorse per finanziare la prossima manovra 2025 (ne abbiamo parlato qui) e mentre l’Europa preme per il debito pubblico troppo elevato dell’Italia. In particolare si prevede un effetto negativo sulle entrate del 10%, a fronte dei 2,27 miliardi di euro di sanzioni riscosse ogni anno.

La speranza è che con un Fisco più amico e con multe meno salate i contribuenti siano maggiormente disposti a pagare le sanzioni, innescando così un ritorno positivo sulle entrate nelle casse dello Stato.

 

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