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“Oggi abbiamo avuto la dimostrazione tangibile di quanto sia alto il livello di attenzione che il Governo Meloni ha, insieme ai ministri Calderone, Lollobrigida e Piantedosi, nel contrasto al caporalato. Ringrazio il commissario Falco per l’attenzione che dedica al nostro territorio e per la determinazione nell’attuazione del suo mandato – ha affermato il vicepresidente Chiorino – divenuto esempio di buona pratica grazie al lavoro che ha saputo fare il Saluzzese. Ricordo anche che la Regione ha istituito un tavolo di coordinamento per la lotta al caporalato, fortemente voluto dal presidente Cirio, proprio per garantire la dignità di queste forme di occupazione, oltre alla sicurezza dei lavoratori con l’ordinanza anti-caldo”.

“Ho trovato in Piemonte un modello virtuoso che merita di essere d’esempio a livello nazionale. Un sistema che si muove in modo sinergico e in chiave di prospettiva – ha sottolineato il commissario Falco – Saluzzo e il suo territorio saranno quindi in prima fila per ottenere le risorse adeguate per la realizzazione delle strutture ancora necessarie ad aumentare i posti a disposizione per i lavoratori, ergendo così un muro contro l’illegalità e creando una sponda verso lo sviluppo economico. D’intesa con il ministro Calderone e con l’Unità di missione Pnrr di Palazzo Chigi l’intenzione è di mettere queste risorse in sinergia strategica con le diverse iniziative già sul campo a valere su diverse fonti di finanziamenti italiani ed europei. E chi è già pronto potrà vedersi assegnare i fondi non utilizzati da altri enti. Sono felice di aver riscontrato di persona tutto quello che avevo letto nelle carte e il desiderio anche culturale di dare dignità a quei lavoratori che vivono in questo momento in condizioni non accettabili”.

Per l’assessore Enrico Bussalino “la presenza del Commissario testimonia l’attenzione costante del Governo su un tema di fondamentale importanza, su cui la nostra Regione pone da sempre la massima attenzione. Il Protocollo Saluzzo sta mostrando risultati positivi e proseguiremo su questa strada”.

L’assessore Paolo Bongioanni ha condiviso “la scelta di andare in visita sui territori per capirne le problematiche e individuare le soluzioni per risolverle” ed ha elogiato quanto finora fatto per dare una soluzione abitativa a questa tipologia di lavoratori stagionali”. Ha poi detto che è “fondamentale contrastare il fenomeno e coloro che agiscono nell’illegalità nel rispetto dei lavoratori e anche delle tante aziende serie e d’eccellenza che contribuiscono ogni giorno alla crescita del Piemonte e dell’Italia”.

L’assessore Marco Gallo ha ricordato quanto vissuto in prima persona come sindaco di Busca “per arrivare ad elaborare soluzioni che hanno portato risultati importanti” ed ha auspicato che accettino di essere coinvolti anche gli altri 30 Comuni del distretto della frutta.

“Io mi sono insediato da poche settimane e non ho potuto che prendere atto dell’ottimo lavoro svolto in questi anni, non soltanto dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine ma da tutto il sistema territoriale – ha dichiarato il prefetto Savastano – Quello del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura è un fenomeno che purtroppo esiste, ma su questo territorio si sono gettate le basi concrete per fronteggiarlo e superarlo. Continueremo a lavorare potenziando ciò che è stato già fatto con grande efficacia in questi anni e già nei prossimi giorni convocherò due incontri, a Saluzzo e ad Alba, per fare il punto sui protocolli messi in atto con l’obiettivo anche di ampliare la platea dei comuni che vi aderiscono”.

Il sindaco di Saluzzo Demaria ha sostenuto che “i lavoratori stagionali per noi sono una risorsa e non un problema in un territorio dove il tempo della raccolta della frutta si è allargato da maggio a novembre, pertanto si deve continuare ad offrire loro una sistemazione adeguata. Entro fine settembre predisporremo al Commissario la documentazione richiesta. Stiamo lavorando per allargare la rete dell’accoglienza, che oggi coinvolge solo 10 Comuni dei 44 che costituiscono il distretto frutticolo. E potremo anche pensare di aumentare i numeri delle accoglienze e dei progetti già esistenti. Pertanto non solo confermiamo il progetto, ma rilanciamo chiedendo ulteriori risorse per i nuovi ingressi”.

Il Piemonte da anni è al lavoro per il contrasto al caporalato e per garantire condizioni adeguate di accoglienza dei lavoratori stagionali soprattutto nella stagione estiva e autunnale. Il coinvolgimento in prima fila nel protocollo Cuneo, con la regia della Prefettura ha consentito di avviare un sistema integrato di accoglienza diffusa per il personale regolare, a cui è garantita anche assistenza sanitaria e supporto nell’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro. Il protocollo coinvolge non solo le forze dell’ordine e le istituzioni, con dieci Comuni, la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo, ma anche le Associazioni datoriali di categoria del lavoro agricolo, le organizzazioni sindacali ed enti del terzo settore.

In particolare, a supporto del protocollo sono state messe in campo dalla Regione le risorse del progetto nazionale Common Ground, che per il Piemonte vale 5,2 milioni di euro in 30 mesi, che ha già consentito di allestire circa 250 posti letto e di garantire una ampia rete di servizi per l’assistenza e l’accoglienza dei lavoratori. Per quando riguarda poi nello specifico la misura del Pnrr destinata al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, di cui il prefetto Falco è commissario, il finanziamento è di 1,7 milioni di euro.

 

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